Papillomavirus: dal Governo di Monaco il monito, vaccinatevi, tutti!

​Periodicamente, il Governo di Monaco informa circa l’opportunità di vaccinarsi contro il papillomavirus, non solo giovani donne ma anche uomini. Perché? Scopritelo con noi…

Termina proprio oggi, nel Principato di Monaco (mentre in tutta Europa è domani), la Settimana europea delle vaccinazioni. Quale occasioni migliore, per il Dipartimento degli Affari Sociali e della Salute, per sottolineare l’importanza della vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV) attraverso un comunicato stampa! Intanto, ricordiamo subito che l’HPV è la principale causa di cancro all’utero, responsabile di oltre mezzo milione di casi in tutto il mondo, ed è la causa più comune di cancro nelle donne, con milioni di casi nel mondo e 340.000 decessi entro il 2020. Considerato il quarto tumore più comune nelle donne, è inoltre tra le cause di cancro orofaringeo e anale negli uomini. La trasmissione di questo virus, infatti, avviene durante i rapporti sessuali, sia eterosessuali che omosessuali, ed è la forma più comune di infezione a trasmissione sessuale nell’uomo. Per arginare la sua diffusione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia, in particolare tra le donne, di effettuare costantemente lo screening ogni 3-5 anni, in particolare se età superiore ai 30 anni, ma anche di combattere il cancro del collo dell’utero attraverso la vaccinazione. Attualmente sono quattro vaccini riconosciuti dall’OMS, tra cui quello contro i tipi di HPV di tipo 16 e 18, che insieme causano più del 50% dei tumori del collo dell’utero. I dati scientifici, secondo una recente nota stampa, hanno misurato una diminuzione di oltre l’86% delle infezioni nelle giovani donne di età compresa tra i 14 e i 19 anni, e di oltre il 71% nelle donne di 20 anni. E non sono mai stati segnalati effetti collaterali di rilievo. A tal proposito, considerando che prevenire l’insorgenza di questi tumori, la vaccinazione e lo screening sono due strumenti consigliati dal Governo di Monaco nell’ambito della politica di salute pubblica dei suoi abitanti, abbiamo chiesto ad uno dei maggiori esperti in materia, il Prof. Franco Borruto, un suo commento su quanto il Ministero della Salute e degli Affari Sociali stia facendo per arginare i casi di HPV: “Il comunicato stampa diffuso dalle autorità sanitarie di Monaco riflette l’ evidenza che il vaccino contro il papillomavirus protegge non solo dal carcinoma uterino ma anche da una patologia coinvolgente anche i maschi (la patologia neoplastica del cavo orale legata all’infezione da HPV è considerevolmente aumentata e ha sostituito i tumori orofaringei legati al consumo di tabacco). Per dovere di cronaca, vorrei ricordare che nel 2006 è stato approvato il primo vaccino contro questo virus. La vaccinazione HPV è diventata una parte fondamentale dello sforzo per eliminare questi tumori” Come si spiega, Professor Borruto, del ritardo così sensibile nell’applicare queste misure di prevenzione primaria in Francia e a Monaco? ” Beh, non lo imputerei certo all’ insensibilità della classe medica o delle autorità di salute pubblica! Vaccinare ragazze e ragazzi contro il Papillomavirus umano (HPV) è una necessità per eliminare questa patologia correlata e certamente fa parte delle nostre preoccupazioni e dei governi che debbono gestire costi terapeutici ingenti, ma le vere vittime della incuria vaccinale sono state le giovani generazioni sacrificate alla malafede delle false notizie sulla presunta pericolosità del vaccino e a una pseudo considerazione etica dei genitori” In che senso? “Vede, questo vaccino somministrato ad adolescenti minori necessita dell’approvazione dei genitori che considerano con diffidenza un vaccino che protegge dalle malattie trasmesse sessualmente a dei tredicenni Le conseguenze di questa scarsa adesione sono pesanti. Basti pensare che il numero delle lesioni ”benigne” condilomatose è cresciuto esponenzialmente e così pure le lesioni neoplastiche nei maschi che nel contagio appaiono più facilmente infettabili delle femmine. A fronte di questo quadro desolante ci sono i dati dei paesi che hanno aderito alla vaccinazione e che hanno visto una riduzione drastica di questa patologia” E’ tempo di agire, allora? “Certo, non possiamo più permetterci di ignorare questi dati e Monaco ha i numeri e le possibilità per recuperare il tempo perduto. Basti pensare che i costi sanitari delle infezioni da HPV in Francia rappresentano più di 500 milioni di euro all’anno, come osserva l’Académie de Medicine che deplora che la vaccinazione delle ragazze “meno del 20%”, o “la più bassa in Europa”. L’Accademia si è già espressa a favore della vaccinazione universale compresi i ragazzi, insieme a una cinquantina di associazioni scientifiche e sindacati medici, ma insiste nella sua relazione su “aspetti aggiuntivi”. Nota un marcato aumento dagli anni ’70 dei tumori alla gola – o tumori orofaringei – nonostante una diminuzione dell’avvelenamento da alcol e tabacco. Questi tumori di origine virale colpiscono soggetti più giovani (35-45 anni) rispetto a quelli legati all’alcol e al tabacco.L’incidenza (nuovi casi) del cancro del canale anale è aumentata del 56% dal 1990 e il 93% di questi è attribuibile all’HPV” e “l’incidenza è maggiore nelle donne (65%)”. Insomma, i fatti parlano da soli!

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