Monaco: l’ultimo rapporto del GRETA
Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) è un organismo indipendente che monitora l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani. Tutti i 46 Stati membri del Consiglio d’Europa sono vincolati da questa convenzione, così come due Stati non membri, Bielorussia e Israele. Anche il Principato di Monaco ne fa parte e, in un recente rapporto, è stato richiamato in quanto dovrebbe migliorare l’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani.
La notizia arriva direttamente da Strasburgo, qualche ora dopo la pubblicazione di un rapporto pubblicato oggi, con il quale il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sull’azione contro la tratta di esseri umani (GRETA) invita il Principato di Monaco a intraprendere ulteriori azioni contro la tratta, in particolare migliorando l’identificazione delle vittime e la risposta della giustizia penale alla tratta, e rafforzando le misure per combattere la tratta a scopo di sfruttamento lavorativo. Il testo del comunicato emesso dal Consiglio d’Europa, in particolare, recita così: ” Sebbene nel Principato di Monaco non siano state formalmente identificate vittime dall’entrata in vigore, nel 2016, della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani, permangono preoccupazioni sui rischi di sfruttamento del lavoro, in particolare nei settori del lavoro domestico, dell’edilizia, degli alberghi e dei ristoranti, nonché del lavoro su yacht privati. Si teme anche il possibile sfruttamento sessuale di persone che si recano a Monaco solo occasionalmente, soprattutto in occasione di eventi importanti. Dalla precedente valutazione (2020), sono stati rilevati progressi, in particolare per quanto riguarda il quadro legislativo, la definizione del reato di tratta, la formazione degli operatori e l’informazione delle vittime.
Tuttavia, il quadro istituzionale e strategico è rimasto invariato. GRETA ritiene che le autorità dovrebbero adottare un documento politico strategico sulla tratta, o integrare tali misure in un documento strategico più completo. Il rapporto sottolinea che dovrebbero essere adottate ulteriori misure per migliorare l’identificazione delle potenziali vittime di tratta, in particolare tra i lavoratori domestici, i lavoratori migranti e le persone in situazione irregolare, e che dovrebbe essere completata l’adozione della bozza di circolare relativa all’identificazione e all’assistenza delle vittime di tratta. Per quanto riguarda la prevenzione e la lotta alla tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, le autorità sono invitate a rafforzare le capacità e le risorse dell’Ispettorato del lavoro, a redigere una mappa dei settori considerati a rischio di sfruttamento, ad aumentare le ispezioni senza preavviso in questi settori e a stabilire meccanismi di segnalazione sicuri ed efficaci.
GRETA è preoccupata per l’interpretazione restrittiva del concetto di tratta da parte dei professionisti interessati ed esorta le autorità a prendere le misure legislative necessarie per garantire che il reato di tratta possa essere effettivamente indagato, perseguito e punito, anche inserendo il reato nel Codice penale. GRETA accoglie con favore l’introduzione di un sistema di risarcimento statale per le vittime di reati che include le vittime della tratta. Ritiene che le autorità debbano garantire che le vittime individuate siano sistematicamente informate del loro diritto al risarcimento e beneficino di assistenza legale fin dall’inizio del procedimento. Infine, GRETA esorta le autorità a prevedere nella legislazione nazionale un periodo di recupero e riflessione e la possibilità di rilasciare un permesso di soggiorno rinnovabile per le vittime di tratta”.
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