Fight Aids Monaco: 20 anni festeggiati allo stadio Louis II

L’associazione presieduta dalla Principessa Stéphanie di Monaco compie quest’anno 20 anni dalla sua creazione e, per iniziare al meglio le celebrazioni, festeggia anche la vittoria del team il Cirque FC – capitanato dalla sua Presidente – contro la squadra del Principe Alberto II di Monaco, i Barbagiuans, con il punteggio di 3 a 2

E’ stato una partita amichevole, ma non come le altre, quella che si è svolta il 22 gennaio a Monaco, nello stadio Louis II, a pochi metri dallo Chapiteau di Fontvieille da cui provenivano gli artisti che si sono esibiti in apertura e tra il primo e secondo tempo della Fight Aids Cup, quest’anno particolarmente sentita poiché si celebrano i 20 anni dell’associazione eponima. Il match di calcio, organizzato per sostenere le cause dell’associazione Fight Aids Monaco, come già raccontato in un nostro precedente articolo (clicca qui per leggerlo), è anche occasione di incontri conviviali.

La serata, tersa anche se fredda, ha debuttato con l’ esibizione dei ballerini circensi, in rosso e bianco, la stessa che sabato 13 gennaio ha concluso la parata sulla piazza del Palazzo, rendendo l’atmosfera decisamente festosa. Il tutto accadeva mentre, i ben informati, sussurravano che la squadra ufficiale del Principato, l’AS Monaco – la cui maggioranza delle azioni (il 66%) sono nelle mani di Dmitri Rybolovlev da 13 anni – potrebbe essere venduta o ceduta per una buona parte al miglior offerente. In questo caso, invece, qui nello stadio Louis II regnava uno spirito completamente diverso, perché sul prato verdeggiante si e’ giocata la partita dove a vincere è la generosità. Se la tribuna Vip pullulava di ospiti intenti a sorseggiare champagne, poco distanti c’erano festanti tifosi che affollavano le gradinate aperte al pubblico, ma solo per la metà dello stadio, poiché dall’altra parte, di fronte a tutti, campeggiava tra le sedie gialle la scritta Fight Aids. C’è da dire che, vedere mezzo stadio vuoto fa una certa impressione, ma in situazioni come queste quello che contava era la qualità dei partecipanti. Sul versante dei giocatori, in questa occasione in particolare quelli della squadra dei Barbagiuans di Monaco, che fosse Louis Ducruet o Charles Leclerc – a proposito, il fratello Arthur, con la fidanzata, era tra i tifosi – sicuramente hanno cercato di dare il meglio sperando di replicare la vittoria dello scorso anno. Ma la buona volontà non è bastata e, dopo 90 minuti di gioco, con il punteggio di 3 a 2, l’equipe del CIRQUE FC (hanno segnato, rispettivamente, Youri Djorkaeff, Clarence Seedorf e Robert Pires) ha tenuto testa agli avversari nonostante – ma solo nel secondo tempo, animato da una performance atletica dei Pompieri di Parigi – siano stati conquistati due goal, una doppietta offerta dal fuoriclasse uruguaiano Javier Ernesto Chevanton.

Ma a vincere per due volte, come Presidente della squadra del Circo e di Fight Aids Monaco, è stata la Principessa Stéphanie che, effervescente come al solito, non ha risparmiato abbracci e strette di mano a fine partita, posando infine, per la foto di rito, con tutti i giocatori di fianco all’ambito trofeo. Sébastien Frey, capitano del CIRQUE FC, a margine dell’incontro, si è detto anche lui molto soddisfatto per aver conquistato per la terza volta la FIGHT AIDS CUP: “La principessa Stéphanie mi ha detto quanto fosse felice e ci ha ringraziato, insieme a tutti i giocatori. Anche quest’anno siamo riusciti a raccogliere fondi importanti per FIGHT AIDS MONACO, ed è per questo che siamo qui. L’obiettivo è stato raggiunto e l’evento continua a crescere e a migliorare negli anni, quindi possiamo guardare alle edizioni future con ambizione e fiducia. Vorrei ringraziare la Famiglia Principesca e congratularmi con Louis Ducruet, una figura chiave nell’organizzazione di questo evento. Saremo presenti l’anno prossimo per mantenere lo slancio e, naturalmente, per rimettere in palio il trofeo.” Infine, nel corso della serata celebrativa organizzata dopo la partita, Youri Djorkaeff ha poi ricevuto il trofeo di Man of the Match, stesso riconoscimento che lo scorso anno ha ricevuto Javier Ernesto Chevanton. (Crédit photo : Frédéric Nebinger)

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