Roma, 13° Congresso Internazionale dei Ministri della Giustizia: anche Monaco partecipa attivamente
Al 13° Congresso Internazionale dei Ministri della Giustizia per un mondo senza pena di morte, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio, gli scorsi 1 e 2 marzo, S.E. la Sig.ra Anne EASTWOOD, Ambasciatore di Monaco in Italia, accompagnata da Christelle REVEL, Terzo Segretario, è intervenuta per sottolineare quanto sia importante per il Principato la difesa dei diritti umani
L’evento, sostenuto quest’anno dal Governo del Principe, dalla Confederazione Elvetica e dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, ha nuovamente riunito i Ministri della Giustizia di diverse regioni del mondo con l’obiettivo di confrontarsi sul tema della morte e, attraverso la condivisione di esperienze, per convincere e sostenere i paesi verso l’abolizione nella legge o nella pratica. Nel suo discorso di apertura, S.E. Anne EASTWOOD ha ricordato l’impegno storico del Principato in questo aspetto essenziale della difesa dei diritti umani, essendo stato Monaco, nel lontano 1962, il 10° Paese al mondo ad abolire completamente la pena di morte. Inoltre, secondo quanto evidenziato dalla nota stampa, la diplomatica ha voluto sottolineare i progressi compiuti da allora a livello internazionale, dal momento che quasi il 75% degli Stati occidentali ha ormai eliminato questa sanzione dal proprio ordinamento o non la applica più nella pratica. Dopo aver accolto con favore il crescente sostegno dato alla risoluzione delle Nazioni Unite che chiede una moratoria globale sull’uso della pena di morte, ha inoltre insistito sull’importanza delle iniziative portate avanti dalla società civile, come questo Congresso o l’altro meeting svoltosi a Berlino lo scorso novembre, sempre sulla pena di morte, entrambi organizzati per raggiungere l’obiettivo finale dell’abolizione universale. I colloqui, svoltisi nella mattinata in forma di conferenza e poi proseguiti a porte chiuse, hanno evidenziato i progressi compiuti nell’ultimo decennio, in particolare nel continente africano, dove dopo Rwanda, Burundi, Togo, Costa d’Avorio e Gabon, e più di recente nel 2022 la Repubblica Centrafricana e lo Zambia, è la volta della Liberia e Guinea a prepararsi per entrare nella schiera dei Paesi abolizionisti. Altri paesi in moratoria, come il Marocco o l’Uganda, hanno accolto con favore il lavoro di advocacy svolto sul campo da ONG come Sant’Egidio e hanno chiesto il sostegno della comunità internazionale per incoraggiarle in una graduale marcia verso l’abolizione.
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