Monaco e la cybersicurezza: ricorrere all’audit è un must?

La strada del digitale, anche nel Principato di Monaco, è disseminata di trappole e problemi che, nell’ambito della strategia prevista dal Governo per contenere o difendersi dagli attacchi informatici, vengono definitivamente affidati all’audit effettuati da società specializzate a farlo. ​Infatti, secondo le ultime informazioni ricevute dalla nota fornita dall’amministrazione monegasca, se l’Agenzia Monegasca per la Sicurezza Digitale (AMSN), entità creata dal Sovrano Ordine il 23 dicembre 2015 la cui missione è di assicurare, come autorità nazionale di Monaco, ‘en charge de la sécurité des systèmes d’information‘, da due anni ha scelto di avvalersi di società commerciali esterne ma registrate nel Principato di Monaco (quattro con l’ultima appena approvata), per effettuare revisioni dei sistemi informatici utili allo scopo. A questi ultimi, infatti, identificati come ‘PASSI’, acronimo che sta per  Prestataire d’Audit de la Sécurité des Systèmes d’Information, sono gli unici competenti per compiere, secondo un sistema di riferimento ben preciso e normato dalla francese COFRAC, controlli indipendenti che permettono di garantire la qualità, l’imparzialità e l’efficienza degli strumenti utilizzati per assicurare la loro conformità in termini di sicurezza e di attacchi digitali. Inoltre, sempre nella nota, queste società ‘possono anche fornire assistenza alle aziende per affrontare i cyber-attacchi e contribuire alla costruzione di un mondo digitale più sicuro nel Principato’ permettendo alla Città – Stato retta dai principi Grimaldi da oltre 700 anni, di ‘sviluppare un’immagine più forte in termini di sicurezza informatica e di fiducia‘.

​A margine di questa notizia, considerando che molte aziende monegasche si avvalgono della linea telefonica e dei servizi forniti da Monaco Telecom, risulta comunque alquanto sorprendente, oltre a creare una certa perplessità, il post pubblicato recentemente dalla stessa azienda monopolista che ha scelto la sua pagina ufficiale Facebook, anziché il classico SMS, per mettere in guardia gli utenti su tentativi di truffa telefonica in corso in questi giorni: “Dal 28/07/2020 si è tentato di frodare il Principato per telefono da numeri stranieri o mascherati. Lo scopo di questi criminali è quello di contattarvi sul vostro telefono fisso, fingendo di essere qualcuno che conoscete, per rubare oggetti di valore (gioielli, denaro contante e altri effetti personali). Per il bene di tutti, vi preghiamo di diffondere queste informazioni il più ampiamente possibile, anche ai nostri anziani che sono in prima linea in questi tentativi di truffa. Siate vigili e per qualsiasi tentativo di frode o usurpazione di cui sospettate di essere vittime, contattate la Pubblica Sicurezza di Monaco al numero 00377 93 15 30 15.”​

A questo punto, supponiamo, anche il Principato di Monaco attraverso il suo programma #extendedMonaco, di fronte all’emergente problema dell’internet delle Cose e degli Oggetti Connessi, che deriva non solo l’utilizzo del web ma anche di sistemi di collegamenti senza fili e tecnologie diverse come il Bluetooth, soprattutto in vista del 5G, rischia di doversene occupare sempre più frequentemente in quanto tra i temi più caldi e discussi dei prossimi tempi…

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Una risposta

  1. 06/08/2020

    […] #Cloudcity #ITCNewshttps://qe-magazine.com/monaco-e-la-cybersicurezza-ricorrere-allaudit-e-un-must/ […]

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