Yacht Club Monaco e l’IHO insieme per scandagliare i fondali marini

L’arrivo e l’ancoraggio alla banchina dello Yacht Club di Monaco (YCM), lo scorso 22 luglio, di JANCRIS, barca a vela su cui dal 1993 Alfredo Giacon e la moglie viaggiano per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di degrado dei nostri mari, è stata occasione per ufficializzare una lettera di cooperazione siglata tra lo stesso YCM e l’Organizzazione Idrografica Internazionale nell’ambito di un progetto che aspira a realizzare, grazie al crowdsourcing, la mappatura dei fondali marini entro il 2030

Giacon, infatti, proveniente da Cap Canaveral, ha fatto scalo a Monaco, dopo aver percorso quasi 4.000 miglia di navigazione all’arrivo a Genova il 28 luglio scorso. Sul palco dello Yacht Club di Monaco, il navigatore è stato invitato a raccontare questa esperienza vissuta a Jancris, un ketch di 16 metri su cui, nel mese di giugno, ha installato uno strumento (logger) che gli ha permesso di raccogliere autonomamente i dati durante la navigazione: gli stessi, una volta inviati in forma anonima e riservata secondo quanto prevede il programma GEBCO – parte del progetto Seabed2030 della Nippon Foundation – potranno contribuire a fornire informazioni in crowdsourcing sulla batimetria, branca dell’oceanografia che intende misurare e rappresentare graficamente il profilo morfologico dei fondali oceanici. Di questa iniziativa ne abbiamo parlato nell’ultimo numero di QE, descrivendo la cerimonia condotta da Claudia Batthyany, Project Manager del reparto ‘Monaco Capital of Advanced Yachting’ dello YCM, il cui Segretario Generale, Bernard d’Alessandri e lo stesso Ammiraglio Luigi Sinapi (direttore IHO) sono stati tra i protagonisti principali di un sintetico intervento nel quale, ognuno dal proprio punto di vista, ha spiegato l’importanza dell’accordo sottoscritto.

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QE-MAGAZINE #7

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