Benoîte de Sevelinges: “Il CHPG di Monaco è pronto per l’emergenza del COVID19”
E’ datata 27 marzo la lettera aperta inoltrata dal Governo alla propria lista stampa, quella accreditata nel Principato di Monaco. Al suo interno un testo in cui, in prima persona, la direttrice Benoîte de Sevelinges si rivolge a tutti, come un messaggio di speranza, tanti ringraziamenti, delle certezze e qualche previsione su come il suo Centro Ospedaliero Principessa Grace di Monaco intende affrontare l’emergenza del Covid19, il cui picco è previsto a metà aprile. Nel contesto, si apprende che, come annunciato settimane fa dal Consigliere di Governo – Ministro degli Affari sociali e della Salute di Monaco, a anche le altre strutture sanitarie presenti sul territorio monegasco mette a disposizione quanto previsto da quando è operativo il ‘plan blanc’ tradotto come il piano bianco, una sorta di protocollo sanitario d’urgenza adattato alle esigenze monegasche. Per quanto sono saliti a 5 – tra medici ed infermieri – già positivi al Covid19. Leggiamo…

“Da alcune settimane il CHPG, con il sostegno del Governo del Principe, si sta organizzando per affrontare una crisi sanitaria senza precedenti: a tal fine è stato attivato il piano bianco, con la creazione di un’unità di crisi e la costituzione di un comitato di esperti. Quest’ultimo determina la strategia medica da seguire nella gestione dei casi (gravi, n.d.r.) COVID-19 e consiglia la Direzione (del neo comitato di Monaco, n.d.r.) sugli orientamenti da attuare. “Prima di tutto, (è Benoîte de Sevelinges che si esprime, n.d.r.) vorrei rendere omaggio a tutti i team ospedalieri, infermieristici, medici, operai, alberghieri e amministrativi, che hanno tutti contribuito, ognuno a suo modo, a reinventare l’organizzazione dell’ospedale CHPG. Ogni giorno hanno dimostrato la loro disponibilità e reattività, permettendoci di prepararci al meglio. Hanno anche dimostrato un enorme ingegno, con un senso pratico e un’intelligenza collettiva, che ci permette di fornire la più sicura assistenza possibile nelle migliori condizioni possibili.“.

Alle persone che manifestano tutti i sintomi dal Covid-19 residenti a Monaco ma anche quelli provenienti dai Comuni francesi convenzionati (ossia i centri abitati confinanti al Principato di Monaco) è stato definito un protocollo di accoglienza così descritto dalla direttrice dell’ospedale CHPG: ” Dall’arrivo al Pronto Soccorso, il paziente è trasferito al reparto di imaging, poi ricovero in un’unità convenzionale, assistito nella fase critica“. A quanto ci risulta, alcuni pazienti, passati in terapia intensiva, sono stati confinati nelle proprie abitazioni, anche se nell’appartamento vivono gli altri componenti della famiglia. Tuttavia, al momento sembrerebbe che, mobilitando le altre unità e il ricorso a strutture sanitarie private monegasche, il sistema sanitario di gestione delle crisi del Principato sia applicato altrove. Il Centro Cardio-Toracico di Monaco, per esempio, accoglie già i pazienti del CHPG che necessitano di cure cardiologiche intensive. Lo stesso l’Istituto monegasco di medicina e chirurgia dello sport di Monaco (IM2S), che da lunedì 30 marzo riceve le emergenze traumatologiche del Principato. Tuttavia, leggiamo nella nota “la regolamentazione medica del reparto di emergenza del CHPG continua ad accogliere i pazienti che necessitano di cure urgenti, calcolando che in totale sono 26 i letti a disposizione per i positivi al Covid19. Il sistema di teleconsulto, recentemente messo a punto, permette inoltre di effettuare una prima diagnosi e di garantire un follow-up (con il proprio medico curante, n.d.r.) facendo spostare i pazienti solo quando è necessario un esame clinico particolare. Ricordando che il CHPG rimane l’ospedale di riferimento, si sottolinea che ‘ciascuno dei servizi specializzati rimane a disposizione’ per le visite previste. Ossia le visite ai pazienti sono sospese per motivi di sicurezza ma le analisi eed i controlli programmati restano tuttora operativi, diversamente dalla vicina Italia. Inoltre, leggiamo, ‘nell’unità di terapia intensiva è stata allestita una sala di simulazione per consentire alle squadre di fare pratica in caso di emergenza“.
Infine, dopo i ringraziamenti alle squadre di fisioterapia, ai professori ed i medici implicati in questi giorni a Monaco, sempre la direttrice Benoîte de Sevelinges aggiunge, nel testo: “ Un comitato di esperti composto da medici del CHPG si è riunito per diverse settimane per valutare i piani di trattamento da attuare in questo particolare contesto in cui le pubblicazioni scientifiche sono numerose. I protocolli di trattamento sono stati concordati e condivisi con la comunità medica dell’istituto. La competenza dei professori e dei medici del comitato di esperti, nonché la loro esperienza nella ricerca clinica, costituiscono un patrimonio incomparabile per il Principato di Monaco. Inoltre, le loro reti consentono loro di tenersi perfettamente informati su ciò che può essere, o è stato fatto altrove in Europa e nel mondo, e quindi di essere reattivi per adattarsi all’evoluzione delle conoscenze su questa nuova malattia. Il CHPG basa la sua azione sul meccanismo e sulla rete territoriale creata nell’ambito degli accordi di cooperazione franco-monegasca e sapientemente orchestrata dalla Delegazione dipartimentale dell’Azienda sanitaria regionale. Pertanto, tutti i campioni sono ancora analizzati fino ad oggi in Francia, mentre i campioni più urgenti vengono analizzati presso l’Ospedale Universitario di Nizza. Il CHPG sarà in grado di avviare i test rapidi non appena saranno stati convalidati dal punto di vista medico dalle autorità sanitarie competenti in Francia e in Europa. L’ospedale sta prendendo le misure necessarie per essere pronto quando sarà il momento“.
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