Principato di Monaco: una legge garantisce un reddito minimo anche ai residenti

Lo scorso giovedì 3 dicembre il Consiglio Nazionale di Monaco ha votato ed approvato i progetti di legge n. 1018 e n. 1020 presentati dal Governo monegasco. L’obiettivo, per entrambi i testi, è quello di fornire un sostegno economico ai residenti in cerca di lavoro, e assicurare un “reddito minimo” ai monegaschi, di età superiore ai 18 anni, che possono rivendicare il diritto alla disoccupazione o all’assistenza pubblica.

Karen Aliprendi de Carvalho © Conseil national

L’attuale crisi finanziaria causata dal dilagare del coronavirus, in qualche modo, ha accelerato lo sblocco della normativa pensata dai legislatori di Monaco per assicurare un introito fisso sia a chi è stato involontariamente provato del lavoro – ove previsto – che ai monegaschi che non riescono ad trovare un impiego adeguato alla loro formazione. Nell’insieme, e dato il contesto, il modello economico del Principato di Monaco riesce così a differenziarsi da quello di altri Stati, anche perché tende comunque a far fronte ad imprevisti come questi, forte della sua politica assistenziale nei confronti degli delle fasce più deboli della popolazione. In pratica, però, a farne appello non saranno che qualche centinaio di persone, tra monegaschi e residenti di altre nazionalità che vivono nel Principato da almeno 10 anni. Con particolare riferimento al nuovo reddito minimo garantito, destinato unicamente ai monegaschi, invece, Didier Gamerdinger, Consigliere-Ministro del Governo di Monaco, ha voluto sottolineare come questa misura sia importante “perché stabilisce per la prima volta il principio basato sulla consapevolezza che, nonostante gli sforzi compiuti dai servizi amministrativi incaricati di garantire l’accesso all’occupazione, alcune persone non sono adeguati ai vari progetti professionali loro proposti. Pertanto – aggiunge – è un punto fondamentale per Monaco riuscire a sostenerli attraverso una sorta di reddito permanente che permetta loro una vita dignitosa ma anche una copertura sociale adeguata”.

© Conseil national

Da parte sua, il presidente del Consiglio Nazionale, Stéphane Valeri, a conclusione della seduta dello scorso giovedì, non ha potuto che rallegrarsi del risultato ottenuto su tutti i fronti. “Ora più che mai, il Principato di Monaco deve dimostrare di essere al fianco dei più fragili. Il nostro modello sociale monegasco non deve lasciare nessuno ai margini della strada. Ringrazio il Governo per aver ascoltato la nostra posizione, per aver preso in considerazione le nostre proposte di miglioramento di questi due testi e per aver riconosciuto pienamente l’investimento personale di chi cerca attivamente lavoro. Il nostro emendamento su questo punto garantisce che ogni membro di una coppia – che cerca di vivere del proprio lavoro ma che si trova in difficoltà un questo momento – riceva un’assistenza completa. Ciò è tanto più giustificato se l’apporto effettivo è di circa 1 000 euro al mese per persona. Fortunatamente, questa misura riguarda comunque solo un numero molto limitato di connazionali o di residenti del Principato di Monaco,con almeno 10 anni di permanenza nel nostro paese”.

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