Monaco: ancora pochi giorni per visitare LE SUBLIME HÉRITAGE
La mostra LE SUBLIME HÉRITAGE, esposizione dedicata al talento del pittore inglese William Turner, organizzata al Grimaldi Forum, chiude le sue porte questo 1 settembre e noi siamo andati a visitarla per raccontarvela…
E’ un viaggio insolito, quello che il visitatore si appresta ad intraprendere, già dall’ingresso nella prima sala del Grimaldi Forum, luogo che da decenni ospita esposizioni di portata mondiale, soprattutto durante il periodo estivo. La sensazione, forte, anche per chi non è familiare allo stile di Joseph Mallord William Turner (23 April 1775 – 19 December 1851), è di essere avvolti da messaggi onirici e visioni introspettive emanate con forza dai suoi quadri e dalle opere dei 15 artisti contemporanei che gli fanno da contorno. Benché all’apparenza i panorami che dipinge, piccoli come un quaderno fino alle tele incorniciate le cui cornici spiccano per la loro preziosità, che siano acquerelli o quadri ad olio su tela, sembrano spesso macchie di colori ben miscelati per poi svelare, ad uno sguardo attento, paesaggi montani del secolo scorso, è tutto l’insieme a giustificare il titolo dell’esposizione monegasca “Turner, the Sublime Legacy”, che integra in sé anche un’installazione multimediale sorprendente.
Inaugurata il 4 luglio da S.A. il Principe Alberto II, da sabato 6 luglio oltre 50 mila ingressi sono stati contabilizzati – dati forniti dal Grimaldi Forum, n.d.r. – , e porta nel Principato di Monaco, distribuite in oltre 2.000 m2, l’ ottantina di opere di Turner selezionate per l’occasione raccontano come il pittore britannico del 19 secolo abbia avuto il merito di aver anticipato l’astrattismo ritraendo paesaggi montani, marini e notturni capaci di evocare emozioni e suggestioni eteree. Dai vari acquerelli dedicati al chiaro di luna, a cui si contrappone una sfera argentata (Totality, opera di Katie Paterson, 2016), i cui riflessi sui pavimenti e sui muri confonde i passi di chi li attraversa per passare alla sala successiva, la visita scivola tra paesaggi montani, spesso colti mentre tempeste di neve o valanghe ne sconvolgevano i profili e gigantografie o fragili installazioni sistemate sul pavimento. I quadri che ancora per qualche giorno sono esposti a Monaco, si fondono nelle pareti blu, intervallati da foto la cui estetica riprende lo stesso panorama, ed anticipano tematiche come l’ambiente, la natura, l’uomo, la vita. A riprendere la suggestione, belli anche in corti e lunghi metraggi la cui bellezza rapiscono per decine di minuti. Astrazione e realtà, storia e finzione, la vita e la morte, sono dunque motivi d’ispirazione non solo per Turner ma anche per i selezionati artisti moderni e contemporanei (John Akomfrah, Edward Burtinsky, Peter Doig, Olafur Eliasson, Howard Hodgkin, Roni Horn, Richard Long, Lisa Milroy, Cornelia Parker, Katie Paterson, Laure Prouvost, Mark Rothko, Wolfgang Tillmans, James Turrell e Jessica Warboys) che qui s’intersecano con le sue opere. La mostra, organizzata in collaborazione con la TATE e con il sostegno di CMB MONACO, SOTHEBY’S e GROUPE MARZOCCO, è curata da Elizabeth Brooke che, come ha dichiarato lei stessa, ha voluto coniugare insieme il messaggio che il pittore inglese narra con estrema delicatezza, mentre, a due secoli di distanza, il concetto che contrappone l’egoismo dell’uomo con tutto quanto lo circonda, nel bene e nel male, diventa un motivo di riflessione che va ben al di là di una semplice esposizione d’arte.
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