Monaco e Lussemburgo: creata una e-Ambasciata

A Lussemburgo, nel paese in cui è stato deciso di stoccare il secondo database relativo alle informazioni sensibili degli abitanti del Principato di Monaco, è stata creata una Ambasciata digitale o, meglio, una e-ambasciata. Lo riferisce una nota stampa del Governo monegasco. Riflessioni…

© SIP – JC Verhaegen

E’ stata ufficializzato lo scorso 15 luglio, con la firma del Ministro di Stato monegasco Pierre Dartout e del suo omologo lussemburghese, Xavier Bettel, l’accordo bilaterale che ha permesso la creazione di una Ambasciata virtuale, progettata e costruita, secondo quanto affermato dal delegato interministeriale per la transizione digitale di Monaco, Frédéric Genta, ‘con i nostri standard di sicurezza per garantire la sovranità dei nostri dati digitali nazionali’. I big data, secondo quanto espresso dagli esperti del settore negli ultimi anni, è il nuovo capitale su cui investire e Genta non poteva che non essere ‘compiaciuto del risultato di questo progetto che estende la diffusione di infrastrutture digitali sicure nel cloud sovrano del Principato di Monaco’. Di fatto, possedere un copia conforme della preziosa banca dati delocalizzata al di fuori del territorio monegasco significa essere doppiamente sicuri ma anche esposti: sicuri perché, in caso di problemi al sistema locale è sempre possibile ricorrere al backup messo in cassaforte nelle infrastrutture del Gran Ducato di Lussemburgo: ma anche due volte attaccabili nel caso in cui società specializzate e hacker decidano di forzare tutte le sicurezze per arrivare ad appropriarsi di dati fino ad ora inaccessibili perché stoccati il loco. Per questa ragione, aver creato una sorta di ambasciata di Monaco virtuale vorrebbe, secondo l’accordo siglato da poco, assicurare anche diplomaticamente le stesse garanzie di inviolabilità ed immunità accordate alle sedi fisiche delle ambasciate. 

© SIP – JC Verhaegen

Essendo poi la privacy dei dati presenti nella memoria dell’amministrazione monegasca, per il Governo dei Grimaldi, tra gli imperativi da assicurare ai residenti del Principato, questa prima forma di accordo bilaterale con Lussemburgo si configura come miglior strumento per rendere inaccessibili i dati stoccati nel cloud da ogni tipo di sabotaggio informatico: “Sono lieto di questo partenariato lussemburghese in quanto permette al Principato di Monaco di beneficiare di una soluzione nella salvaguardia dei dati e di attivare anche attività di prevenzione nel campo informatico’ ha detto a margine della sigla ufficiale il Ministro di Stato Pierre Dartout che, insieme ai rappresentanti del Principato, si è poi intrattenuto con i colleghi del Governo lussemburghese per discutere sul piano di rilancio economico post covid privilegiando 3 pilastri maggiori che i due paesi hanno in comune: disporre di uno Stato moderno; proporre un’economia attrattiva e durevole; e riuscire nella sua trasformazione digitale. In particolare proprio nel campo digitale, per l’occasione si sarebbe deciso di rafforzare la reciproca cooperazione costituendo un comitato ad hoc, al fine di permettere ai differenti servizi dell’amministrazione di organizzare scambi e definire i progetti comuni, con particolare attenzione allo sviluppo di applicazioni digitali a cui si riferiscono l’identità numerica ed il Cloud sovrano. 

Rimane però una nostra perplessità circa il fatto che diversi siti gestiti direttamente dal Principato di Monaco abbiamo nelle policy dei cookie l’indicazione che potrebbero verificarsi ‘il trasferimento dei dati tecnici dell’utente (vedi IP) direttamente degli Stati Uniti’. In effetti, trattandosi di servizi Google, parrebbe che una volta accettati e parametrati gli usi dei siti ma anche delle APP attribuiti allo Stato di Monaco, secondo quanto indicato dagli stessi siti (clicca qui per leggerlo), il ricorso ai (Re-Captcha) sia necessario per beneficiare di certe funzionalità o per proteggersi contro l’abuso dei nostri moduli web così come contro lo spam. Pertanto, per chi preferisce evitare questo genere di tracciamento si consiglia di ricorrere ad un VPN, un server virtuale mobile, che confonde tanto gli hacker quanto i collezionisti di dati, ovunque essi siano, anche lontano centinaia di migliaia di chilometri da Monaco. Soprattutto se si tratta di richiedere il proprio Pass sanitario monegasco (https://vaccination-covid19.gouv.mc/) oppure di utilizzare l’app Monapass che, oltretutto, potrebbe modificare o eliminare i contenuti della nostra scheda SD. Insomma, ormai per noi è un mantra, ma è sempre meglio prevenire ogni tipo di intrusione soprattutto nei nostri smartphone…

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3 risposte

  1. 03/08/2021

    […] sensibili stoccati nei server lussemburghesi e dell’affidabilità del sito Monacosante.mc (i cui cookie, se non correttamente parametrati, tracciano i nostri ID negli Stati Uniti) in data 29 luglio ci siamo preoccupati di chiedere alcuni chiarimenti rispetto a quanto pubblicato […]

  2. 18/08/2021

    […] dove si trovano, lo status di ambasciata battezzata “Monaco Cloud”( banca data digitale con “garanzie di inviolabilità e immunità”, come abbiamo scritto in questo ar…), per il Governo di Monaco la vera battaglia non è tanto contro gli hacker quanto contro il […]

  3. 26/09/2022

    […] dati sensibili stoccati nei server lussemburghesi e dell’affidabilità del sito Monacosante.mc (i cui cookie, se non correttamente parametrati, tracciano i nostri ID negli Stati Uniti) in data 29 luglio ci siamo preoccupati di chiedere alcuni chiarimenti rispetto a quanto pubblicato […]

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