Consiglio Nazionale di Monaco: aperto uno spiraglio verso l’interruzione volontaria di gravidanza
Il 7 marzo 2025, per il Principato di Monaco, potrebbe entrare nella storia monegasca perché, proprio alla vigilia della Festa della Donna, è stata presentata una proposta di legge per un accesso sicuro all’aborto a Monaco

Il Principato di Monaco, per costituzione, ha come religione di stato quella cattolica romana che, come è noto, non parteggia, anzi osteggia per l’interruzione volontaria della gravidanza. Tuttavia i tempi cambiano e, in occasione della Giornata internazionale della donna, celebrata con un giorno di anticipo con la selezione del Concorso di eloquenza organizzato dal Comitato per la promozione e la protezione dei diritti delle donne, il Presidente Thomas Brezzo del Consiglio Nazionale e Béatrice Fresko-Rolfo, Presidente della Commissione per i diritti della famiglia e dell’uguaglianza, hanno presentato una proposta di legge volta a regolamentare la pratica dell’interruzione volontaria della gravidanza (VTP) a Monaco. Sebbene la riforma del 2019 abbia depenalizzato l’aborto per le donne che lo richiedono, per i medici monegaschi rimane illegale praticarlo, tranne che per gravi motivi medici o in caso di stupro. Attualmente i medici di Monaco che praticano un aborto rischiano attualmente fino a 5 anni di carcere e una multa, costringendo di fatto i residenti monegaschi a recarsi all’estero, a volte con urgenza e in condizioni complesse. Di fronte a questa situazione, i membri del Consiglio nazionale si sono assunti la responsabilità di proporre una legge quadro che garantisca un accesso sicuro alla VTP. La proposta di legge n. 267 comprende le seguenti disposizioni:
- Permettere l’aborto fino a 12 settimane di gravidanza senza la necessità di giustificare un motivo.
- Estendere il termine a 16 settimane per le donne vittime di stupro.
- Attuare un periodo di riflessione di 3 giorni per garantire una scelta informata.
- Fornire una copertura finanziaria per la procedura da parte delle organizzazioni sociali per garantire un accesso paritario a questa pratica.
Tuttavia, si legge nel testo, l’aborto deve rimanere un’eccezione e non la norma, perché questa proposta di legge mira a proteggere le donne in difficoltà, promuovendo al contempo la responsabilità e la prevenzione. Secondo Béatrice Fresko-Rolfo, presidente della Commissione per i diritti della famiglia e dell’uguaglianza e prima firmataria di questa proposta di legge “Questo testo permetterebbe alle donne di esercitare la loro libertà di scelta e di controllo sul proprio corpo, beneficiando al contempo di un sostegno sicuro. Senza promuoverne la pratica, questa legge mira a proteggere chi ne ha bisogno”. La proposta di legge n. 267, tuttavia, sarà sottoposta a votazione durante la prossima sessione primaverile, e qui il presidente Thomas Brezzo ha espresso il desiderio che la questione sia affrontata attraverso “un dibattito sereno e responsabile, nel rispetto di tutte le opinioni e delle realtà vissute dalle donne interessate”. Se la proposta verrà approvata, spetterà al Governo monegasco decidere se trasformarla in un disegno di legge e inviarla all’Assemblea per un ulteriore esame nel caso di modifiche sostanziali del testo sottoposto.
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