Il futuro degli Oceani si scrive a Monaco

Al Blue Economy and Finance Forum (BEFF), organizzato la scorsa settimana al Grimaldi Forum di Monaco, ha partecipato la nostra Koly che ci racconta le sue impressioni in un articolo che troverete qui di seguito

Un’onda di speranza e concretezza ha travolto il Principato di Monaco, gettando le basi per una vera rivoluzione: la Blue Economy. Il Blue Economy and Finance Forum (BEFF), tenutosi il 7 e 8 giugno, non è stato un mero evento, bensì un catalizzatore di un cambiamento epocale per i nostri oceani. Organizzato nel regno dei Grimaldi dalla prestigiosa Fondazione Prince Albert II di Monaco e dall’Istituto Oceanografico, con il prezioso supporto di Francia e Costa Rica, il BEFF ha riunito ben 1.800 partecipanti da quasi 100 paesi nel cuore della Conferenza sugli Oceani delle Nazioni Unite (UNOC3). Il Forum ha visto un coro unanime di Capi di Stato, leader aziendali, investitori visionari,
filantropi, banche di sviluppo e ONG. Tutti hanno risposto all’appello con un’unica, potente missione: mobilitare risorse finanziarie senza precedenti per investire in un’economia blu sostenibile e rigenerativa. La missione è stata compiuta con uno straordinario successo! Miliardi di euro sono stati impegnati per i prossimi anni, e una coalizione solida e
strutturata è ora in marcia, come annunciato con orgoglio dai co-presidenti. Un impulso finanziario globale che fa tremare la Terra (e l’Oceano!). Il BEFF ha illuminato un panorama finanziario in fermento, rivelando oltre 25 miliardi di dollari di investimenti già identificati in progetti concreti di transizione oceanica. Si va dalla decarbonizzazione del trasporto marittimo e dei porti, al restauro degli ecosistemi marini, all’energia oceanica, fino alle biotecnologie. Una dinamica multisettoriale alimentata da una vasta coalizione di attori pubblici, privati, filantropici e finanziari. Questa è la prova inconfutabile che la finanza blu non è più un’utopia, ma una tangibile realtà in piena espansione. Ma le buone notizie non finiscono qui. Il BEFF è stato teatro dell’annuncio di nuovi e fermi impegni finanziari per un totale di €8.7 miliardi entro il 2030, un’accelerazione decisiva verso un’economia oceanica rigenerativa e sostenibile:
● €4.7 miliardi arriveranno da filantropi e investitori privati.
● €4 miliardi saranno mobilitati da istituzioni finanziarie pubbliche.
Questi impegni, pur rappresentando circa l’8% degli attuali flussi annuali di finanza blu (stimati a €25 miliardi/anno), segnano un passo avanti significativo e inviano un segnale inequivocabile: il tempo dell’azione è davvero iniziato! Soprattutto all’indomani degli accordi BBNJ (Biodiversità Oltre la Giurisdizione Nazionale) e GBF (Quadro Globale per la Biodiversità) recentemente adottati. Voci di speranza e risoluzione: i leader illuminano la via Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II, voce instancabile per l’ambiente, ha aperto il Forum con parole cariche di speranza e risoluzione: “Siamo sulla soglia di questa transizione blu. Le soluzioni esistono, e qui a Monaco, abbiamo visto la volontà di applicarle.” Dalla pesca sostenibile alle biotecnologie marine, il Principe ha sottolineato ciò che molti ancora sottovalutano: l’economia dell’oceano non è fantascienza, è scienza comprovata e finanziariamente sostenibile. Il Presidente francese Emmanuel Macron non ha usato mezzi termini, tracciando una linea netta: “Questa non è un’opinione. È scienza.” Sostenendo i dati con urgenza, ha condannato il negazionismo climatico e oceanico come non solo sbagliato, ma pericoloso. Ha annunciato l’intenzione della Francia di aumentare gli obiettivi di protezione marittima, utilizzando la portata marittima globale della nazione – tramite i territori d’oltremare – come
scudo e lancia. “Abbiamo il dovere di finanziare la scienza libera e aperta,” ha aggiunto, definendolo un imperativo morale e politico. L’intervento del Principe William, che ha attinto all’esperienza del suo Earthshot Prize, ha
acceso i riflettori su innovazioni rivoluzionarie che stanno già trasformando la conservazione degli oceani, tra cui:
● Iniziative di restauro dei coralli che hanno piantato più di 20.000 coralli.
● Produzione di Omega-3 a base di alghe che ha risparmiato 2,5 milioni di pesci selvatici in soli sei mesi. “L’oceano è sotto enorme pressione,” ha affermato. “Ma le soluzioni sono qui. Hanno solo bisogno di scala. Hanno bisogno di sostegno. Hanno bisogno di noi.” Un appello diretto a investitori, governi e società civile: sostenere l’innovazione, o perdere ciò che non possiamo sostituire.

Il Presidente del Costa Rica, Rodrigo Chaves Robles, ha riportato l’attenzione sulla concretezza con una scossa di responsabilità: “La visione senza azione è allucinazione. Il Costa Rica lo sta facendo, non lo sta proponendo.” Nonostante le sue piccole dimensioni, la nazione ha protetto oltre il 30% del suo territorio marino, un obiettivo del 2030 raggiunto con cinque anni di anticipo. La sua supplica? Riformare la finanza internazionale affinché fare la cosa giusta non comporti un costo più elevato. Il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha preso la parola con ardore e fatti: “Se l’oceano fosse un paese, sarebbe la quinta economia più grande del mondo.” Ha condannato il sott finanziamento dell’SDG 14 – l’obiettivo delle Nazioni Unite per la vita oceanica – e ha chiesto un mutirão, un appello alle armi brasiliano che significa azione collettiva. Per Lula, non è una questione di carità, ma di giustizia: “Dobbiamo investire nell’oceano come se il nostro futuro ne dipendesse, perché è così.” Coalizioni strutturate per un futuro marino da sognare. Il BEFF ha visto la formalizzazione di diverse iniziative di portata globale, che plasmeranno il futuro dei nostri oceani:

Il BEFF ha visto la formalizzazione di diverse iniziative di portata globale, che plasmeranno il futuro dei nostri oceani:
● 80 aziende da 25 paesi, con un fatturato complessivo di €600 miliardi, hanno firmato l’appello all’azione “Business in Ocean”, impegnandosi a integrare rischi e opportunità legati all’oceano nelle loro strategie, a rendicontare il proprio impatto sugli ecosistemi marini, a investire in soluzioni positive per l’oceano e a sostenere una transizione giusta e inclusiva per le comunità che dipendono dal mare. Un vero e proprio patto con il futuro! ● Lancio della Philanthropists and Investors in Ocean” alliance, un’alleanza dedicata agli investimenti a impatto per progetti ad alto impatto ecologico e sociale, con un’attenzione speciale al Sud del mondo. ● Lancio del #BackBlue Commitment Ocean Finance, una coalizione di attori finanziari che ora rappresenta 3 trilioni di dollari di asset in gestione, impegnandosi a integrare le considerazioni oceaniche nelle decisioni di investimento. Una forza finanziaria colossale al servizio del blu! ● Creazione dell’alleanza Finance in Common, che riunisce 20 banche di sviluppo impegnate a mobilitare congiuntamente oltre 5 miliardi di dollari all’anno per la protezione degli oceani, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14. “In soli due giorni, credo che qualcosa sia cambiato,” ha dichiarato Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco. “Di tanto in tanto, sebbene troppo raramente, si verifica un momento positivo, e ciò che abbiamo visto qui a Monaco è proprio questo. Lo abbiamo percepito in tutte le nostre discussioni: tutto è ora a posto per compiere la svolta epocale che il nostro oceano richiede e il mondo si aspetta.” L’onda Finale: un “Blue Deal” globale
Il forum si è chiuso non con un applauso, ma con un sospiro di sollievo collettivo, la sensazione che un cambiamento globale sia possibile se le partnership lo guidano. Le parole finali del Principe Alberto II hanno echeggiato con chiarezza cristallina: “Non stiamo solo parlando di idee. Stiamo parlando di strategie operative, redditizie e che salvano
il pianeta. Abbiamo bisogno di partnership pubblico-private, e ne abbiamo bisogno ora.” Il Blue Economy and Finance Forum a Monaco non è stato un semplice evento mediatico. È stato un punto di svolta cruciale che il nostro pianeta richiede con urgenza, esigendo coraggio, coordinamento e impegno. L’oceano ha aspettato abbastanza.

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