Magicamente e virtualmente…Monaco!
La magia del Principato di Monaco è percepibile soprattutto da chi qui non ci vive 24 ore su 24. La riprova? Semplice: ogni volta che degli amici mi vengono a trovare dicono tutti, all’incirca, la stessa cosa: ” Nell’aria che circonda Monaco, in particolare Monte Carlo, si respira qualcosa di speciale…”
Forse abituata a percorrere in lungo ed in largo la città, in questi giorni illuminata a festa, e troppo concentrata su altro mi sono accorta, rallentando,che nel suo splendere il Principato sembra quasi una bomboniera, dimora esclusiva per oltre 38 mila abitanti, di cui circa 8500 sono gli italiani residenti. Monaco star? Forse sì, anche un po’ troppo e soprattutto adesso che, con il programma #extendedMonaco, tutto dovrà rapidamente essere digitalizzato, interconnesso e smart, ho come l’impressione di far parte di un campione destinato a studi scientifici o meglio socio-antropologici. Mi spiego meglio. E’ solo di qualche giorno fa la notizia che si può interagire con le decorazioni natalizie del Villaggio di Natale -ed alcune installazioni- ricorrendo ad un’app. Con un’altra applicazione, da questa estate invece, possiamo pagare i parcheggi senza stampare ricevute. Con la differenziata, invece, diventiamo pure parsimoniosi: buttando rifiuti di vetro, infatti, guadagniamo buoni sconto da spendere nei negozi di Monaco e non solo.
Bene. Infine l’amministrazione ha deciso di occuparsi anche della nostra forma fisica e lo fa mettendoci a disposizione Parkour, una nuova area sportiva di 300 m2 installata ai piedi del Forte Antoine, ed ispirata all’omonima disciplina nata negli anni 2000, grazie anche al film “Yamakasi” di Luc Besson. Per essere più precisi, in occasione dell’inaugurazione ufficiale organizzata qualche giorno fa sull’ Esplanade Stefano Casiraghi, alla presenza di Marie-Pierre Gramaglia, Consigliere di Governo – Ministro del governo per attrezzature, ambiente e urbanistica, si è parlato anche di una seconda analoga struttura, disponibile entro la fine di questo mese sulla diga di Fontvieille. Composta da 18 attrezzi, l’area integra anche una stazione meteorologica completa (temperatura, umidità e qualità di aria) che si alimenta unicamente grazie a batterie solari. Al taglio del nastro c’era anche l’ex internazionale di rugby francese, Sébastien Chabal e Frédéric Genta, Delegato interministeriale responsabile della transizione digitale. Ebbene, mi chiederete, cosa c’entrano questo con lo sport? La risponda è semplice: approfittando di questa novità si è annunciata la nascita di una nuova app, pubblicizzata in tempo reale anche sull’unico quotidiano locale che abbiamo, Monaco Matin. L’applicazione, per smartphone di ultima generazione, si chiama Monamove ed è prodotta da una startup francese, la Yesitis: si scarica gratuitamente e permette di seguire i consigli di un coach virtuale, ed avere informazioni su cosa e come utilizzare al meglio quanto messo a disposizione dal Governo di Monaco, prenotando le attrezzature in tempo reale. Inoltre Monamove traccia le proprie perfomance sportive, come potrebbe capitare andando in una palestra dotata di strumenti personalizzabili. Solo che, e questo bisogna saperlo, c’è un prezzo ‘simbolico’ da pagare, non meno di altre applicazioni simili già in uso in tutto il mondo. Ossia, nella versione di Monamove 1.1.0, se scaricandola acconsentiamo a tutte le condizioni, diamo libero accesso al programmatore che traccerà l’esatta ubicazione di dove siamo; potrà accedere ai contenuti della scheda di memoria che può essere modificata o eliminata dal produttore che potrebbe anche gestire la nostra rete Bluetooth, Wi-Fi e altro. Ora, sapendo tutto questo, ed estendendo il discorso anche ad applicazioni analoghe, non vi viene la voglia di riappropriarvi della vostra vita e ritornare alle vecchie abitudini? Capisco che non sia facile ora, abituati a far tutto con i nostri device, ma se impiego un telefonino senza linea telefonica per godermi quanto mi offre la tecnologia, e quindi la futura smart Monaco, siamo sicuri che tutto questo regalare sia interessante per chi offre app un tanto al chilo? E poi, altra notizia: l’amministrazione del Principato di Monaco, ha come fornitore dei servizi Amazon Web Services (AWS): dicono serva per creare un’architettura cloud ibrida e monegasca. Ma dove sono i confini in queste attività, ovvero esistono dei limiti?
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