Extended Monaco: la fibra ottica, la novità

I mesi di lockdown causati dalla Covid19 hanno permesso al Governo di Monaco, attraverso il programma #extendedMonaco, di perfezionare la sua strategia ed ora si concretizza anche attraverso una novità: l’arrivo della fibra ottica che, con il 5 G ed il Cloud Sovrano rappresenta uno de tre pilastri alla base della trasformazione digitale nel regno dei Grimaldi

1 marzo: Sébastien Borgnat, Martin Peronnet (sinistra) et Frédéric Genta (destra). ©Direction de la Communication / Stéphane Danna

Il cablaggio della fibra ottica e la costruzione della rete WiFi, in Italia, è iniziata nel lontano 2015 benché, per ragioni diverse, gli operatori telefonici accreditati siano ancora distanti dalla data in cui tutto il territorio sarà coperto da questa tecnologia che permette, tanto alle famiglie quanto alle imprese, di accedere più rapidamente a connessioni dedicata alle videoconferenze, per esempio, o alla DAD (didattica a distanza); o semplicemente per approfittare delle offerte in streaming come il gaming, cinema e musica on demand. Secondo quanto indicato dal sito del Ministero dello Sviluppo economico, l’attuale copertura nazionale a 30 Mbps, per esempio, raggiunge il 66% della popolazione mentre per frequenze più elevate, i numeri scendono notevolmente per quanto presenti anche in via sperimentale. Il caso di Monaco, invece, tanto sofisticato quanto innovativo non è proprio così smart come lo è stato ai tempi del Principe Ranieri III, quando si decise di cablare tutto il Principato per eliminare le antenne sui tetti. Infatti dal lancio, nel 2019, del programma #extendedmonaco, l’amministrazione monegasca, consapevole di questo, ha deciso di recuperare il tempo perduto per mostrarsi all’altezza delle aspettative.

Fibra coassiale 1 fino a 1 Gbps Offerta Monaco Telecom per aziende, marzo 2021

Sarebbe cosa facile da farsi, apparentemente, se non altro per le dimensioni del Paese e presenza di un unico operatore telefonico che cura anche le comunicazione da monopolista. In realtà però, le cose non stanno davvero così. Lo abbiamo capito quando, qualche giorno fa quanto, sul canale governativo Monaco Info sono state diffuse un programma di approfondimento ed una intervista in cui il Delegato interministeriale per la trasformazione digitale, Frédéric Genta, ha dettagliato alcuni passaggi con i quali ha specificato le ultime novità che potranno interessare tanto i singoli residenti che le aziende. Secondo quanto appreso, il Principato di Monaco, che dal 2019 conta 3000 abbonati al servizio 5G, non ha ancora il Cloud Sovrano perché non sarà pronto prima della fine di quest’anno. Però si sta attrezzando per implementare le infrastrutture con una mirabile rete costituita da fibra ottica, prevedendo la possibilità di offrire connessioni da 1 a 10 Gbps, ossia 10 volte più performanti quando tutto sarà operativo.

Sempre secondo Genta, questa velocità, 10 Gpbs al secondo appunto, sarebbe la più veloce al mondo, una volta normata e Monaco tra i paesi più performanti. In verità però, ad aver già questo servizio si contano molti paesi. Solo in Europa citiamo la Germania, dal 2019, e poi ancora in Italia (Milano, per essere precisi) e, nel giugno del 2020 la Svizzera. In particolare, in quest’ultimo Paese, a portare la fibra ottica è stato proprio l’operatore telefonico controllato da Xavier Niel, lo stesso che gestisce come socio di maggioranza il monopolio delle telecomunicazioni nel Principato di Monaco. Ma nello specifico il cablaggio nel Principato, che usufruirà di ben 210 chilometri di cavi dispiegati e già 100.000 connessioni effettuate, quanto costerà all’utente finale che, comunque, non potrà mantenere la box attuale se vuole adattarsi al cambiamento? Come traccia, se consideriamo quanto pubblicato sul sito di Monaco Telecom già capiamo che non sarà certo a buon mercato rispetto alla Svizzera. Eppure, strutturalmente, il Principato non ha un territorio così esteso. Per quanto i cavi siano installati praticamente ovunque, aspettiamoci che l’accessibilità agli abbonati della rete fissa potrà essere garantita per l’ 85% entro l’anno, mentre si sale al 100% per tutte le abitazioni demaniali. Insomma, c’è ancora tanto da fare…

QE MAGAZINE #2 2021

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