Principato di Monaco: senza Gran Premio ma con Leclerc in pista
Evocare le emozioni parlando del Gran Premio di Formula 1 di Monaco, è cosa facile. Da sempre, le monoposto del campionato mondiale, protagoniste sulle strade nell’unico circuito cittadino, riescono a far appassionare e far sognare non solo gli appassionati di sport automobilistici ma anche gli amanti del glamour e della movida che, ogni volta, questa disciplina stimola ed alimenta. Del resto è difficile non ammirare i mega-yacht trasformati per qualche giorno in night club effimeri; i lussuosi hotel privatizzati per spettacoli e sfilate di moda; le terrazze arredate per accogliere ospiti famosi mentre i locali, sul porto di Monaco, vengono letteralmente presi d’assalto dalla fine delle gare fino al giorno successivo.
Diciamo pure che la concentrazione dei VIP va di pari passi con la fama ed il talento dei piloti. Magicamente, sempre in quei quattro giorni, si moltiplicano le supercar che rombano la sera nel centro di Monte Carlo, mentre nei lounge-bar si pasteggia con caviale e champagne millesimati. Questo è il mood del mese delle rose per il Principato di Monaco, foriero di sorprese non solo sportive che, per status e grazie al numero dei visitatori estemporanei, generano diversi milioni di euro. Secondo le nostre informazioni, per essere precisi, il circus del Gran Premio di Monaco da giovedì a domenica delle ultime edizioni, assicura un fatturato equivalente all’incirca a 23,6 milioni di euro, il 5% del PIL nazionale. Nel 2019, inoltre, è stato un anno speciale perché occasione per celebrare il 70° anniversario dalla nascita del Gran Premio di Monaco, creato grazie all’intuizione di Antony Noghes, che poi è anche il fondatore dello Automobile Club de Monaco. Questo week-end, invece, a causa dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo, negli annali del Principato di Monaco potrebbe diventare storia non tanto il fatto che, per la prima volta dal 1954, non accoglie l’edizione numero 78 di questa mitica competizione, bensì perché in quei giorni il registra francese Claude Lelouch ha realizzato il suo cortometraggio intitolato “Le grand rendez-vous”.
Immaginato come una specie di remake di un’altra sua pellicola realizzata nel 1976 sulle strade di Parigi, qui Lelouch cambia lo scenario – perché siamo a Monte Carlo – ed il protagonista, nientemeno che il pilota monegasco di Formula 1 Charles Leclerc. Infatti domenica 24 maggio, il giovane talento percorrerà a bordo di una Ferrari il tracciato del circuito cittadino privato di altre auto. Per ragioni di sceneggiatura e di copione, Charles avrà il primato di essere l’unico pilota del Mondiale di Formula Uno a sfrecciare a bordo del suo bolide, dalle 6h45 alle 9h del mattino. In condizioni diverse, su quello stesso tracciato avrebbero dovuto transitare le 20 monoposto del Mondiale che, forse, riprenderà il 5 luglio sul circuito austriaco di Spielberg. E chi l’avrebbe mai detto che a contribuire alla realizzazione di questo cortometraggio fosse proprio l’emergenza #Covid19: basta cambiare prospettiva e le cose hanno davvero tutto un altro significato…
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2 risposte
[…] domenica 24 maggio, il monegasco Charles Leclerc, dopo aver indossato in panni di attore – ne abbiamo parlato in un nostro articolo – ritorna, ma sempre virtualmente, in pista sul circuito cittadino del Principato di Monaco, […]
[…] le pagine di QE di questa settimana ne abbiamo parlato ampiamente e a breve, tenetevi forte, abbiamo in serbo per voi anche un video […]