Rilancio dell’economia del Principato di Monaco: le novità
Nel corso della dodicesima riunione del Comitato congiunto di controllo di Covid-19 istituito a Monaco all’inizio della pandemia, i membri del Governo monegasco ed i rappresentanti del Consiglio nazionale di sono confrontati sull’attuale emergenza causata dalla crisi sanitaria, e delle conseguenza sociali ed economiche nel breve e lungo termine.
Il resoconto e l’approfondimento delle varie tematiche convenute tra le due principali istituzioni (come già precedentemente discusso anche in seno all’emiciclo monegasco) sono stati oggetto di un incontro con la stampa organizzata a fine giugno ed animata dai Consiglieri di Governo-Ministri Jean Castellini (Finanze) e Didier Gamerdinger (Sanità). L’intento, per tutti, è individuare misure indirizzate a sostenere le imprese e favorire il ritorno all’attività e all’occupazione, oltre a sostenere le aziende che hanno più bisogno. Intanto il dispositivo del CTTR (Chômage Total Temporaire Renforcé) ha funzionato bene e continua ad essere applicato ma, apparentemente, c’è anche chi ne ha abusato, pur non avendone effettivamente bisogno. In questo senso sono state avviate verifiche che permetteranno di sanzionare chi ha approfittato della situazione. Del resto, i numeri parlano chiaro: nel mese di marzo il CTTR è stato applicato a ben 22.000 dipendenti del Principato di Monaco mentre a partire dal deconfinamento, a maggio, la cifra è stata ridotta a 14.700. Il costo dell’operazione: di 13 milioni a marzo, 35 milioni ad aprile e 22 milioni a maggio. In corso di studio la fase successiva a questa operazione che, per logica, non dovrebbero prevedere brusche interruzioni, ma sostegno quando necessario e secondo modalità ben precise: al datore di lavoro verrebbe attribuito parte del costo del CTTR ( a complemento dei fondi erogati dal Governo di Monaco); istituiti i controlli per evitare abusi; e preparazione alla fase di normalizzazione del dispositivo di sostegno alla disoccupazione forzata. Intanto, per le aziende che hanno ripreso la loro attività già a maggio e giugno, è previsto un rimborso dei contributi sociali al 100% mentre a luglio si scende del 10%. Invece, per quanto riguarda gli esercizi commerciali come ristoranti e locali notturni, così come i negozi di Monaco-Ville attualmente in grande difficoltà a causa di assenza di turismo, a loro il rimborso delle quote sociali è mantenuta al 100%. Tuttavia il governo di Monaco intende stilare un primo bilancio non prima del 15 agosto, per capire come procedere in autunno, visto che anche i principali eventi fieristici, come il Monaco Yacht Show, è stato soppresso. Didier Gamerdinger, ha poi affrontato l’aspetto non meno importante, ossia come finanziare l’occupazione con misure di accompagnamento, in particolare nelle attività legate al turismo, agli eventi, alla cultura e allo sport. Secondo quanto stabilito in concertazione con i membri del Comitato misto e del neo CARE, (Commission d’Accompagnement et de Relance Economique) è stato deciso in alcuni casi di pagare la metà degli oneri sociali (pensione principale e sanità) che rappresentano il 12% della massa salariale: la misura sarà indirizzata a coloro che nel 2019 hanno meno di un milione di fatturato e che a giugno hanno visto una riduzione del 20% della loro cifra d’affari rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Potenzialmente, ad essere interessati a questa agevolazione sono 458 negozi e 164 ristoranti di Monaco. Tra le misure eccezionali concessa anche un’esenzione dalle spese per due anni per chi assume un dipendente con 20 anni di anzianità nel Principato. Jean Castellini, poi, ha confermato che l’adeguamento del sistema dei prestiti bancari garantiti – una dotazione di 50 milioni inizialmente preventivata fino alla fine di giugno – è già stata completamente impiegata dagli aventi diritto. Pertanto ora il tasso di garanzia è ora tornato al livello iniziale del 65%, mentre il tasso di interesse non è più pari a zero con il sussidio statale, ma all’1,5%, di cui lo 0,75% a carico dello Stato. Per quanto riguarda il RME, il Reddito Minimo Straordinario e gli Aiuti alle Imprese, il cui contributo erogato termina a luglio ma non completamente. Un adeguamento, anche qui, è valutato in base alla ripresa dell’attività degli aventi diritto: l’importo è dimezzato (e 2500 euro) se l’attività è ripresa dopo il 4 maggio; oppure è mantenuto a € 5.000 se ancora al 2 giugno non ci sono stati cambiamenti o ripresa dell’impresa. L’obiettivo, secondo Jean Castellini, è di aiutare le imprese a pagare i costi fissi come avviene in Germania, un contributo alla “transazione” che interessa anche aziende il cui fatturato è intorno ai 5 milioni di euro. Se, nei mesi aprile/giugno e, successivamente a luglio/settembre, il loro fatturato scende del 50%, lo Stato coprirà il 50% dei costi fissi, con un tetto di sovvenzioni a fondo perduto fino a 35 000 euro. Tutto questo non sarà sistematico, ma sarà esaminato appunto da CARE, la Commission d’Accompagnement et de Relance Economique: gli aventi diritto devono depositare la domanda on line entro il 31 luglio cliccando qui. Per sapere dell’evoluzione delle nuove misure e degli effetti delle stesse sull’economia del Principato di Monaco bisognerà attendere l’esito della prossima riunione del Comitato congiunto di controllo di Covid-19 prevista per il prossimo 15 luglio 2020.
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