Monaco ed il metaverso: un universo tutto (ancora) da scoprire

Le tre giornate che hanno caratterizzato la 2a edizione di MEWS ideata da Steve Salztman che, oltre ad essere film producer (il cui padre è nientemeno che l’ideatore della serie cinematografica di James Bond, n.d.r.) e co-fondatore dell’iconico salone Top Marques, ha scelto di investire nel futuro, ci ha permesso di assistere ad alcune presentazioni e vivere insolite delle esperienze virtuali decisamente inusuali

Tutti gli spazi disponibili del centro congressi One Monte Carlo sono diventati, per tre giorni, il quartiere generale di MEWS Global Web3 Leadership Summit, un appuntamento che, nell’intenzione dell’ideatore, il visionario Steve Salzman, vorrebbe fare di Monaco la capitale del Metaverso e delle nuove tecnologie ad esso collegate, direttamente ed indirettamente. L’età media dei presenti (limitata a 250 partecipanti, quasi tutti under 40) provenivano da oltre 40 Paesi, permesso di condividere con gli invitati le loro visioni ed esperienze ispirandosi al tema di questa edizione “Occhi al futuro”. Sicuramente, se per la pluripremiata Manila Di Giovanni, colei che sta realizzando di Metaverso di Monaco, questi argomenti sono all’ordine del giorno, lo stesso non possiamo dire noi, che di queste realtà siamo decisamente lontani. Ascoltando alcuni interventi, però, ci siamo convinti del fatto che c’è ancora molta strada da fare per convincere persone come noi, i boomers e la generazione X, che il mondo virtuale non è lontano da quello che viviamo quotidianamente, ma è semplicemente un’altra modalità forse più ‘confortevole’ e con indici di socialità che non richiedono fisicità se non in certe circostanza. Tra i temi affrontati non solo la legislazione che la dovrebbe limitare l’appropriazione di avatar e profili, ma anche e soprattutto l’aspetto sostenibile di certe realtà, quando le stesse coinvolgono progetti innovativi; senza dimenticare poi l’importanza dell’educazione che necessita di codici ben precisi per sensibilizzare gli utenti ad utilizzare al meglio gli strumenti creati a corredo della realtà virtuale. Non demonizzando l’ambiente del web dominato, in questi ultimi giorni, dalla polemica che ha colpito in particolare l’impiego dell’AI (intelligenza artificiale) ecco che apprendiamo come l’utilizzazione futura del metaverso possa essere impiegata a profitto di pazienti che, assistiti a distanza, potrebbero subire interventi chirurgici effettuati da medici qualificati presenti come avatar; oppure come diventare ologrammi, insieme a tutta una community che condivide le stesse passioni e valori, quando gli stessi desiderano partecipare ad eventi organizzati in presenza ma inaccessibili per distanza o costi. O, ancora, siamo riusciti a capire che è relativamente facile vivere emozioni (o qualcosa di analogo) attraversando realtà immersive, passeggiando in stanze vuote ma percepite come ambienti 3D, semplicemente indossando grazie a occhiali e zainetti ultraconnessi.

Senza dimenticare, poi, che commercializzare oggetti e capi di abbigliamento creati utilizzando disegni e personaggi di fantasia ispirati a quelli realizzati da adolescenti appassionati di gaming o manga, pare sia un trend del mercato luxury in continua crescita. Insomma, abbiamo intuito che l’avanguardia e le proiezioni sul futuro a medio e lungo termine sono possibile su più piani, anche finanziari o artistici. Lo dimostra l’anteprima mondiale di VIBE, con il CEO Joseph Khan, che ha svelato l’innovativa piattaforma mobile-first capace di trasformare il coinvolgimento dei fan e la monetizzazione dell’intrattenimento televisivo e videoludico per la Gen Z attraverso esperienze immersive i cui contenuti personalizzati sono generati dall’intelligenza artificiale e acquistabili in live-stream. Bello ed esclusivo anche il MEWS Cocktail organizzato sulla terrazza dell’Hotel Hermitage di Monaco; qui abbiamo assistito con sorpresa alla performance della cantante “creatrice futurista” VNCCII, circondati da opere d’arte curate da Faben. Tra i principali esperienze olografiche digitali e immersive, segnaliamo quelle molto originali quelle realizzate da Orbis Holographic, mentre gli artisti NFT Krista Kim, Jeff Bandman, Nizzar e Talia Zoref, fondatrice di Eyes of Fashion hanno reso l’atmosfera ancora più intrigante. Insomma, è stato bello esserci!

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