Principato di Monaco: la rete telefonica abbandona i cablaggi in rame a favore della fibra ottica
Gli utenti della rete telefonica MonacoTelecom, unico gestore sul territorio, devono dire addio alla presa T, in quanto è stata dichiarata ufficialmente terminata il cablaggio via rame, a favore della fibra ottica.
Da oltre 4 anni, l’operatore Monaco Telecom sta realizzando la rete in fibra ottica nel Principato che, secondo quanto indicato in una recente nota stampa, ora è coperto al 100% salvo casi particolari di edifici in ristrutturazione, attuando così la scelta strategica dello Stato concessionario di offrire una nuova e più efficiente rete più efficiente per essere in linea con l’evoluzione degli usi delle telecomunicazioni. Questo consentirebbe di applicare una diminuzione del 20% sulla bolletta. Pertanto, se non siete stati informati direttamente, sappiate che la migrazione dei servizi verso un abbonamento in fibra ottica deve essere effettuato entro la fine del 2023 e che, se il passaggio non viene effettuato entro i tempi previsti, non sarà più possibile ricevere né il segnale per vedere la TV, internet e la linea fissa. Così, se è bene rivolgersi al servizio clienti, magari telefonando al numero 99 66 33 00 (7 giorni su 7 dalle 8 alle 22), cerchiamo di capirne qualcosa di più di questa rivoluzionaria trasformazione. Come molti di voi sanno, per distinguere dove termina territorialmente il Principato di Monaco e dove inizia quello francese circostante, basta guardare i tetti: dove svettano le antenne siamo in Francia. Questo perché tutto il regno dei Grimaldi, fin dai tempi del Principe Ranieri III, è cablato. Nello specifico la rete in rame, che fino ad oggi copriva le esigenze di telecomunicazione del Principato, ed era ottimale per la telefonia fissa quando è stata installata, ma non indicata in questi ultimi anni, in quanto gli usi dei privati e dei professionisti si sono evoluti, parallelamente alla tecnologia. La rete in fibra ottica che viene ora offerta agli utenti e distribuita nell’ambito del programma di trasformazione digitale del territorio, Extended Monaco, rappresenta un importante passo avanti. Secondo la recente nota stampa, “Extended Monaco, sarà in grado di coprire i volumi necessari per garantire l’efficienza delle telecomunicazioni. necessari per garantire l’efficienza delle telecomunicazioni”. Per il cablaggi in rame, rete storica monegasca, sta per finire il suo ciclo di vita iniziato a partire dagli anni ’70, a supporto di telefoni analogici e delle prime linee Internet di tipo ADSL e VDSL. Ancora oggi supporta
le connessioni Internet di 900 famiglie su 16.500 collegate e di 2.300 aziende. D’altra parte, più di 6.000 linee telefoniche per i residenti e quasi 1.550 centraline telefoniche per le aziende e per i servizi amministrativi sono ancora collegate alla presa T. Negli ultimi 40 anni, la rete in rame ha fornito servizi specifici come i teleallarmi per gli anziani, le linee di sicurezza per gli ascensori, le linee di allarme punto-punto per la pubblica sicurezza, i collegamenti digitali per la sicurezza pubblica, ecc. Il rame si baserebbe, quindi, su tecnologie ormai obsolete e le apparecchiature che lo supportano non sono più disponibili, il che comporta il rischio di una cessazione improvvisa e totale del servizio offerto dall’operatore che, ricordiamo, è monopolista su tutto il Principato. Inoltre, secondo quanto riferiscono da Monaco Telecom, il gestore non sarebbe più in grado di sostituire alcuni elementi tecnici che inevitabilmente si guasterebbero. Inoltre, la fibra ottica presenta numerosi vantaggi: velocità di trasferimento più elevate (10Gbps rispetto ai 60Mbps del rame), migliore stabilità e affidabilità in caso di maltempo e manutenzione meno costosa. È quindi 200 volte più veloce del rame, ma anche molto più stabile e meno sensibile alle intemperie. Questa migrazione collocherà il Principato tra i Paesi più avanzati in questo campo a livello internazionale, seguendo l’esempio del Principato di Andorra, che ha completato la sua transizione nel 2014, di Jersey nel 2020, di Singapore e Norvegia, che sono in procinto di migrare, e della Francia, che inizierà questo processo il prossimo anno.
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