Covid19: improvvise restrizioni in Francia. Ed il Principato di Monaco segue l’esempio…
Come accade regolarmente in tutti i paesi ed anche nel Principato di Monaco in situazioni di crisi, la buona abitudine di convocare la stampa per degli aggiornamenti rileva la gravità della situazione. Ma leggere il testo pubblicato sul sito dell’amministrazione francese, a poche ore dalla giornata X, le elezioni municipali previste oggi in Francia, è particolarmente inquietante, per quanto la giornata di sabato 14 marzo, a Monaco, avrebbe potuto essere festosa visto che è il compleanno di SAS il Principe Alberto II. Tuttavia, dopo le nuove disposizioni francesi la replica del Governo di Monaco non si è fatta attendere, rendendo bene l’idea che l’amministrazione monegasca e quella francese vanno di pari passo.
Infatti, dalla nota che ci è stata appena invitata dal Governo di Monaco, accessibile cliccando qui , si ribadisce semplicemente quanto annunciato in TV, alle 20:00, dal Premier Edouard Philippe. Ossia che è disposta la chiusura definitiva — a partire dalla mezzanotte e fino a nuovo ordine — di tutti i ristoranti, bar, negozi, teatri e cinema presenti anche sul territorio di Monaco. Praticamente, eccezion fatta per gli esercizi pubblici essenziali come le farmacie, i distributori di benzina, e gli alimentari, si è scelta la stessa linea draconiana per evitare contagi inutili, visto che i vicini di frontiera sono entrati nella fase 3 dell’epidemia (e sì, non dicono ancora pandemia!). Resistono, ma solo a Monaco, i luoghi di culto per la preghiera individuale. Le funzioni religiose, invece, sono sospese sine die, sottolinea la Diocesi di Monaco.
La situazione però era già nell’aria, oggi. Per le strade e nei vicoli di Monaco Ville c’erano pochissimi turisti, i montaggi delle tribune per la Formula 1 sospese e solo alcune auto in giro, quasi nessuna con targa italiana. Eppure per gli abitanti del Principato di Monaco questa giornata assolata era la prima da quando sono entrati in vigore i nuovi canoni imposti dal Coronavirus, ossia limitare l’attracco delle navi da crociare, oltre che ridurre a 100 persone la frequentazione di luoghi pubblici e a 50 nei bar e ristoranti, compreso il personale. A sorpresa però, abbiamo constatato che queste indicazioni non sono state rispettate. Abbiamo assistito personalmente ad assembramenti nelle farmacie, nelle quali il personale dietro al banco non portava la mascherine e nemmeno i guanti. Nonostante la moltitudine di gente che attendevano il proprio turno, pochissime mantenevano la distanza di sicurezza. E pensare che eravamo lì, per la maggior parte di noi, per provare -senza riuscirci- ad acquistare un disinfettante prodotto dai farmacisti, come ci era stato annunciato dall’amministrazione monegasca. Invece nulla! Questa situazione già di per sé surreale è precipitata all’apertura dei supermercati, che ha coinciso con l’annuncio del terzo caso monegasco positivo al Covid 19. Di colpo la popolazione pare abbia inteso che fosse giunto il momento di fare le scorte prima di un conflitto mondiale.
Non sappiamo come e chi abbia iniziato questa follia ma quello che è accaduto sembra la replica di quanto già visto in Italia parecchi giorni fa: in poche ore interi scaffali svaligiati soprattutto di detersivi, pasta, carta igienica, scatolame a lunga conservazione e acqua in bottiglia! Tutti ammassati, altro che 100 per volta, con interi carrelli strapieni! Ma per chi ha permesso questo affollamento, di sanzioni non se ne parla, visti i toni così concilianti del Primo Ministro di Monaco Serge Telle. Pensate, glielo abbiamo anche chiesto direttamente e la risposta è stata, appunto, quella di non voler replicare il modello sanzionatorio italiano (!). Siamo convinti, adesso più che mai, che occorre uno sforzo collettivo per arginare la diffusione del virus e proteggere le persone più a rischio. Ognuno di noi è responsabile nel proteggere gli altri, a cominciare dai nostri cari. Non basta più che il Governo di Monaco faccia solo appello al senso civico per adottare comportamenti più prudenti. Adesso le misure restrittive imposte devono essere rispettate da tutti per evitare che la pandemia si diffonda rapidamente anche tra gli abitanti del Principato di Monaco. Ci riusciremo?
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