Monaco e l’Unione Europea: amici o nemici?

L’atteso rapporto commissionato dal Governo di Monaco ad un noto studio legale è stato reso pubblico in queste ultime ore e, secondo quanto indicato dagli esperti, parrebbe che il Principato abbia tutto l’interesse ad associarsi all’Europa

Da una parte abbiamo il sentimento comune, rappresentato dal Consiglio Nazionale che, per definizione, è all’antitesi con il Governo di Monaco il quale, come aveva preannunciato, ha presentato il risultato di uno studio prospettico o di fattibilità sull’opportunità di rimanere o meno neutrali all’Europa. A quanto ci risulta, il Ministro di Stato Pierre Dartout, accompagnato da membri del Governo e dall’Alto Commissario per gli Affari Europei, ha incontrato il 25 luglio i rappresentanti eletti del Consiglio Nazionale, durante una Commissione di studio plenaria, per presentare i risultati dello studio con particolare riferimento alle conseguenze economiche, giuridiche e politiche che una eventuale adesione o meno all’Unione europea. I dati, elaborati dallo studio legale August Debouzy e dalla società di consulenza finanziaria Accuracy* , accessibile cliccando sui due link pubblicati al fondo di questa pagina. Per la cronaca, dopo 8 anni di negoziati, si sta entrando in una fase decisiva. Secondo quanto indicato nella nota, “i rappresentanti di August Debouzy e Accuracy hanno condiviso con i rappresentanti eletti i risultati del loro studio, che si basa su due documenti – un rapporto di sintesi e un rapporto economico – che presentano i diversi scenari (accordo/non accordo) e le loro conseguenze per il Principato. Pierre Sellal, senior counsel di August Debouzy, ha riassunto così lo spirito del rapporto: “fornire al Governo gli elementi per valutare la decisione che deve prendere alla luce di una valutazione approfondita e obiettiva delle conseguenze della conclusione di un accordo o della mancata conclusione di un accordo”. “Desidero ringraziare gli studi legali August Debouzy e Accuracy e tutti i team dell’Amministrazione, guidati da Isabelle Costa, per aver realizzato questo studio, che rafforza la nostra convinzione che dobbiamo continuare a progredire nei negoziati che stiamo conducendo con la Commissione europea, rimanendo più che mai vigili sulle questioni essenziali per il Principato”, ha dichiarato il Ministro di Stato.

La reazione del Consiglio Nazionale di Monaco non è mancata e ovviamente, per funzione, non sono mancate polemiche. Infatti, il comunicato stampa trasmesso sottolinea, fin dalle prime battute che nell’ambito dei negoziati in corso per un eventuale accordo di associazione con l’Unione Europea, questo dovrebbe essere approvato attraverso un disegno di legge di autorizzazione alla ratifica. Si legge: “Al termine di una Commissione plenaria di studio (CPE) tenutasi a mezzogiorno di martedì 25 luglio, la posizione del Consiglio nazionale si è ulteriormente rafforzata. La stragrande maggioranza dei rappresentanti eletti rimane più scettica che mai sull’opportunità di concludere un accordo di sull’opportunità di concludere un accordo con l’Unione europea e sulle conseguenze di un eventuale accordo. In effetti, nel caso di un accordo di associazione, gli esperti prevedono uno shock economico a breve termine, dal quale il Principato impiegherebbe più di un decennio per riprendersi prima di tornare sulla strada della crescita. Inoltre, il rapporto di studio sottolinea che “a breve termine, la mancata conclusione di un accordo consentirebbe di evitare gli sconvolgimenti giuridici e i costi economici di un accordo, senza che ciò comporti una riduzione dei costi economici di un accordo, senza pregiudicare la prevenzione del malcontento tra la parte della popolazione che sarebbe stata sottoposta alla pressione indotta dalla conclusione di un accordo.” Quindi, continua, “lo studio prospettico presentato non sembra essere basato su dati tangibili e su una metodologia che non è stata spiegata ai rappresentanti eletti. Tra ipotesi e approssimazioni – anche se sono stati affrontati aspetti teorici di economia politica – l’Assemblea ha notato con sorpresa che la questione dell’impatto sulla Costituzione monegasca non è stata studiata, soprattutto in termini di priorità nazionale. Allo stesso modo, alla domanda sul futuro dei monopoli, la risposta è stata che “non abbiamo aperto la questione dei monopoli”. Infine, le questioni sociali e fiscali non sono tra i parametri presi in considerazione. Da parte sua, va ricordato che anche il Consiglio nazionale ha commissionato il proprio studio d’impatto. L’Assemblea ha consultato decine di enti e rappresentanti di tutti i settori dell’economia monegasca. Questo studio è stato realizzato secondo una metodologia riconosciuta per l’elaborazione dei pareri raccolti durante le riunioni o attraverso questionari autosomministrati”. A questo punto, considerando che lo studio sarà reso pubblico il prossimo autunno, “i rappresentanti eletti ribadiscono che difenderanno, passo dopo passo, le linee rosse che non devono essere superate in fase di negoziazione da parte del Governo. Il Consiglio Nazionale è e continuerà ad essere vigile nel preservare il nostro modello economico e sociale avanzato che ha dimostrato il suo valore e continua a farlo.
*Le imprese sono state scelte a seguito di un processo di consultazione avviato lo scorso settembre, che ha portato alla presentazione di 3 offerte di alta qualità.

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Una risposta

  1. 04/08/2023

    […] dell’importante opportunità di concludere un accordo di associazione con l’Europa (vedi qui articolo con i link verso le conclusioni allo studio commissionato dal Governo di Monaco) senza snaturare i privilegi dei monegaschi e senza ricorrere ad una tassazione forzata dei […]

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