Letto per voi: L’assassino è tra le righe (Einaudi) di Janice Hallett
In “L’assassino è tra le righe” la scrittrice britannica Janice Hallett rende il lettore partecipe dell’indagine, disseminando nel testo intriganti indizi che trasformano tutti in investigatori. E chi ce lo racconta? La nostra fantastica Patrizia Ruscio
Se per una volta avete voglia di trasformarvi in criminologi e amate i romanzi epistolari leggete “L’assassino è tra le righe”, il giallo di Janice Hallett, vincitore di prestigiosi premi e tradotto in tutto il mondo con 500.000 copie vendute solo in Inghilterra. Gli attori di questa avvincente crime story si muovono sullo sfondo di una tranquilla cittadina inglese, Lockwood, luogo ideale per le famiglie e teatro perfetto per un delitto in pieno stile Agatha Christie. Tutto inizia con l’arrivo di due nuovi membri, Samantha e Kel, marito e moglie, entrambi infermieri reduci da un’esperienza in Africa con Medici senza Frontiere. Lockwood sembra il posto perfetto dove iniziare una nuova vita, c’è persino una
compagnia teatrale, i Fairway players, dove svagarsi un po’ e fare nuove amicizie. Eppure non tutto ciò che brilla è oro e anche dietro un paesaggio mozzafiato si possono celare delle ombre. Gli Hayward, la famiglia più ricca del paese, organizzano una raccolta fondi che insospettisce, qualcuno inizia a fare domande e viene ucciso. Viene imprigionato il presunto colpevole ma Charlotte e Femi, due giovani studentesse di Legge, sono convinte che il vero responsabile dell’omicidio sia ancora in circolazione. L’assassino, però, ha commesso un errore fatale. La sfida consiste nel saper leggere tra le email, i messaggi e gli indizi esattamente nel modo in cui arrivano sotto gli occhi degli inquirenti, invitando lettrici e lettori a trasformarsi in Sherlock Holmes. Il giallo appartiene al genere “cosy mistery”, che si distingue per mettere in scena una trama gialla mantenendo sempre una certa leggerezza e senso dell’humour. Dimenticati i serial killer e le scene truculente, i cosy coinvolgono i lettori fornendogli tutti gli strumenti necessari per diventare parte attiva dell’indagine e scoprire chi ha commesso il delitto, sì, ma non senza sorridere.
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