Consiglio Nazionale di Monaco: richiesta una nuova riunione del Comitato congiunto #Covid19

Non sarà certo un debutto semplice quello che attende il nuovo Primo ministro di Monaco Pierre Dartout, il 25° dal 1911, che dopo aver giurato fedeltà al Principe Alberto II martedì 1 settembre, inizia il suo mandato con un certo numero di dossier sul tavolo e con la richiesta del Consiglio Nazionale di organizzare una riunione urgente del Comitato congiunto di sorveglianza Covid19.

Pierre Dartout firma al Palazzo di Monaco G. Luci Palais Princier

Come precisato nella nota stampa diffusa mentre il Ministro Dartout era accolto dal Sovrano di Monaco, come previsto dal protocollo per ogni nuova nomina diplomatica o istituzionale, il Consiglio Nazionale di Monaco si interroga sul motivo per il quale le condizioni del ritorno a scuola ed come il rilancio del settore economico ad oggi sono ancora imprecise. A tal fine, lontani dalla polemica ma in maniera costruttivo ‘i rappresentanti eletti all’unanimità dei cittadini monegaschi riaffermano la loro volontà di lavorare nell’unità delle Istituzioni, in particolare nell’ambito del Comitato di Controllo Congiunto, di cui hanno richiesto per lettera lo svolgimento di una riunione urgente‘. ‘In questa occasione -specificano- ‘dovranno essere discusse anche le misure per rilanciare e sostenere gli attori economici e i dipendenti delle aziende monegasche’.

Questo perché, volendo fare del Principato di Monaco, nella lotta contro la pandemia di Covid-19, un Paese autonomo ed esemplare, ci si è resi conto che la situazione sanitaria è in peggioramento e non giova all’economia nazionale, costretta a rinunciare a introiti IVA mancanti a causa della chiusura di altri negozi e ristoranti. Inoltre la richiesta di maggiori controlli sanitari anti Covid-19 sembrano effettuati con ritardo: a tal fine viene citato l’esempio di come l’accesso ai test PCR, le previsione di misure da attuare per l’inizio del lavoro e le norme previste per il rientro in aula per gli studenti delle scuole pubbliche e semiprivate – l’International School of Monaco ha già aperto il 31 agosto, per esempio – non siano adeguate, anzi insoddisfacenti: ‘Per quanto riguarda l’inizio del nuovo anno scolastico nel Principato, molti genitori e la comunità educativa esprimono la loro preoccupazione per le condizioni di ritorno a scuola, che non sono ancora chiare. Sembra necessario che tutto il personale e gli allievi siano oggetto di una vasta campagna di screening’.

E si aggiunge, ancora: ‘Questa situazione particolarmente preoccupante si colloca nel contesto di una recrudescenza di casi nelle Alpi Marittime, ora classificate come zona rossa. Tuttavia, dal 28 luglio scorso, il governo non ha più convocato il comitato di controllo congiunto. Il Consiglio nazionale di Monaco si rammarica che non ci siano prove sufficienti e che i ritardi siano troppo lunghi, sia per il
campionamento solo per ottenere il risultato (a volte più di 7 giorni). I test sistematici sono stati tuttavia raccomandati dall’OMS a partire dallo scorso marzo. Da allora, l’efficacia dei test PCR è stata dimostrata. È quindi deplorevole ritrovarsi ancora una volta in una situazione di tensione, come accadeva allora per le maschere. Il Consiglio nazionale aveva poi giustamente sensibilizzato fortemente l’esecutivo del governo. La rapidità dei test rimane la chiave per limitare i rischi, proteggere la popolazione e arginare la diffusione del virus. La comunicazione del governo e i suoi successivi annunci sui test PCR non possono nascondere il divario con la mancanza di mezzi osservata oggi sul campo. Inoltre, basarsi sulle statistiche per il confronto con i principali paesi vicini non è soddisfacente, soprattutto se si tiene conto della densità di popolazione urbana e delle risorse finanziarie dello Stato monegasco. Inoltre, e a titolo di esempio, l’obiettivo della metropoli di Nizza è quello di ridurre a 24 ore il tempo che intercorre tra il test PCR e il risultato, nonché di allestire un drive in un unico luogo con accesso per tutti coloro che desiderano essere testati. Allo stesso modo, la città di Parigi ha previsto di creare un centro di screening gratuito in ogni quartiere, con risultati rapidi’.

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