FEDEM: a Monaco l’8 marzo ha tanti significati
La FEDEM, associazione di Monaco il cui acronimo significa FEDERAZIONE DELLE IMPRESE MONEGASCHE, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, ha inviato un comunicato stampa che riteniamo utile tradurre e condividere con i nostri lettori.
Quest’anno, se gli attuali sviluppi geopolitici lo mettono un po’ in ombra, (questa giornata) è comunque un’occasione per celebrare i progressi che abbiamo fatto in questo campo, soprattutto per evitare qualsiasi regresso. La questione dei diritti delle donne non è solo geograficamente marcata, con alcuni paesi che mostrano ancora una forte segregazione, ma anche storicamente. In Europa fino alla seconda metà del ventesimo secolo, le donne non avevano le stesse libertà degli uomini: esse dovevano ottenere il consenso del marito per aprire un conto e spesso non potevano votare. E anche nel mondo del lavoro, la discriminazione era palese: le donne erano assegnate a certe occupazioni e altre erano certi lavori e altri erano loro proibiti. Questo non significa che le donne non avessero diritti, né che gli uomini avessero vincoli, ma che le società avevano costruito il loro equilibrio sul genere e non sulle libertà individuali. Il sesso era un destino. Il Principato del XXI secolo è fortunatamente andato oltre. Sia le donne che gli uomini possono vivere e lavorare come persone libere, non come membri di una categoria. Se ci sono ancora disparità nella rappresentazione dei sessi secondo l’occupazione, non è a causa di un obbligo legale, e in tutti loro ci sono uomini e donne. La sostituzione della forza fisica con le macchine e la ricerca di competenze e talenti sempre più sofisticati fanno sì che il genere non sia più considerato un criterio rilevante per il reclutamento, tranne in rari casi. La metà dei membri dell’associazione di rappresentanza delle imprese di Monaco, la FEDEM sono donne e, come gli altro, come persone di qualità, impegnate nel successo economico del paese. Come abbiamo spesso detto e scritto, questa libertà individuale è necessaria per il successo economico, e qualsiasi tentativo di reimporre distinzioni di genere sarebbe un granello di sabbia che potrebbe essere dannoso per tutti. Eppure questo è un rischio che si sta sviluppando. Non solo alcune culture stanno tornando in forze con idee che ci sembrano di un’altra epoca, ma anche le lobby e gruppi di pressione stanno cercando di ripristinare la distinzione per genere, ribattezzata “identità” per l’occasione. Alla FEDEM, celebriamo questa giornata internazionale dei diritti della donna, non perché le donne di Monaco ne siano prive, ma proprio per salvaguardare questa libertà fondamentale di ognuno di essere e di partecipare con le proprie caratteristiche alla vita del paese. E per sottolineare l’importanza di questo tema, il Billet Eco 33, argomentato come si deve da numerosi studi accademici, sarà dedicato nel nostro Monaco Business News 78, pubblicato in aprile 2022.
Malgrado questa dichiarazione forte e distinta, secondo i dati forniti dall’ IMSEE, delle quasi 13.000 persone attive come imprenditori o commercianti, solo il 3.621 sono donne, ossia il 27,9%, del totale. Per questa ed altre ragioni, riteniamo che c’è ancora molta strada da fare, nel Principato di Monaco, dove ancora esistono tracce di un maschilismo sottile, accettato soprattutto dalle generazioni over 60 anni…
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