Principato di Monaco: turismo d’elite e tassa di soggiorno tra le novità…

Per la prima volta nella storia del Principato di Monaco, ai turisti che soggiornano nelle strutture alberghiere sarà applicata una tassa di soggiorno che varia a seconda della categoria dell’hotel. La decisione, resa esecutiva la scorsa settimana con un recente decreto, rientra tra le varie misure che vorrebbero rendere più ‘attraente’ il paese retto dalla famiglia Grimaldi. E poi, ancora nuove iniziative a capo della Monaco Private Label e la messa in atto del piano di mobilità monegasca…tutto questo potrà rendere il Principato diverso da se stesso?

MPL 050224 Officiels ©Manuel Vitali – Direction de la Communication

Nell’ultima pubblicazione del Journal di Monaco la contribution touristique, ossia la tassa di soggiorno diventa ufficiale. Secondo una recente nota stampa diramata dal Consiglio Nazionale gli importi sono stati stabiliti “dopo aver accolto le diverse associazioni e i dirigenti dei gruppi alberghieri e consentire loro di restare pienamente competitivi”. Il consenso con il Governo, per il 2024, e sono:
-7€ a persona a notte per le strutture 5 stelle, ovvero l’Hôtel de Paris, l’Hôtel Hermitage, l’Hôtel e il Résidence Métropole (rispetto ai 14€ inizialmente previsti);
-5€ a persona a notte per le strutture 4 stelle, ovvero Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, Hotel e Residence Fairmont, Hotel Port Palace, Hotel e Residence Le Méridien Beach Plaza (rispetto ai 13€ inizialmente previsti):
-3€ a notte per le strutture 3 stelle, ovvero Hotel Ambassador, Hotel Miramar, Hotel Novotel, Hotel Colombus e Residence (rispetto ai 10€ inizialmente previsti):
-2€ a notte per le strutture 2 stelle, ovvero l’Hôtel de France (rispetto ai 5€ inizialmente previsti).
Infine, – ma nel decreto ministeriale non compare – è stato stabilito che 1 € simbolico, per notte offerta gratuitamente, è imposta a carico degli hotel, qualora gli ospiti siano giornalisti, influencer e qualsiasi professionista che promuova iniziative che si svolgono sul territorio di Monaco. L’applicazione di queste diverse misure, che generano un guadagno di diversi milioni di euro all’anno di diversi milioni di euro all’anno di entrate per lo Stato, persegue obiettivi che stanno a cuore ai rappresentanti eletti: creare nuove nuove entrate per lo Stato, garantire il pareggio di bilancio e alimentare la Riserva Costituzionale. il Fondo di Riserva Costituzionale (FRC), che era stato prosciugato di 103 milioni di euro per far fronte alla crisi della Covid-19.

Quest’ultimo aspetto, in qualche modo, sembra sia in linea con quanto dichiarato da Chloé Leclercq, recentemente nominata responsabile del Monaco Private Label (club super esclusivo creato nel 2009) che, coerente con le ambizioni di S.A.S. il Principe Alberto II, ritiene che l’attrattività sia una sfida importante per il Principato di Monaco, al centro del suo modello economico e sociale. “Monaco è un Paese il cui sviluppo economico è condizionato dalla capacità di attrarre imprenditori, investitori, aziende, dipendenti e turisti”, ha dichiarato Leclercq. Ecco spiegata anche la nuova governance del Monaco Private Label, concepita come una rete di influenza mondiale composta da circa 2.000 imprenditori, investitori e leader economici di oltre 60 Paesi, ma anche vettore di integrazione dei nuovi residenti nel Principato di Monaco, intanto che l’obiettivo dei prossimi anni si consolidi per arricchire la rete e creare un sentimento di appartenenza proponendo eventi esclusivi nel Principato di Monaco per tutto l’anno. Il tutto favorendo, certo, uno sviluppo filantropico in collaborazione con le strutture pubbliche e private battezzate “Amici di MPL”. Contestualmente Pierre Dartout, Ministro di Stato del Principato di Monaco, ha recentemente sostenuto che sono numerosi i vantaggi del territorio monegasco in un contesto di forte concorrenza globale: la stabilità politica ed economica, la qualità della vita, la sicurezza e l’efficienza delle infrastrutture, potrebbero essere elementi che invoglino il trasferimento degli stranieri nel Principato. Il tutto mentre incombe nuovamente l’ombra scura della lista grigia. Infatti, ricordiamolo, dal 23 gennaio 2023, Monaco è stato posto sotto “monitoraggio rafforzato” da Moneyval, il Comitato di esperti del Consiglio d’Europa per la valutazione delle misure antiriciclaggio e del finanziamento al terrorismo. Ma i giochi non sono ancora fatti: l’amministrazione deve, entro marzo 2024, soddisfare le aspettative per evitare di ritrovarsi nella lista grigia dei Paesi “non cooperativi”, come avvenne nell’aprile 2009.

© Direction de la communication – Manuel Vitali

E se la qualità della vita si dovesse misurare in numeri? A darli sono le statistiche fornite dal Governo di Monaco sulle attività della polizia nazionale che, per quanto rassicuranti, evidenziano un aumento delle contravvenzioni per stato di ebbrezza e per uso di sostanze stupefacenti). Per quanto riguarda il web, invece, a parte i continui attacchi e truffe tentate sia telefonicamente che per email di residenti monegaschi, dobbiamo constatare che la gestione delle piattaforme web sono, ahimè, ancora in parte controllate. Youtube, per esempio, non può essere utilizzato con tutti i suoi strumenti (PREMIUM)per la monetizzazione dei video. C’è ancora molta strada da fare per liberalizzare anche a Monaco quanto viene offerto da internet: tra tutti citiamo Adobe, per esempio, la cui licenza costa la metà utilizzando un VPN, poiché il passaggio monegasco obbliga l’utente registrato a Monaco di passare per degli intermediari, esattamente come accade con AppleTV.

La mobilità, invece, resta per l’esiguo territorio monegasco un punto nodale difficile da risolvere. La scorsa settimana, proprio per trovare una soluzione, sempre il Ministro Pierre Dartout ha annunciato che un nuovo piano di mobilità è in corso di studio. In verità, secondo quanto riferito anche dal Consiglio Nazionale, fa eco alle richieste dei rappresentanti del popolo che lamentano l’urgenza di trovare soluzioni per accogliere al meglio il flusso di auto e mezzi che consentono ai pendolari e frontalieri di recarsi a Monaco per lavorare. Ed i treni potrebbero essere una soluzione, in particolare quando sarà in funzione sia la linea espressa regionale rafforzata che gli autobus interurbani cofinanziati dal Principato di Monaco. I parcheggi all’entrata di Monaco, invece, sono visti come “dissuasivi”: Les Salines, in corso di costruzione, che si trova al Jardin Exotique, prevede 1800 posti e potrà integrarsi con gli autobus Express, in funzione ogni 10 minuti, dal lunedì al venerdì dalle ore 7 fino alle 19. Previsto anche, per la linea CAM 2 (che collega il Jardin Exotique alla Rocca, Monaco Ville) l’estensione del servizio anticipandolo di un ora, alle ore 6, con passaggi ogni 15 minuti ed ogni 10 minuti dalle ore 7 in poi. Inoltre, secondo un recente comunicato, il Consiglio nazionale si è detto ‘lieto di prendere atto della mobilitazione del Governo su una questione che è stata ampiamente sollevata dai rappresentanti eletti durante le ultime sessioni. Questo piano dovrebbe essere oggetto di discussione tra il Governo e gli eletti durante le riunioni e gli eletti nel corso di incontri e di una Commissione di studio plenaria che sarà programmata prevista per il prossimo bilancio rettificativo di primavera’. Tuttavia, hanno puntualizzato i delegati dei cittadini monegaschi, sempre riguardo la mobilità, è i corso di studio anche altre ipotesi. Come il progetto di introduzione del controllo dei veicoli all’ingresso di Monaco, in concomitanza con l’aumento della capacità (parcheggi all’ingresso della città, progetto del parcheggio Brasca); soluzioni concrete e innovative per i grandi eventi nel Principato; soluzioni logistiche e gestione dell’ultimo chilometro; soluzioni abitative locali per i dipendenti amministrativi; lavori stradali per migliorare il flusso del traffico (tramoggia di Cap d’Ail, ecc.); la creazione di una navetta marittima tra Nizza e Monaco; miglioramento dei servizi TER; l’avvio di studi per una metropolitana veloce Nizza-Monaco a complemento del TER. In generale, per decongestionare il traffico nel Principato, pare si debba continuare ad affrontare tutte le problematiche in attesa delle riunioni della Commissione Plenaria e della Commissione di studio plenaria previste a ridosso del Bilancio rettificativo di primavera. La parola, poi, passerà al Governo, in funzione del budget richiesto

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