Organizzazione idrografica internazionale: un’assemblea da record

Da 1° al 5 maggio tutti i rappresentanti dei 98 Paesi aderenti all’IHO (Organizzazione idrografica internazionale) sono riuniti a Monaco per l’Assemblea triennale di questo organismo la cui sede è nel Principato. Un vero record di partecipazione, in vista anche dell’elezione del prossimo Segretario generale e di un Direttore (dei due esistenti) dell’IHO.

Ogni tre anni l’IHO organizza un incontro che permette ai rappresentanti dei Paesi aderenti di incontrarsi, discutere i nuovi sviluppi degli standard tecnici e della cartografia marina e prendere decisioni per orientare le proprie attività. Quest’anno, secondo quanto comunicato sono diversi i temi trattati, con particolare attenzione a quello che potrà essere il futuro delle carte nautiche e i prossimi passi nella transizione verso i sistemi di dati digitali. L’obiettivo, per tutti, è di cercare di raggiungere un consenso collettivo dell’esistenza e dei confini dell'”Oceano meridionale” intorno all’Antartide. Per la cronaca l’IHO ha riconosciuto per la prima volta l’Oceano Meridionale nel 1929. A questo riconoscimento sono seguiti decenni di controversie sui suoi limiti geografici e di interrogativi sulla sua esistenza. Dato l’uso consolidato del termine “Oceano Meridionale” da parte dei geografi e della comunità scientifica, e al fine di risolvere la questione, il presidente della Commissione idrografica antartica, che è anche il Segretario generale dell’IHO, ha presentato una proposta per una nuova risoluzione IHO su questo argomento. Il dibattito che ne scaturirà prossimamente potrebbe permetter di raggiungere un accordo sui confini cartografici, pur riconoscendo giustamente le posizioni nazionali e le possibili obiezioni, segnando la fine del dibattito. Gli interventi dei rappresentanti degli Stati membri e dell’industria permettono di illustrare le tecnologie e le competenze di tutto il mondo, diventando così una delle principali attrazioni dell’Assemblea. Il tema della mostra degli Stati membri sarà “La mappatura marina nel decennio degli oceani” metterà in evidenza, invece, come la mappatura degli oceani possa contribuire all’uso sostenibile degli oceani. Gli Stati Uniti, nello specifico, si presentano con uno strumento chiamato ‘la Science On a Sphere®’ realizzato dalla NOAA. Si tratta di una sfera di 2 metri di diametro sulla quale i dati planetari vengono visualizzati in modo interattivo grazie a computer e videoproiettori. È possibile proiettare più di 1.000 serie di dati, tra cui la visualizzazione delle correnti oceaniche, della temperatura e delle tempeste atmosferiche. Per l’occasione, la USNS Bruce C. Heezen, nave idrografica e di ricerca statunitense di 100 metri di lunghezza, farà scalo a Monaco.

Anche le principali società di rilevamento e tecnologia, così come i fornitori di carte nautiche, saranno presenti con i loro stand alla fiera di settore. Tra questi diversi droni, veicoli autonomi e senza pilota, tra cui un Saildrone Explorer, simile a quello che ha navigato in un uragano di categoria 4, inviando immagini e video ad alta risoluzione in tempo quasi reale. I Saildrone Explorer possono rimanere in mare fino a un anno: la missione più lunga finora è stata quella da Rhode Island USA a Cabo Verde, poi all’equatore e ritorno, percorrendo 11.910 miglia nautiche in 370 giorni. Presente anche un DriX, un veicolo di superficie senza equipaggio (USV) di 8 metri di lunghezza, in grado di effettuare rilievi idrografici e di posizionare attrezzature subacquee. Dotato di sensori avanzati (radar, lidar, telecamere, ecc.) e di una propria intelligenza artificiale, il DriX analizza l’ambiente circostante, evita gli ostacoli e svolge le proprie missioni in modo autonomo. L’USV può mappare autonomamente vaste aree in un breve periodo di tempo, migliorando così la conoscenza degli oceani. Più leggero delle imbarcazioni tradizionali, il DriX contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dei rilievi idrografici. Rispetto alle imbarcazioni idrografiche tradizionali, riduce di 50 volte il consumo di carburante e le emissioni di gas serra e riduce il rumore per un maggiore rispetto della vita marina. Gli oratori principali della sessione di apertura del 2 maggio sono stati S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e la Dott.ssa Kerri-Ann Jones, Vice Segretario Generale dell’OCSE. Nelle sessioni tematiche di giovedì, invece, sono attesi Mark Heine, CEO di Fugro, specializzata nella raccolta e nell’analisi di dati geografici a supporto delle decisioni in materia di energia, infrastrutture e governo, e Mitsuyuki Unno, Segretario esecutivo della Nippon Foundation, che sostiene gli sforzi globali per la mappatura degli oceani. Infine ricordiamo che il 2023 è un anno importante che celebra due ricorrenze: la prima è il centenario dell’International Hydrographic Journal, la rivista di idrografia con revisione paritaria; l’altra segna il 120° anniversario del programma GEBCO (Carta batimetrica generale degli oceani). Quest’ultima, infatti, fu avviata nel 1903 dal Principe Alberto I di Monaco. I dati sulla topografia dei fondali marini sono essenziali per comprendere i cambiamenti climatici, gli habitat marini, il movimento delle sostanze inquinanti, la propagazione delle onde degli tsunami e molto altro ancora: una buona mappatura degli oceani è dunque più importante che mai. Il momento clou della settimana è in programma venerdì 5 maggio, quando gli Stati membri eleggeranno il prossimo Segretario generale e un Direttore dell’IHO, due posizioni chiave che determinano la direzione e le attività dell’organizzazione a cui hanno aderito i 98 Stati partecipanti a questa riunione.

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