Principato di Monaco: il bilancio dell’IMSEE

Si chiama Institut Monégasque de la Statistique et des Études Économiques (IMSEE) ed è l’organismo ufficiale a cui fa riferimento il Municipio ed Governo di Monaco fin dal 2011, in quanto è deputato a raccogliere, produrre, analizzare e diffondere dati statistici relativi al Principato. E, come ogni anno, l’IMSEE edita un volume che fotografa il paese sotto diversi punti di vista: questi i dati riferiti per il 2019.

Dopo il calo del 2017 (-3,5%), e il rimbalzo del 2018 (+6,0%), il PIL del Principato di Monaco è aumentato nel 2019, raggiungendo i 6,63 miliardi di euro (contro i 6,09 miliardi di euro del 2008). 2018), ovvero un aumento del 7,5% in termini di volume, corretto con i valori dell’inflazione (cfr. tabella 1). Nel 2019, comunque, tutti i componenti del PIL sono in crescita. Come l’anno precedente, è l’eccedenza lorda di gestione (GOES), che è aumentata maggiormente (+13,8%, cfr. tabella 2).


L’occupazione continua a crescere nel 2019, sia nel settore privato che in quello pubblico, con 1.564 posti supplementari di lavoratori dipendenti (+2,8%) nel mese di dicembre. Otto sono i grandi settori di attività (GSA), su un totale di i dodici che compongono l’economia di Monaco, hanno visto aumentare il loro PIL settoriale. Ma questa crescita è dovuta principalmente a due settori: amministrazione, istruzione, sanità e istruzione. e l’azione sociale e le attività finanziarie e assicurative. Ma i tre settori economici più importanti del Principato, in termini di PIL, sono le attività scientifiche e tecniche, i servizi amministrativi e di supporto, l’attività finanziarie e assicurative e le costruzioni. Essi rappresentano quasi la metà del (44,4%) della ricchezza prodotta. Il PIL “pro capite” a Monaco, nel 2019, è pari a 75.942 euro, crescendo del 5,8% in termini di volume (cfr. tabella seguente). 4). Anche il PIL per lavoratore dipendente, indicatore della produttività, sempre nel 2019 è aumentato del 4,6% ed equivale a 114.600 euro (cfr. tabella 5). Tuttavia, l’attuale crisi sanitaria e le sue conseguenze sull’economia ha indubbiamente avuto ripercussioni su questo aggregato nel 2020. Infatti, come riferito lo scorso 15 dicembre nel corso di una conferenza stampa che ha permesso di sintetizzare i risultati del terzo trimestre 2020, Sophie Vincent, Direttore dell’IMSEE, ha infatti dichiarato che “l’economia monegasca, come l’economia mondiale, continua ad essere fragile e incerta in virtù della situazione sanitaria causata dalla Covid19”. Difatti i dati relativi al fatturato del Principato di Monaco da gennaio 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, è in calo dell’11,5%, con una perdita di quasi 1,2 miliardi di euro, tornando ai livelli del 2016-2017, attestandosi intorno a 10 miliardi di euro. Due settori stanno resistendo: attività scientifiche e tecniche, i servizi, le attività amministrative e di supporto e quelle immobiliari. Altre attività dsono in forte calo nel primo semestre dell’anno: – 50% si riferisce alle attività sportive, ricreative, al gioco d’azzardo, arte e divertimento. Inoltre il commercio estero è sceso ad un livello leggermente inferiore al 2015, mentre gli acquisti sono diminuiti della metà. Anche le operazioni extra UE sono in calo (- 47%). Secondo quanto indicato recentemente da Jean Castellini, Consigliere – Ministro delle Finanze di Monaco “l’amministrazione monegasca si era impegnata fin dall’inizio della crisi sanitaria a mantenere l’occupazione e l’attività delle società qui residenti, riuscendoci brillantemente. Entro la fine dell’anno il Governo avrà comunque destinato quasi 110 milioni di euro, ovvero il 10% del suo budget, e l’importo è stato impiegato in varie misure di aiuto”. Va comunque sottolineato che le aziende monegasche non hanno preso di buon grado il fatto di non poter licenziare da quando è iniziata la crisi sanitaria, tanto che la FEDEM, Federazione monegasca degli imprenditori, ha presentato ricorso contro lo Stato: la Cassazione ha comunque respinto le istanze della FEDEM e ha dato ragione al Governo di Monaco che conta di mantenere l’obbligo d’impiego fino a tutto marzo 2021. Archiviamo così, questo dato, il 2020 che anche per il Principato di Monaco non sarà ricordato con nostalgia!

QE MAGAZINE #28 2020

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