Principato di Monaco: il bilancio del 2022 e le prospettive del 2023 della Sûreté Publique

Che il 2022 sia stato un anno difficile per tutti, principalmente a causa della pandemia Covid19 e delle derive economiche e finanziarie del conflitto russo-ucraino, non è una novità, nemmeno nel Principato di Monaco. Tuttavia se vogliamo rispolverare concetti come resilienza, tanto di moda, e ottimismo sembra che uno spiraglio in fondo al tunnel ci sia, nel regno dei Grimaldi, nonostante l’incertezza dell’accordo di associazione tra Monaco e l’Europa sia sempre più vicino, cosa che per le azioni della Sûreté Publique di Monaco non rappresenta alcun ostacolo…

Il mese di gennaio, per le istituzioni del Principato di Monaco, è tradizionalmente consacrato per stilare un bilancio dell’anno appena concluso e illustrare a grandi linee i programmi previsti per quello in corso. Che sia il Governo monegasco, il Comune, la Sûreté Publique o l’equivalente della Camera di Commercio (Monaco Economic Board) in meno di una settimana si esprimono tutti i vari leader che, confortati dalla visione del suo Sovrano, il Principe Alberto II di Monaco, interpretano le sue stesse preoccupazioni, speranze e ambizioni per un futuro che rispecchi l’essenza di questo Principato, il cui modello economico resta esemplare e da preservare, secondo i suoi amministratori. In buona sostanza, e vale per tutti, dobbiamo: rimboccarci le maniche, affrontare le sfide che questo periodo storico ci offre ( dall’incertezza economica mondiale; all’inflazione, alla penuria di fonti energetiche alle nuove tecnologie digitali, etc…) per approdare a ciò che rende unico questo paese, la cui attrattiva si basa soprattutto sulla sicurezza e la qualità di vita. Se su questo secondo punto in molti sono perplessi, soprattutto a causa del traffico dovuto dagli spostamenti quotidiani di oltre 40 mila frontalieri e dai numerosi cantieri sparsi su tutto il territorio (che oltre ai continui rumori sono all’origine di polveri e disagi alla circolazione, per esempio), sulla sicurezza pare che nessuno abbia dubbi in merito.

In base alle statistiche fornite recentemente, forte delle 1057 telecamere che sorvegliano Monaco, la Sicurezza Nazionale è una garanzia e la volontà di assicurare alla popolazione un servizio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 è assicurata anche dalla presenza di polizia urbana di prossimità (UPCV), i cui agenti (sono meno di una trentina) vediamo con i loro gilet blu, in perlustrazione sulle strade monegasche mentre pedalano sulle biciclette elettriche. Celebrare lo nel 2022 i 120 della Sûreté Publique, istituzione creata dal Principe Alberto I di Monaco, è significato stilare anche un più ampio bilancio della attività a cui fanno capo e la nuova serigrafia della auto usate dalle pattuglie stradali, l’inno nazionale creato ad hoc sono solo una parte delle attività messe in conto. Marangoni, il capo della Polizia monegasca, le cui attività dipendono dal Consigliere-Ministro degli interni Cellario, ha ricordato che attualmente convivono a Monaco residenti di ben 140 nazionalità. A loro sono indirizzati le maggiori attenzioni: nuove carte di soggiorno elettroniche e più sicure (bye bye le carte di residenza), la dematerializzazzione dei documenti, la lotta alla corruzione, al riciclaggio di denaro frutto di commerci illeciti (Moneyval docet), ma anche l’allerta contro le derive della criminalità informatica sono all’ordine del giorno. L’arrivo di una cinquantina di nuovi agenti di polizia, così come gli accordi stipulati con gli omologhi oltre confine, consentono agli agenti locali di vigilare più facilmente sulle minacce islamiste e terroristiche che incombono ovunque. Prevenire, anche in casi come questi, è meglio che intervenire e le statistiche fornite sembrano confermare che la criminalità urbana, a Monaco, è decisamente contenuta in proporzione allo spazio geografico su cui si estende l’attività. “I risultati ottenuti necessitano di un impegno costante e la sicurezza non è una scienza esatta” ha sottolineato Marangoni mentre scorrevano i dati nel corso della presentazione annuale organizzata al Museo Oceanografico di Monaco. In programma, prossimamente, la sostituzione del motoscafo da pattugliamento marino (Libecciu), i nuovi locali, la modernizzazione dei sistemi informatici amministrativi e nuovi partenariati da concludere con gli esercizi commerciali, al fine di assicurare la massima protezione a tutti i livelli. La benedizione della medaglia dell’Ordine di Saint Charles consegnata dal Sovrano il 19 novembre scorso, e l’esecuzione dell’inno della corpo di polizia di Monaco (in apertura, invece, quello nazionale) ha concluso la cerimonia a cui hanno partecipato, come tutti gli anni, le massime cariche istituzionali e lo stesso Principe Alberto II che ha ricordato come la difesa della libertà degli abitanti e dei beni di Monaco faccia parte del DNA di questo Stato esemplare sotto ogni punto e profilo

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