Principato di Monaco: souvenirs della mostra ‘CONQUÊTES PACIFIQUES’

Il Principato di Monaco è un territorio che, nei secoli, ha subito mutevoli trasformazioni urbanistiche per adattarsi alle esigenze della popolazione locale e, soprattutto, per ragioni squisitamente di natura economica, data la forte domanda di unità immobiliari la cui costruzione è all’origine della ricchezza dei Grimaldi dai tempi di Ranieri III. Raccontata come un conquista ‘pacifica’ di ulteriori spazi, rubati al mare, questa sua metamorfosi è stata al centro di una recente esposizione organizzata nella Salle d’Exposition du Quai Antoine Ier, dal 15 ottobre al 2 gennaio, occasione unica che ha permesso ai suoi visitatori di apprendere come la storia ‘geografica’ di Monaca si evoluta come lo testimoniano foto e documentari raccolti dopo ben due anni di lavoro e di ricerche minuziose.

La mostra « Conquêtes Pacifiques » organizzata dalla Direzione degli Affari Culturali di Monaco, si è appena conclusa con un certo successo di pubblico. Anche noi ne avevamo parlato recentemente in uno dei nostri articoli pubblicati sullo sfogliabile digitale QE-MAGAZINE #9 (cliccare qui per leggere il pezzo) ma, per chi non sia riuscito a visitarla, abbiamo deciso di pubblicare una galleria fotografica che, in qualche modo, permette di passeggiare tra immagini che raffigurano il Principato di Monaco dai primi del Novecento fino ai giorni nostri. Più che un’esposizione, l’insieme di questo percorso ‘virtuale’ ha cercato di spiegare come non sia stato affatto semplice cercare di coniugare lo sviluppo e la scienza ambientale nell’ambito dell’epopea geopolitica, sociale, urbanistica, tecnica, ecologica – quindi umana- che hanno permesso le estensioni in mare nel Principato. Da Port Hercule, riallestito dal Principe Alberto I nel 1910, passando dal futuro quartiere Mareterra, previsto per il 2025, attraversando il quartiere di Fontvieille, l’originalità della mostra è data dal fatto che è stato messo a disposizione del pubblico buona parte della documentazione proveniente da un fondo privato, da cui sono tratti importanti archivi cartografici, fotografici e audiovisivi
“Il titolo della mostra, sotto forma di un ossimoro volutamente provocatorio, pone la mostra al centro delle questioni politiche contemporanee che il Principato ha scelto di promuovere: lo sviluppo sviluppo e scienze ambientali, che interagiscono per assicurare un futuro pacifico al paese” ha affermato Björn Dahlström, curatore della mostra, nonché direttore del Nuovo Museo Nazionale di Monaco. “Questa proposta fa parte di una politica culturale che mira a gettare nuova luce su elementi emblematici della vita e del patrimonio del Principato. Il pubblico è invitato a esplorare un paesaggio urbano che è allo stesso tempo familiare e in perpetuo movimento, come il Mediterraneo il Mediterraneo che segue così da vicino” ha aggiunto Françoise Gamerdinger, direttrice della cultura Affari culturali, in occasione della visita stampa organizzata alcuni mesi fa. Ed in effetti, dopo aver percorso l’itinerario suggerito, è ben chiaro che Monaco continuerà a trasformarsi negli anni e ben poche cose del passato – villette della Belle Epoque, monumenti, etc -resteranno intatti come sono perché questi ultimi non sono considerati beni da preservare, tracce che raccontano la storia di un paese, bensì elementi urbani che devono adattarsi alle esigenze del mercato immobiliare, vera ricchezza del Princitato. Ubi maior

Per ricevere il vostro ‘calendario stampabile’ in formato PDF (acquistabile con una donazione di 3 euro) – contiene12 foto originali, scattate da insoliti punti di osservazione del Principato di Monaco – basta scrivere direttamente a [email protected]

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QE-MAGAZINE #9

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