Le opere di Enrico Muratore Aprosio in mostra nel Principato di Monaco

Con il titolo LUCID DREAMS Enrico Muratore Aprosio approda nel Principato di Monaco presentando le sue opere nella galleria L’ENTREPÔT curata da Joris BRANTUAS con Dave van DORST. E noi di QE vi presentiamo l’artista…

Ora vive e lavora a Ginevra ma lui, Enrico Muratore Aprosio, è ligure, nato a Sanremo nel 1972, ma è cresciuto a Grimaldi di Ventimiglia, a poche centinaia di metri dalla frontiera francese e a circa 15 chilometri dal Principato di Monaco. Si avvicina all’arte però dopo un lungo percorso professionale, debuttato con una laurea in diritto internazionale dei diritti umani in Francia. Come italiano, però, dopo aver servito il suo paese facendo il militare, nel 1998, il nostro sceglie di partecipare alla missione di pace delle Nazioni Unite in Angola, in qualità di esperto di diritti umani. Da allora, sempre lavorando nel settore dei diritti umani, umanitario e dello sviluppo, ha vissuto e viaggiato moltissimo, negli ultimi 25 anni, soprattutto in Africa. Ha servito le Nazioni Unite in vari ruoli ed ha anche lavorato per ONG internazionali come Oxfam in Africa Occidentale o Avvocati senza Frontiere in Ruanda. Enrico Muratore Aprosio ha pure fondato l’Associazione del Capitano Mbaye Diagne per la Cultura di Pace e, ricoprendo il ruolo di Segretario Generali è impegnato a promuovere il lascito dell’eroico Casco Blu Senegalese che diede la propria vita dopo avere salvato, disarmato, oltre 1.000 persone in Ruanda durante il genocidio dei Tutsi del 1994. Inoltre, sempre Enrico Muratore Aprosio, ritiene che sia determinante promuovere il riconoscimento da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il coraggio del Capitano e l’istituzione della Medaglia del Capitano Mbaye Diagne per il Coraggio Eccezionale. Ma non finisce qui. Impegnato anche come giornalista radiofonico e di stampa e scrittore, EMA, acronimo di Enrico Muratore Aprosio, ha, tra l’altro, guidato progetti di giornalismo umanitario delle Nazioni Unite in Angola e in Kenya, prodotto numerosi documentari e campagne mediatiche, collaborando en passant con i premi Nobel Dario Fo e Wangari Maathai, nonché personalità come Beppe Grillo, Boubacar Boris Diop, il generale Romeo Dallaire, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad Al-Hussein, ed altri, cosa che ha originato articoli su diritti umani, conflitti, affari umanitari, sviluppo e relazioni internazionali pubblicati su Il Fatto Quotidiano e altri media. Dal 2016 EMA, in Svizzera, dove attualmente vive (a Ginevra) promuove pro-bono la cultura della pace, organizzando, tra l’altro, conferenze alla sede dell’ONU a Ginevra e presso la sede del Comitato Internazionale della Croce Rossa, mentre professionalmente si occupa di diritto all’acqua, nonché sulla protezione dei diritti culturali e del patrimonio culturale. Padre di due bellissime ragazze, EMA gioca a tennis ed un amante della musica giamaicana. La sua passione per l’arte, concretamente, si svela nel 2020, quando è stata dichiarata la pandemia di Covid19: è in questo periodo che, durante il tempo libero, ha iniziato a comporre collage, scrivere storie e poesie e, naturalmente, dipingere. La personale di EMA, allestita a Monaco, è un momento importante, un appuntamento, occasione per condividere con il pubblico monegasco le sue tele, di chiara ispirazione cubista, e che presentano ampi riferimenti all’astrattismo di Magritte, benché siano evidenti tratti che ricordano qualche opera di Catherine Sénéchal, sebbene quest’ultima non abbia mai dichiarato che le sue ‘peintures sont le résultat de l’insomnie. Ils ont été peints au petit matin’ come ha, invece, ben specificato EMA per questa sua collezione intitolata LUCID DREAMS. Per maggiori informazione cliccare qui

QE-MAGAZINE #7

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