Centro Scientifico di Monaco: sempre più green

Il Centro Scientifico di Monaco si è dotato di una nuova installazione di pannelli fotovoltaici e, contestualmente ha firmato il patto nazionale per la transizione energetica

Les panneaux photovoltaiques – ©Direction de la Communication de Monaco – Michaël Alesi

Nel corso della cerimonia inaugurale organizzata lunedì 6 dicembre in presenza di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, il Centro Scientifico di Monaco (CSM) ha accolto numerose personalità istituzionali per la visita della centrale solare installata sulla terrazza del tetto dello stabilimento condotta da Anthony de Sevelinges, capo del dipartimento di manutenzione degli edifici pubblici (SMBP). A differenza dell’impianto realizzato nel 2019 dalla SMEG sulla sommità del Grimaldi Forum (composto da 1.500 moduli solari distribuiti su una superficie di più di 2.500 metri quadrati per 650 MWh di elettricità prodotta ed utilizzata per alimentare non solo quest stabile ma anche la costruzione in corso dell’Anse du Portier) quello del CSM è più contenuto: in tutto sono 443 pannelli fotovoltaici, distribuiti su 987 m². Tuttavia quest’ultimo, si legge nel comunicato stampa, risulta essere la più grande superficie di tetto e capacità di produzione annuale di qualsiasi edificio pubblico del Principato. Infatti, con i suoi 250MWh, assicurerà che il CSM sia autosufficiente per il 25,23% in energia e contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra di quasi 20,5 tonnellate di CO2 all’anno

Da destra in alto: Mme Céline Caron-Dagioni, Conseiller de Gouvernement-Ministre de l’Equipement, de l’Environnement et de l’Urbanisme ; Mme Annabelle Jaeger-Seydoux, Directrice de la MTE. A droite du Souverain : M. Patrice Cellario, Conseiller de Gouvernement-Ministre de l’Intérieur ; le Professeur Patrick Rampal, Président du CSM. Crédit Photo : ©Eric Mathon – Palais Princier de Monaco

In questo contesto Anthony de Sevelinges ha anche sottolineato che “fino ad oggi, 26 stabilimenti pubblici del Principato sono stati dotati di pannelli fotovoltaici. Tutte queste installazioni rappresentano 4968 m² di superficie, che possono garantire la produzione di 1039 MWh e una riduzione di 85 tonnellate di CO2 all’anno”. La giornata è poi proseguita con la firma del CSM del Patto nazionale per la transizione energetica, in presenza di Annabelle Jaeger-Seydoux, direttore della Missione per la transizione energetica (MTE). Il professor Rampal, direttore del CSM ha ricordato il coinvolgimento del Centro nella riduzione dei gas a effetto serra e nella preservazione dell’ambiente; ma anche delle missioni svolte nei laboratori di ricerca polare, marina e di biologia medica riconosciute come attività principali della struttura. Dal punto di vista energetico si ricorda che, anche se i laboratori e gli acquari del Centro richiedono un’illuminazione quasi permanente, i LED sono ormai la norma, ossia a basso impatto energetico. Inoltre, uno dei piani dello stabilimento è alimentato per il riscaldamento/raffreddamento dalla pompa di calore ad acqua di mare del Quai Antoine 1er, e l’altro piano dal circuito talassotermico che alimenta tutto l’edificio. Al termine della cerimonia della firma, il professor Rampal ha incoraggiato tutto il personale del Centro a firmare individualmente il Patto Nazionale per ottimizzare questa transizione a tutti i livelli e per garantire la sua azione nel tempo.

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