Monaco Impact lancia una campagna contro l’inquinamento da mascherine

L’associazione Monaco Impact, in collaborazione con la società Dietsmann Monte-Carlo, lancia
una campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento dell’oceano causato dall’utilizzo e successivo abbandono sulle strade di maschere e guanti chirurgici protettivi, un fenomeno attuale e allarmante che si sta diffondendo anche nel Principato di Monaco da quando è iniziata la pandemia del Covid19

Secondo la BBC, si stima che attualmente sono circa 129 miliardi di maschere e 65 miliardi di maschere di guanti di plastica utilizzati ogni mese. Di questi, purtroppo, molti vengono lasciati in terra, ma anche nelle aree rurali il problema di pone, così come in spiaggia o in montagna. Questa attitudine poco civile, oltre a rappresentare un problema di salute perché potrebbero, come rifiuti, essere contaminati, sono pure un problema ambientale che è parecchio sottovalutato. Infatti, come per gran parte dei rifiuti gettati in natura, molte maschere e guanti di plastica, come tappi di bottiglie e cicche di sigarette, finiscono inesorabilmente nei nostri mari. E sappiamo tutti che, a causa del materiale che li compongono, ci vorrebbero 100 anni prima siano smaltiti se di plastica, o addirittura fino a 400 anni per la completa decomposizione delle maschere. Inoltre, se ingeriti dalla fauna selvatica marina, questi possono portare alla fine anche al soffocamento degli esseri viventi che li scambiano per appetibili prede. Inoltre, per chi non lo sapesse, le maschere chirurgiche sono realizzate in polipropilene, un materiale termoplastico ad alta densità, non biodegradabile e non riciclabile che si rompe rapidamente e quindi inquina l’acqua a causa delle microplastiche che lo compongono. Per quanto riguarda i guanti, invece, se sono in lattici a partire dalla gomma naturale, potrebbero essere una risorsa rinnovabile, per quanto la maggior parte di essi sono composti con il nitrile, quindi non biodegradabili. La Fondazione Tara ha dato l’allarme perché, proprio per la natura di questi rifiuti, in sette grandi fiumi europei, nel mese di giugno, sono stati prelevati campioni in cui delle microparticelle di plastica erano presenti ovunque. Quelle che si trovano in concentrazioni diverse nell’oceano possono essere ingerite da specie marine compromettendo non solo la fauna marina ma anche la nostra stessa salute. Da qui l’idea di agire tutti insieme responsabilmente, come suggerito dal team della Monaco Impact, associazione monegasca senza scopo di lucro che riunisce filantropi e imprenditori esperti residenti nel Principato che desiderano condividere il loro tempo e esperienza a beneficio dell’ambiente e della nuova generazione di imprenditori “responsabile”. Per farlo ecco il suggerimento più che pratico di buon senso: “Al fine di garantire che le maschere e i guanti protettivi che utilizziamo durante la i mesi a venire non inquinino a loro volta le acque del nostro pianeta, giacché possono essere contaminati, bisogna utilizzare un sacchetto della spazzatura a loro dedicato. Quando è pieno, deve essere chiuso e conservato per 24 ore prima di essere gettato nel sacco della spazzatura casalinga”. Nella nota si suggerisce, cosa che facciamo anche noi, di recarsi sul sito dell’associazione monegasca cliccando qui . Un mondo fatto di persone più responsabili, crediamo, potrebbe davvero essere un mondo migliore e, forse, anche senza Covid19!

QE MAGAZINE 2020 #25

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