A Monaco il 13° Forum International Peace and Sport ha segnato un nuovo traguardo

Il 13° Forum Internazionale Pace e Sport si è concluso lo scorso 30 novembre dopo un’intensa giornata di scambi e dibattiti e un’indimenticabile cerimonia di consegna dei Premi Peace And Sport, raggiungendo un nuovo traguardo: oltre 50 relatori e più di 250 partecipanti provenienti da tutto il mondo.

Ne sarà sicuramente soddisfatto Joël Bouzou, presidente e fondatore di Peace and Sport, di quanta strada ha compiuto questa Ong fondata 13 anni fa con il beneplacito del Sovrano, SAS il Principe Alberto II di Monaco. Infatti, a margine dell’evento che si è svolto il 30 novembre sera al Fairmont Monte Carlo lo ha dichiarato lui stesso dicendo: “Questa 13ª edizione del Forum Internazionale Pace e Sport è un momento molto speciale per me e sono lieto che così tante personalità di alto livello si siano riunite dopo due anni di pandemia per riaffermare che lo sport offre soluzioni alla rinascita dei conflitti, delle divisioni e dei discorsi di odio. Quindici anni fa, l’idea della pace attraverso lo sport era utopica. Oggi, il riconoscimento dello sport come strumento di pace si è accelerato e gli attori della pace attraverso lo sport sono in grado di fornire soluzioni concrete ai problemi incontrati quotidianamente dagli attori sul campo. Questa dimostrazione è stata lo scopo di questo 13° Forum, intitolato “Lo sport, una risposta per la pace”. Bouzou, in presenza del Sovrano, ha poi ringraziato i protagonisti del movimento per la pace attraverso lo sport per i loro preziosi contributi: “Insieme, dalla neutralità del Principato di Monaco, ci impegniamo a contribuire al cambiamento. Non vedo l’ora di vedere crescere le collaborazioni nate durante questo evento”. Ed in effetti, con più di 50 relatori di alto livello provenienti da 4 continenti, tra cui diversi campioni della pace, c’è stata anche occasione per riflettere sul tema “Lo sport, una risposta per la pace”, che ha visto la partecipazione di circa 250 invitati, tra i principali attori del mondo dello sport che hanno invitato i decisori internazionali a utilizzare lo sport come strumento per trasmettere i valori della pace, basandosi sulla sua universalità, sui suoi modelli di ruolo e sulle azioni dei giocatori sul campo che sono stati formati alle esigenze della vita quotidiana.

All’inizio della cerimonia di consegna dei Premi Pace e Sport 2022, S.E. Dr. George Manneh Weah, Presidente della Repubblica di Liberia e vincitore del Pallone d’Oro 1995, ha ricevuto il Premio Speciale Pace e Sport da S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco ‘per il suo impegno a favore della democrazia e della riconciliazione nel suo Paese’. La tennista internazionale Ons Jabeur, fonte di ispirazione per le donne e i giovani di tutto il mondo, è stata premiata come campionessa di pace dell’anno. Segue le orme del cestista francese Rudy Gobert, del capitano degli Springbok Siya Kolisi e dei calciatori internazionali Lionel Messi e Blaise Matuidi.

I vincitori degli altri premi sono

  • Premio speciale della giuria: l’Unione ciclistica internazionale (UCI), che ha avviato azioni di solidarietà a favore delle cicliste afghane, consentendo loro di continuare a praticare il proprio sport al di fuori del Paese.
  • April6 Iniziativa dell’anno: Fondazione Alfredo Harp Helu per lo sport per la sua incredibile mobilitazione in occasione della Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace.
  • Iniziativa CSR dell’anno: Les Eaux Minérales d’Oulmès per aver posto l’educazione delle ragazze in primo piano nella sua tabella di marcia CSR con il programma “Empowering Girls through Football”.
  • ONG dell’anno: Fondazione 4-H Zimbabwe per il suo progetto Sport per la pace e la tolleranza, che mira a unire gruppi comunitari tradizionalmente opposti attraverso l’organizzazione di tornei sportivi.
  • Istituzione dell’anno: il Comune di Birmingham, che ha utilizzato i Giochi del Commonwealth di Birmingham 2022 per rafforzare i legami tra comunità di diversa estrazione etnica.

Organizzato a margine dei Mondiali di calcio in Qatar, il Forum Peace And Sport di Monaco non poteva non menzionare il contributo del calcio, questo sport universale, alla costruzione di una cultura di pace. A questo proposito, Maher Nasser, direttore del Dipartimento delle Comunicazioni delle Nazioni Unite, ha ricordato come il calcio possa contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Anche diversi protagonisti del mondo del calcio, come Jean-Emmanuel De Witt, direttore generale dell’AS Monaco, e Laurent Prud’homme, direttore generale del gruppo L’Équipe, hanno condiviso la loro visione e le loro iniziative. Inoltre, in collegamento diretto dal Qatar, Didier Drogba, vicepresidente di Peace and Sport, Nasser Al Khori, direttore esecutivo di Generation Amazing, e le campionesse di pace Honey Thaljieh, fondatrice della prima squadra di calcio femminile palestinese e responsabile delle comunicazioni aziendali della FIFA, e Mutaz Barshim, campionessa olimpica del Qatar, hanno discusso dell’eredità della Coppa del Mondo FIFA in Qatar.

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