Monte Carlo Film Festival della commedia 2023: qualche spunto di riflessione

Che ne dite di leggere qualche commento in più sul Film Festiva della Commedia? Per voi, cari lettori di QE-MAGAZINE, il nostro Massimo Cugnetto, ha deciso di raccontarci la sua impressioni​…

Ospitato al Grimaldi Forum di Monaco -come di consueto negli ultimi anni- il Monte Carlo Film Festival de la comédie organizzato da Ezio Greggio ha celebrato il suo 20° compleanno con la nota serata di Gala svoltasi sabato 29 aprile, presso la Sala des Princes, a cui ha presenziato con felice sorpresa per tutti SAS Prince Albert II. Questo momento conclusivo, a cui ho assistito per la prima volta, è stata occasione per premiare i vincitori di questa competizione che ha visto in gara una decina di pellicole partecipanti. Ma prima, come personalità curiosa e come amante del cinema, ho deciso di assistere come spettatore anche alle proiezioni lasciandovi qui di seguito le mie impressioni.

Quest’anno, come pubblicizzato nell’opuscolo dedicato e distribuito all’ingresso della sala del Grimaldi Forum, erano ben 8 i film stranieri in concorso, più uno di apertura e due di chiusura che erano però erano esclusi dalla competizione. Ebbene, li ho visti tutti. Quelli che, però, mi hanno dato la sensazione di aver speso bene il mio tempo e che quindi mi hanno lasciato sensazioni positive per vari motivi sono stati diversi. In realtà, visto che il Festival s’intitola “de la comédie”, mi aspettavo qualcosa di diverso. Apprezzando il bel film d’apertura con Lillo Petrolo, mi sarei aspettato una bella rassegna di commedie con tanto buon cibo per l’anima e quindi (anche) con tante risate. Benché, chiariamo, non si trattava necessariamente di vedere in gara film comici, che con il genere ‘commedia’ hanno delle affinità ma non sono la stessa cosa. Per quanto belle, delle scene proiettate si sorrideva, ma l’umorismo non è mai stato al centro delle vicende, per quanto fossero quasi storie quasi tutte rocambolesche o paradossali. In alcuni momenti mi sono pure chiesto se Greggio, magari nelle vecchie vesti del “Mister Taroccò con l’accento sulla Q”, avrebbe mai partecipato con i suoi film se il Festival non fosse stato il suo. A parte questo piccolo dettaglio è stato piacevole esserci. Mi trovo pure in accordo sia con la giuria del Festival che col giudizio popolare riguardo l’assegnazione quale miglior film per la pellicola argentina “Empieza el baile”. Una bella e colorita storia ambientata in una autentica Argentina di 30 anni fa dove emergono temi e valori, quali passioni, amore e rispetto affrontati con altrettanta autenticità. Gradevole anche “The grump in search of an Escort”, tradotto ”Il brontolone alla ricerca di una Escort”, una pellicola finlandese, una pseudo commedia molto leggera, resa anche simpatica dal doppio senso della parola “escort”, con un buon timing delle scene in cui emergono problemi familiari e culturali. Bravi gli attori. In realtà, se posso permettermi, gli unici 2 film di genere commedia e quindi più attinenti al Festival visto che viene pubblicizzato e sottolineato “de la comédie”, sono stati gli unici due italiani, “Grosso guaio all’Esquilino” con protagonista il bravo e divertente Lillo Petrolo, proiettato in apertura al festival; e “Un matrimonio mostruoso” con un bel parterre di attori bravi e conosciuti che è ha concluso la kermesse. Entrambi, benché fossero fuori concorso, li ho trovati particolarmente brillanti e piacevoli alla visione. Purtroppo devo ammettere anche – e senza vergogna – che non ho resistito a lasciare la sala durante la proiezione del penultimo film, il terzo fuori concorso “El quarto pasajero” per l’ansia che mi trasmettevano le scene, il ritmo anche il volume esageratamente alto. Altro quesito al quale non sono riuscito ad avere risposta (oltre al fatto che alcun incontro, come annunciato, non ci risulta sia stato organizzato nelle scuole di Monaco e francesi chiuse in questi giorni per vacanze, come annunciato nel programma ndr) è il motivo dell’avvenuta premiazione per il “The 12 apostlesses” (i 12 apostoli) di cui non si è avuta alcuna citazione diretta né indiretta durante tutto il Festival. Per la cronaca è bene sapere che somiglia in maniera impressionante alla parodia “la Pasqua al tempo delle intolleranze” di Casa Surace prodotta anche in altre versioni già nel 2015, e diffusa su Youtube con oltre 1 milione di visualizzazioni. Inoltre mi ha inquietato l’assenza, durante la serata di Gala, del grande maestro di recitazione Giancarlo Giannini, quale Presidente della giuria “tecnica”. Apprezzo comunque ed ammiro la creazione di qualunque evento di questa portata perché immagino lo sforzo e l’impegno profusi da parte di tutte le persone coinvolte direttamene e indirettamente nell’organizzazione e a supporto di questa prima durante e dopo. Quindi un meritato applauso a tutti e grazie per rendere continuamente più colorito il ventaglio del Principato per l’offerta di svago e cultura, in questo caso ancor più apprezzabile perché offerto gratuitamente. Penso che questo Festival sia stato abbastanza piacevole e mi ha dato l’idea che il cinema spagnolo sia sempre più presente in maniera massiccia ma anche qualitativamente sul panorama cinematografico internazionale e posso affermare che ci sarei andato anche se fosse stato a pagamento, quindi spero non mancare anche l’anno prossimo!

Sottolineo qui, invece, quello che non mi ha convinto. Se fortunatamente, grazie alla mia conoscenza dello spagnolo, ho potuto apprezzare questo e gli altri film in madrelingua spagnola, rimango perplesso circa la metodica usata per la creazione dei sottotitoli che è risultata alquanto generica se non a volte davvero banale e senza senso tale da confondere la comprensione di alcune scene e seguirne il filo. Per ragioni diverse, cito il premiato film ucraino Luxembourg, Luxembourg, che mi ha colpito la buona fotografia. Bravi gli attori e ottimo il timing che non è prerogativa delle pellicole di quei Paesi. A detta degli ucraini è sembrato strano guardare un film ucraino, svolto in Ucraina ma con attori che sembra siano della Russia orientale e quindi pronunciano l’ucraino con accento russo. Anche il semplice grazie che in ucraino si dice “diacuiu” nel film è stato pronunciato in russo “spassiba”.  Poi, ecco, circa un altro film spagnolo che ho visto con piacere “El test”, con ottime recitazioni e interessante il tema sociale esposto, mi piacerebbe capire, però, come si possa scrivere “Anteprima internazionale” se la visione di questa pellicola, già da 6 mesi, è disponibile online in streaming sulla piattaforma yandex.ru. Altro quesito al quale non sono riuscito ad avere risposta è il motivo dell’avvenuta premiazione per il “The 12 apostlesses” (i 12 apostoli) tra gli Shorts, di cui non si è avuta alcuna citazione diretta né indiretta durante tutto il Festival: proiettato nel corso della serata di gala, e applaudito come innovativo, credo sia corretto sottolineare che lo stesso video sia una replica ‘francese’ de “la Pasqua al tempo delle intolleranze” prodotta da Casa Surace già nel 2015, dove solo su Youtube, con oltre 1 milione di visualizzazioni. Ed infine, tanto per la cronaca, mi è davvero dispiaciuto non vedere sul palco il Presidente della commissione di questa XX edizione del Film Festival, l’ottimo Giancarlo Giannini, che ho incontrato alla conferenza stampa della kermesse e durante le proiezioni. Di lui solo qualche citazione mentre del Presidente della Giuria popolare (a proposito, chi era) nessuna indicazione. Aver visto sul palco premiato con il Movie Legend Award il Maestro Costa-Gavras per i suoi 54 anni di carriera giustifica (forse) qualche mancanza. Del resto nessuno è perfetto, facciamoci una risata su…

Massimo è il nuovo acquisto di QE MAGAZINE. Eclettico e creativo (gli piace non solo scrivere ma anche dipingere) in passato si è distinto per le sue attività imprenditoriali che hanno spaziato tra la ristorazione e l’organizzazione di eventi innovativi per certi versi precursori dei tempi. Appassionato di medicina alternativa, Massimo ha approfondito le sue conoscenze specializzandosi anche in Naturopatia. Ma non basta. Forte dei suoi studi classici, è noto ai più per i suoi racconti di viaggio che ha pubblicato sul web per 7 anni. Appena giunto in redazione a Mister Cugnetto abbiamo affidato la rubrica ‘GlobalPress Italia’ dove pubblica articoli di attualità, costume, arte e società…

QE-MAGAZINE

QE-MAGAZINE è il primo ed unico periodico digitale in italiano del Principato di Monaco  (FacebookInstagram e Twitter) che propone anche una versione stampabile del magazine digitale ESCLUSIVAMENTE agli abbonati che ne facciano richiesta. Seguiteci anche su nostro canale YOUTUBE MonteCarloBlog e anche sul nostro canale Telegram Monaco Pocket

Potrebbero interessarti anche...

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »
Privacy Policy Cookie Policy