Principato di Monaco: magicamente trasformista

La cosa che più mi piace del Principato di Monaco è questa sua magica, incredibile, unica capacità di adattarsi morfologicamente al mood del momento. Forse, per chi ci abita, non è più possibile cogliere queste finezze, perché di finezze si tratta. Monaco, la città-stato più piccola del Mediterraneo, è veramente e maledettamente camaleontica. Nel business, per esempio, segue ed a volte cerca di anticipare quello che il mercato internazionale chiede. Lancia campagne a favore dell’ambiente mentre, a pochi metri, i vicini di confine dello spreco o dell’inquinamento non se ne fanno un problema vitale. Senza contare le trasformazioni in campo finanziario dove, per essere esemplari agli occhi della OCSE, le banche di Monaco sono più intransigenti della legge stessa, vogliono evitare qualunque problema, se mai ce ne fosse, pur di essere considerato un Paese modello, dove il riciclaggio e l’evasione sono solo lontani pensieri. Il tempo scorre in fretta, anche nel piccolo Principato. Nel campo delle nuove tecnologie, ad esempio, si promuovono e si applicano i modelli più performanti delle Smart-City, dimenticandosi di passare per le fasi intermedie, con tutte le conseguenze del caso. Nel frattempo il Governo monegasco, le cui direttive riposano sui desiderata del suo Sovrano, il Principe Alberto II, sembra quasi che a volte punti i piedi per ostacolare, forse in buonafede, il lavoro degli eletti dal popolo, i 24 membri del Consiglio Nazionale che si preoccupano della qualità della vita di tutti i residenti.

Anish Kapoor, Futurum Award 2019 (Copyright: Michael Alesi – Direction de la Communication)

E poi, formidabile, vogliamo parlare degli eventi culturali e delle feste che si alternano tra un congresso e l’altro? Per esempio: ditemi, dove può accadere, se non girando casualmente in un museo di Monaco, d’incontrare artisti straordinari come Anish Kapoor, e la sera stessa vederlo salire sul palco al fianco di SAS il Principe Alberto II che gli consegna il Futurum Award 2019 , come vi racconteremo nel prossimo numero di QE? Oppure commemorare con ‘Allegria’, insieme ai membri della famiglia Bongiorno, i 10 anni dalla scomparsa del mitico Mike? Ed ancora, senza ombra di smentita vi dico che davvero non esistono altri posti al mondo così eleganti dove celebrare la festa della birra meglio nota come Oktoberfest. Al Café de Paris di Monte-Carlo ad esempio, per la 14a volta, sotto l’Alto Patrocinio di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e fino al 27 ottobre, i colori della Baviera riescono a decorare la veranda trasformata per l’occasione. Poi, uno arriva il giorno dopo e, come diceva il mago Silvan, Sim Sala Bim, e tutto ritorna esattamente come prima. E che stupore, in senso buono ovvio. Lo sarà un po’ meno quando scoprirete che la piazza del Casinò verrà appiattita per sempre…c’est la vie, cari miei!

QE-MAGAZINE #31

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