Monaco: segnalazione di probabili cause avverse alla somministrazione del clorito di sodio
Secondo informazioni riservate giunte qualche giorno fa, esiste una cospicua comunità anglofona, residente a Monaco, che si auto-prescrive quella che la Fondazione Veronesi indica come ‘Soluzione Minerale Miracolosa’, un rimedio ‘fai da te’ composto da una miscela biossido di cloro prodotto chimicamente da parti di clorito di sodio e acido cloridrico, impiegato, seguendo protocolli non verificati, per liberare il corpo da tossine e, in alcuni casi, per combattere il coronavirus, senza sapere che l’utilizzo potrebbe causare gravissimi danni all’organismo, fino alla morte.
Berreste un bicchiere di candeggina per disinfettare il vostro organismo? Sono sicura di no. Ma nemmeno litri di cloro, solo perché lo stesso, ma in minima parte, viene addizionato all’acqua per assicurarne la potabilità per l’ uso domestico. Eppure, emulando quanto sembra abbia caldeggiato l’ex presidente degli Stati Uniti, a pochi giorni dallo scoppio della pandemia della Covid19, ad ingerire disinfettanti di vario genere sono state decine di persone che di fatto ci hanno rimesso la vita. Contestualmente, vuoi forse a causa della confusione generata da messaggi e dichiarazione rilasciate alla stampa da esperti virologi o sedicenti medici esperti in materia, si è rafforzata l’idea che ci si possa curare da soli durante la crisi sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus, unitamente alla disinformazione e alla diffidenza verso le case farmaceutiche implicate nella creazione di medicinali impiegati per la sua cura, generando una specie di movimento che contesta la validità dei medicinali e delle ricerche scientifiche per favorire, invece, la pratica del curarsi secondo ricette e miscele realizzate nella cucina di casa. Così, via il passaparola, anche Monaco conta tra i suoi residenti un certo numero di adepti del fai da te, più o meno omologati alla medicina tradizionale. Tra quelli che professano la validità incontestabile della naturopatia e chi si indirizza alle medicine alternative per la cura di problemi diversi – ma supportati da esperti che hanno la liceità di prescrivere rimedi o trattamenti venduti con regolare permessi sanitari – pare esista un discreto numero di individui che sono invisibili alle autorità sanitarie. Questo perché gli adepti del ‘fai da te’, basandosi su quanto indicato da amici, si auto-curano grazie alle indicazioni fornite dalla letture di libri e blog propagandistici, che spiegano in dettaglio come creare composti e miscele chimiche che poi utilizzano per se stessi, professandosi come unici detentori della verità. Il caso recente di un decesso di una di queste persone residente nel Principato di Monaco, momentaneamente archiviato dalle autorità come ‘morte improvvisa per cause naturali’, solleva però un dubbio: esiste un modo per contrastare la disinformazione, soprattutto quando questa genera ed alimenta aspettative di guarigione grazie all’acquisto di materiale in libero commercio sul web? Un esempio, tra tutti, ce lo fornisce il sito di AFP, in particolare nella pagina creata per dare elementi che supportano il Fact checking on line. Cliccando su questo report , in particolare, si vede come sia possibile far luce sulla liceità di una serie di affermazioni rilasciate da ‘presunti’ ricercatori emulati da adepti di ogni nazionalità. Nel Principato di Monaco, secondo quanto ho personalmente appreso da una fonte diretta, esiste un nutrito gruppo anglofono che ritiene che il biossido di cloro sia una cura valida per quasi tutti i tipi di malattie. Questo fa si che, tra le mure domestiche, delusi forse da cure ufficiali inefficaci, alcuni di loro si improvvisano chimici, ingeriscono pozioni per sé e, in alcuni casi, prescrivono trattamenti fino a quando, nei casi più estremi, sopraggiunge la morte o vengono ricoverati per ricevere cure date le gravi conseguenza inflitte al proprio organismo . Scopo di questo articolo, sia chiaro, non è quello di spaventare né tirare conclusioni affrettate. Semplicemente vorrei mettere in guardia chi, nel Principato ma anche altrove, sia avvicinato da chiunque creda che per guarire da una malattia basti miscelare dei prodotti ed ingerirli secondo protocolli o indicazioni tratte prevalentemente da internet. Possono anche essere consigli dati in buona fede, ma se non provengono da professionisti della salute, medici, esperti virologi o specialisti nella ricerca, potremmo mettere a rischio la nostra vita e quella di chi ci sta vicino.
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