Croce Rossa di Monaco: counseling e assistenza a 360 °

La Croce rossa di Monaco ha riattivato recentemente la sua ‘Cellule d’écoute’, un ‘Centro d’ascolto’ anonimo e gratuito, operativo dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00, accessibile telefonando al numero +377.97.97.68.39. A rispondere alle chiamate sono operatori sanitari formati per sostenere, informare e guidare le persone che hanno bisogno di aiuto. Esiste anche però un’altra figura, il counselor, che può essere utile in caso di necessità…

Siamo a qualche ora dall’inizio del Gran Premio di Monaco e, come tutti gli anni, a fornire la propria assistenza al pubblico presente, e non solo, ci sono i volontari della Croce Rossa. L’organizzazione sul campo è perfetta, adattata alla situazione. Questa attività di carattere straordinario però si affianca a quella ordinaria tra cui spicca, da qualche tempo, anche la ‘Cellula d’ascolto’ una sorta di centro operativo telefonico che fornisce assistenza psicologia a distanza resa possibile, sempre gratuitamente, dai volontari che sono a disposizione per accompagnare, informare e guidare tutti coloro che ne abbiano bisogno. Alla domanda di come sia nata l’idea i responsabili della Croce Rossa di Monaco ci hanno detto che nasce a fronte di un reale bisogno di sostegno e ascolto, esigenza insomma rilevata dalla Croce Rossa di Monaco in particolare durante la crisi sanitaria. Chi riceve la chiamata ascolta, cerca di dare un aiuto e, eventualmente, rinvia a specialisti se necessario. Nel nostro ultimo numero di QE-MAGAZINE, (clicca qui per leggerlo) la dott.ssa Roberta Ficacci Zampino, coach bien-etre nel Principato di Monaco, rispondendo alla lettera di una lettrice, ha trattato la delicata tematica del counseling psicologico online, dopo aver parlato, il mese scorso, della sindrome del burn out, dell’ansia e della paura. “Mi ritenevo una persona abbastanza equilibrata e credevo che sarei riuscita a far fronte alle emergenze del lockdown. Però adesso che si è conclusa la relazione con il mio compagno di vita dopo 10 dieci anni, mi rendo conto di aver bisogno di un aiuto, soprattutto perché è finito per me anche l’amore, o forse quello che illusoriamente pensavo fosse amore. Vorrei incontrare uno psicologo che possa aiutarmi a chiarire alcuni stati d’animo di grande disagio, accentuatisi in questo periodo” scrive Marita che aggiunge: “Tu suggerisci di rinforzare il Sistema Nervoso con un corretto stile di vita che può sostenere la mente a trovare il suo benessere, purtroppo mi sono accorta che non è sufficiente, o forse non riesco a cambiare certe abitudini. Ho una sorta di disordine alimentare che cerco di gestire imponendomi delle regole, ma è troppo difficile. Dovrei farmi coraggio e contattare uno psicologo, l’idea mi genera però inquietudine. So che esistono forme di counseling psicologico per via online, forse un primo passo attraverso lo schermo del PC per cercare di superare la mia forte timidezza e iniziare a parlare di me”. La nostra dottoressa, come di consueto, con tatto e professionalità, ha risposto così:

“Cara Marita,
i recenti eventi stanno mettendo a dura prova tutti noi. I cambiamenti delle nostre abitudini ci hanno trovato impreparati e le sicurezze sulle quali avevamo basato la nostra vita sono spesso crollate, rivelando tutte le nostre fragilità. Sovente ci identifichiamo troppo in ciò che facciamo dimenticando inevitabilmente chi siamo, le nostre più profonde esigenze e così l’equilibrio psichico finisce per risentirne, infatti non sempre c’è la consapevolezza dell’importanza del benessere mentale ed emozionale e di quanti problemi siano dipendenti da ciò. Il nostro potenziale di vita può aver bisogno, soprattutto in momenti critici come quelli attuali, di un aiuto che oltre a far conoscere meglio noi stessi ci aiuterà a capire gli altri e il mondo che ci circonda ritrovando magari una scala di valori che i modelli troppo frenetici e consumistici ci possono aver spinto a travisare. E’ aumentato in questo periodo l’uso degli psicofarmaci, che possono essere di aiuto per superare stati di profonda ansia e depressione, ovviamente vanno sempre prescritti da un professionista, ma l’incontro con uno psicologo è fondamentale nel processo di conoscenza di noi stessi e di superamento di un disagio psichico. Se pensi di metterti a nudo con un percorso di counseling psicologico online fallo tranquillamente, in canali accreditati, magari come un primo passo nell’attesa di un incontro in presenza. Il counselor non va confuso con lo psicologo, lo psicoterapeuta o lo psichiatra, in quanto non utilizza tecniche e metodologie di intervento proprie delle figure professionali citate, come: l’utilizzo di test psicodiagnostici, la redazione di relazioni sul trattamento effettuato e sulla diagnosi rilevata. Si occupa di persone che hanno bisogno di colloqui di sostegno o di aiuto per affrontare problemi relazionali o decisionali, senza la necessità di una cura di tipo psicoterapeutico che richiede competenze e specializzazioni diverse. La figura professionale del counselor non è specificatamente regolamentata dalla normativa italiana, troverai però diversi psicologi abilitati che svolgono attività di counseling. Tra l’altro durante il lockdown, la necessità di continuare a seguire i pazienti già in terapia, ha visto l’affermarsi delle consulenze da remoto. E come riferisce in una recente intervista il dottor Fabio Castriota, psicoterapeuta, nonché Segretario scientifico della Società Psicoanalitica italiana, molte persone hanno trovato nella modalità online un importante sostegno alle problematiche generate dall’emergenza pandemia, che ha acuito situazioni preesistenti di disagio mentale. Il disagio mentale è la condizione in cui si vive quando si avverte uno stato di sofferenza, connesso a difficoltà di varia natura (negli affetti, nel lavoro etc…) che si presentano nella vita. Tensione, frustrazione, ansia, rabbia, aggressività o tristezza possono caratterizzare questa condizione senza tuttavia che si instauri alcun sintomo specifico. Anche se dobbiamo tenere presente che, insieme alla condizione di benessere, una quota di disagio è parte integrante di ogni esistenza, bisogna prestare attenzione che la soglia di tolleranza non venga mai superata. Riporto la definizione dell’OMS di salute mentale: “Uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive ed emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”. Ritengo sia importante, quando si manifestano perturbazioni di quanto sopra ben espresso, rivolgersi allo psicologo, professionista sanitario che svolge attività di prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza in ambito psicologico. Lo psicoterapeuta, a differenza dello psicologo, è il professionista che tratta i disturbi psicopatologici con approcci, che prevedono teorie e metodi diversi tra loro: la tradizionale psicoanalisi, la terapia sistemico-familiare e la terapia cognitivo-comportamentale. In presenza di un disagio soggettivo che non comporta una vera e propria sintomatologia può essere utile rivolgersi inizialmente allo psicologo con cui valutare la natura della problematica presentata, per avere indicazioni sull’opportunità o meno di una consulenza psicologica, di una vera e propria psicoterapia e/o di una consulenza psichiatrica, se il disagio si configura come un disturbo psichico diagnosticabile.

Dopo queste considerazioni ti suggerirei qualcosa di più leggero come la visione del film Tapirulant – presentato lo scorso 29 aprile scorso al Monte Carlo Film Festival de la comédie (MCFFC), n.d.r.-, esordio alla regia di Claudia Gerini, nella parte di counselor, sicuramente un po’ originale, che fa le sue consulenze mentre è sul tapirulant, comunica infatti con i suoi pazienti tramite uno schermo digitale collegato al suo tapis roulant di ultima generazione. La figura della counselor online sul tapis roulant può essere considerata come una sorta di metafora di quanti nel quotidiano corrono freneticamente da un posto all’altro o nel turbine dei loro pensieri che si susseguono spesso con ritmo accelerato, distraendo la mente dai problemi personali. Viene trattato con raffinatezza il tema complesso del disagio mentale, attraverso una storia intensa e intelligente, portata sul grande schermo dalla produzione di Stefano Bethlen, che ha creduto nel progetto della stessa Gerini, che interpreta il ruolo della protagonista in modo magistrale. La sceneggiatura, scritta anche dalla regista, rappresenta i malesseri del nostro tempo, soprattutto del periodo di post lockdown, dove il filo con la quotidianità abituale si è drammaticamente assottigliato. Un altro bel film, di cui ti suggerisco la visione, è “Lasciarsi un giorno a Roma” (anche questo presentato a Monaco, sempre all’ultima edizione del MCFFC), una bella storia di amori che si trascinano come per forza d’inerzia e tratta il tema della difficoltà del lasciarsi. Raccontata con straordinaria naturalezza da Edoardo Leo, che oltre ad esserne il regista è anche l’interprete insieme ad uno straordinario cast di attori, tra i quali ritroviamo la brava Claudia Gerini. Il confronto con altre storie di vita, anche quelle di un buon film, che sicuramente avranno caratteristiche comuni alla tua da poco finita, potrà essere una sorta di aiuto per affrontare questo difficile momento della fine di un amore.

QE-MAGAZINE #5 MAGGIO 2022

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