Made in Italy: un docufilm per raccontare la storia di Marinella

Un documentario racconta la nascita di un marchio internazionale, da oltre cento anni simbolo della tradizione sartoriale e dell’eleganza italiana nel mondo. Ce lo rivela la nostra Patrizia Ruscio, in missione speciale a Napoli per QE-MAGAZINE

Questa di Marinella è una storia vera. E a chi gli chiedeva perché avesse aperto il suo negozio in Riviera Chiaia a Napoli, pochi metri quadrati rimasti dove ancora sono, Don Eugenio Marinella rispondeva: “Voglio vedere il mare”.

Proprio lì inizia la storia della Maison E. Marinella raccontata in “Una vetrina che guarda il mare”, un racconto corale e pieno di magia scritto da Francesco Pinto e diretto da Massimiliano Gallo, il noto attore napoletano al suo esordio come regista. “Sentivo l’esigenza di mettermi alla prova, di raccontarmi in maniera diversa e trasmettere con questo progetto l’emozione e l’orgoglio di raccontare la mia città.” – commenta il regista – “Narrare la storia centenaria di Marinella è stata l’occasione perfetta”.

“Una vetrina che guarda il mare” restituisce quasi 110 anni di storia filtrata alla luce dell’amore per l’eleganza e la moda della Belle Epoque é l’occasione per raccontare le vicende di una città che si intrecciano con la grande storia e le sue inevitabili tragedie, due guerre mondiali e l’epidemia del colera. Le tammurriate di Beppe Barra, la voce di sottofondo della dea Partenope interpretata da Shalana Santana accompagnano lo spettatore fin nelle viscere di una città che nasce alle pendici di un vulcano e sa bene che la vita è per sua natura precaria, che “Adda passà a nuttata” ma alla fine il sereno torna sempre.

Tra i volti amati c’è Nunzia Schiano nei panni di una delle lavoranti di Casa Marinella: “Il mio personaggio è una giovane donna che vive in una casa popolare dove il sole non entra mai perché i palazzi sono strettissimi. Da Marinella troverà una seconda famiglia e imparerà un mestiere che diventerà parte integrante della sua vita”. – commenta l’attrice.

Era il 1914 quando Don Eugenio Marinella decise di aprire una piccola bottega in Piazza Vittoria, nel pieno centro di Napoli, nell’intento di offrire prodotti di lusso ai turisti e ai napoletani che desideravano regalarsi qualcosa di assolutamente raffinato. Don Eugenio avviò contemporaneamente una produzione artigianale di camicie cucite su misura e cravatte in seta che presto divennero una tendenza riconosciuta in tutto il mondo. Oggi il marchio Marinella esporta in tutto il mondo l’eleganza e quell’artigianalità che ci rende fieri di essere italiani. Alla guida dell’azienda c’è Maurizio Marinella, terza generazione della famiglia che ha raccolto l’eredità famigliare con uno spirito imprenditoriale in sintonia con le regole del mercato 4.0. “Rappresento una realtà artigianale profondamente legata alla città di Napoli – spiega l’imprenditore – e non voglio che questa caratteristica vada perduta. Nei nostri negozi in Italia e all’estero vogliamo trasmettere eleganza e stile, ma soprattutto l’accoglienza e il calore tipicamente italiano. Il cliente da noi deve sentirsi coccolato e seguito personalmente sia quando acquista una cravatta già pronta che quando sceglie tra i numerosi square da cui verrà ricavata la sua cravatta su misura”.

QE-MAGAZINE #2 Febbraio 2022

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