A Monaco la smartcity si costruisce…per tappe

La trasformazione del Principato di Monaco in città digitale ed iperconnessa non può realizzarsi senza rispondere principalmente alle esigenze manifestate dai suoi abitanti. Per progetto ambizioso progetto voluto da SAS il Principe Alberto II di Monaco, la strada non è facile da percorrere nonostante ci siano notevoli risorse finanziarie (circa 400 euro per abitante), e si immagina un futuro modulabile, in grado di essere al passo con i tempi. Per queste ragioni, tra le prime azioni previste dal programma #extendedMonaco post Covid19, sono stati scelti quattro settori la cui digitalizzazione presenta vantaggi e risparmi, anche in termini di massa cartacea.

Frédéric Genta e Julien Dejanovic

Ad illustrare come app e strumenti automatizzati sul web siano essenziali ci ha pensato Frédéric Genta, Delegato Interministeriale in carico della Transazione numerica ed un suo direttore, Julien Dejanovic, a capo della Direction des Services Numériques, presenti ad un incontro con la stampa organizzato nella mattinata del 5 ottobre. Secondo quanto appreso, entro la fine dell’anno 2021, è intenzione del Governo di Monaco accelerare il processo iniziato nel 2019 per rendere il Principato di Monaco digitalizzato e iperconnesso con almeno 30 teleservizi attivi. Intanto, recentemente, sono quasi pronti i quattro nuovi servizi digitali ideati per soddisfare le esigenze della popolazione che, secondo lo stesso Dejanovic sono in linea con l’obiettivo prefissi, ovverosia “lavorare sulla smaterializzazione tradizionale tra l’utente e l’amministrazione non per sostituire un servizio, ma nell’ottica di velocizzare e migliorare la qualità di questo rapporto, sia che si tratti di un genitore, di un automobilista, di un funzionario o di un inquilino”. Nello specifico i primi beneficiari di questa piccola rivoluzione in corso sono i genitori degli studenti; gli affittuari dei locali demaniali; i proprietari dei veicoli immatricolati Monaco; ed infine i funzionali e gli agenti di Stato. Vediamo di che si tratta.

Prima esigenza, per rispondere alle richieste ricevute, è quella di poter pagare la mensa online: il servizio si rivolgerebbe a 3.200 alunni in 10 scuole. Questa applicazione, che è già stata lanciata, permetterebbe ai genitori di scegliere il metodo di pagamento (addebito diretto, carta bancaria) ed evitare l’elaborazione di oltre 5.000 assegni all’anno, oltre che lettere e invii cartacei sottostanti. A seguire c’è la realizzazione di una App Mon Espace Domaines che permette agli inquilini delle case demaniali di accedere a tutti i loro documenti (ricevuta, fattura…), oltre che interloquire direttamente con l’Amministrazione in caso di necessità. Anche qui, ad usufruirne, saranno i locatari dei circa 4.200 appartamenti a cui mediamente sono indirizzati circa 120.000 documenti inviati ogni anno. L’applicazione è in fase di test e sarà completata verso metà ottobre. Un altro teleservizio, indirizzato a tutti coloro che posseggono un mezzo di trasporto nel Principato di Monaco, è quello che per il 10 novembre sarà messo a disposizione dal Servizio di Circolazione: attivo 24h su 24, sul portale sono previste schermate in cui è possibile, per esempio, prendere appuntamenti per fissare gli appuntamenti per i controlli tecnici prescritti dalla legge, facendo risparmiare almeno 60.000 lettere e spese postali per il loro invio. Infine, destinata ai funzionari e gli agenti di Stato, è stata predisposta una interfaccia-App che permette di consultare online i rimborsi e i moduli di trattamento, di avere una carta di registrazione digitale e di beneficiare della trasmissione a distanza alle assicurazioni complementari e mutualistiche. Anche in questo caso, il risparmi in termini cartacei si attestano su 180.000 tra corrispondenze e comunicazioni cartacee all’anno, per un risparmio stimato di 150.000 euro e alla stampa di 10.000 carte di immatricolazioni generate.

Tecnicamente, la missione di #extendedmonaco, secondo Genta e Dejanovic è trovare anche soluzioni concrete ai bisogni della popolazione residente, anche se il processo di informatizzazione e coordinamento, essendo del tutto nuovo all’amministrazione di Monaco, richiede tempo: “Stiamo testando le varie app ed i servizi digitale che costruiamo al nostro interno oppure diamo da gestire ad aziende monegasche. Il nostro obiettivo è riuscire, entro il 2022 la maggior parte dei bisogni espressi dalla popolazione, a prescindere da quali siano i device perché tutti potranno essere connessi allo stesso modo” ha detto Genta. Ad essere coinvolti in questa prima fase esplorativa non è solo un campione-test di residenti di Monaco ma anche associazioni come la FEDEM, il CREM e gruppi organizzati che rappresentano determinate categorie lavorative. “Poter avere un app che mi permette di essere in contatto diretto con l’amministrazione, come nel caso degli affettuari che abitano le case del demanio, permette di avere anche una risposta più immediata ai loro bisogni senza sprecare tonnellate di carta” ha incalzato Dejanovic. Tuttavia, anche a causa della pandemia provocata dalla Covid19, alcuni step sono ancora in corso d’opera: la traduzione in italiano, per esempio, della piattaforma Yourmonaco non è ancora attiva così come non lo sono gli accordi con il gigante di Montain View, Google, con il quale il Principato di Monaco avrebbe liberalizzato l’accesso libero non solo a Google Play ma anche per Google shopping correlato ad Amazon, ipotesi che permetterebbe anche ai negozianti di Monaco di aprire dei negozi digitali direttamente attraverso le applicazioni offerte in questo ambito dal più noto motore di ricerca al mondo.

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