Consiglio Nazionale di Monaco: quali sfide nel primo bilancio rettificativo monegasco?
La Sessione Pubblica organizzata il 21 aprile pomeriggio nell’emiciclo del Consiglio Nazionale di Monaco, è dedicata all’esame e alla votazione del primo bilancio statale del 2020 e la sua rettifica costituisce il momento fondamentale per liberare i fondi di cui c’è urgente bisogno. Perché, tra le priorità di questo piccolo Stato c’è la volontà del suo Sovrano di far fronte alla crisi di Covid-19 in tutti i settori, in particolare quello sanitario, sociale ed economico.
E sapendo che la finanza del Principato di Monaco si appoggia anche ma non solo su importanti eventi culturali di portata mondiale che, per la maggior parte sono stati annullati – l’ultimo in ordine di tempo è l’esposizione estiva del Grimaldi Forum, Monaco et l’Automobile, de 1893 à nos jours – il Consiglio nazionale, da settimane, ha esaminato il disegno di legge sul bilancio e l’emendamento necessario per modificare in maniera consistente la legge finanziaria 2020 già votata lo scorso dicembre. Tuttavia, dopo la Commissione Plenaria di Studio per la preparazione della sessione pubblica, e su richiesta del Consiglio Nazionale, spetta al Governo di Monaco rivederne i fondamenti che includano la stima del calo dei ricavi post-crisi. Si tratta infatti di ricalibrare il bilancio prendendo spunto da elementi il più possibile vicino alla realtà attuale ed alle stime di spesa straordinarie previste. Per questa ragione, la sessione pubblica di martedì offrirà l’opportunità di esaminare punti di convergenza tra il Governo e il Consiglio Nazionale, ma anche e soprattutto occasione per discutere su questioni di rilevanza importanza. Tra queste l’impatto economico ed i termini del bonus destinato ad un vasto numero di lavoratori come il personale medico, sanitario e tutte le persone che, durante in queste settimane, hanno continuato a lavorare negli istituti di cura del Principato di Monaco. Inoltre, l’approccio del Consiglio nazionale è quello di non escludere da questo ‘premio’ (si parla di una fee di € 1000) gli operatori non sanitari nelle istituzioni pubbliche (CHPG, Centre Rainier III, Cap Fleuri e A Qietudine), ed estendere lo stesso principio anche alle strutture sanitarie private (IM2S, Centro Cardiotoracico, Centro di emodialisi, Fondazione Hector Otto). Stessa cosa, leggiamo nella nota, si dovrebbe applicare ai vigili del fuoco, agli addetti alla sicurezza pubblica e ai funzionari e dipendenti pubblici dello Stato e del Comune di Monaco, più esposti. L’iniziativa promossa dal Consiglio Nazionale potrebbe essere accolta anche dalle aziende e dai concessionari di servizi pubblici nei confronti del loro personale impiegato in questo periodo di crisi.
Altro aspetto all’ordine del giorno della riunione di martedì 21 aprile è il progetto di legge votato all’unanimità dai rappresentanti eletti il 6 aprile l’ultima, che impone ai proprietari privati una riduzione del 20% degli affitti uffici commerciali e privati, per un trimestre, esteso però solo per gli inquilini la cui attività è cessata o è stata gravemente compromessa dalle misure di confinamento stabilite dal Governo di Monaco. A questa misura, il Consiglio Nazionale prevede di aggiungere la possibilità di posticipare il pagamento del 30% dell’affitto trimestrale nei mesi successivi. Secondo la nota dell’Emiciclo molti proprietari di case stanno già provvedendo in questo senso. Inoltre il Consiglio Nazionale desidera fornire un quadro di riferimento minimo partecipativo, solidale e identico per tutti, al fine di proteggere gli inquilini in difficoltà verso una minoranza di proprietari privati intransigente che non tengono conto del contesto attuale. L’ultimo punto, infine, interessa i dipendenti che lavorano in aziende del Principato di Monaco che, pur con l’obbligo del telelavoro, potrebbero essere discriminati ed essere oggetto di licenziamenti ritenuti in questo periodo non accettabili se non vietati. Ad oggi, il Consiglio Nazionale non ha ancora recepito il nuovo disegno di legge annunciato dal Governo e si rammarica che l’esecutivo non abbia tenuto conto della richiesta unanime dei rappresentanti eletti di fermare, durante il periodo di confinamento sanitario ancora in corso, tutti i cantieri, sia pubblici che privati, come era stato accordato nella sua risoluzione votata il 19 marzo scorso. Pertanto, si ricorda, tutti i lavori in corso in questo periodo si svolgono sotto l’esclusiva responsabilità del Governo di Monaco.
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Una risposta
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