Monaco: chiare, fresche e dolci acque…reflue
Francesco Petrarca non era certamente a Monaco quando scrisse questa poesia, lui si trovava probabilmente vicino la riva di un fiume e non, come è accaduto qualche giorno fa, nel sottosuolo, sotto il palazzo Triniton dove si trova l’UTER, innovativo impianto di trattamento delle acque reflue del Principato
Solo tecnologie all’avanguardia per il trattamento delle acque reflue di Monaco, e tutto per contribuire alla conservazione del Mediterraneo. Secondo quanto comunicato recentemente dal Governo dei Grimaldi, nel perseguire il suo impegno per lo sviluppo di una città sostenibile che protegga la biodiversità terrestre e marina, nel 2018, grazie al sostegno della SMEAUX, è stato approvato un importante programma di investimento (il cui importo non è stato reso noto, n.d.r.) e modernizzazione per migliorare la qualità della sua acqua nel trattamento delle acque reflue.
La SMEAUX è il concessionario (in monopolio) del servizio di acqua potabile e gestore dell’impianto di trattamento delle acque reflue del Principato di Monaco, beneficiario dello stanziamento finanziario che ha permesso, dopo più di 4 anni di lavoro, di rendere più efficace l’impianto rimasto comunque in funzione, e di ampliare gli stalli del parcheggio situato sotto l’edificio Triton. Attraverso queste nuovi interventi di ristrutturazione è stato reso possibile aumentare la capacità di trattamento delle acque reflue di oltre il 30%, migliorando nel contempo la qualità dello scarico a un livello superiore del 40% rispetto ai requisiti dello standard europeo. Un’efficienza che, parrebbe, ponga il Principato di Monaco tra i paesi più esigenti in termini di protezione del Mediterraneo. Nel corso della visita dei locali UTER, S.A.S. il Principe Alberto II, accompagnato da Antoine Antoine Frérot, Presidente e CEO del Gruppo VEOLIA, da S.E. Pierre Dartout, Ministro di Stato, S.E. Bernard Fautrier, Ministro Plenipotenziario e la Sig.ra Céline Caron-Dagioni, Consigliere del Governo – Ministro delle attrezzature, dell’ambiente e dell’urbanistica, si è rallegrato del fatto che Monaco stia dimostrando una sempre più forte di protezione delle sue risorse e biodiversità. Considerato come un modello di integrazione in un ambiente urbano, l’UTER è il primo impianto di trattamento delle acque reflue al mondo ad essere costruito sottoterra, senza odori e rumori. Trattando non solo le acque reflue del Principato, ma anche quelle di Beausoleil e parte dei territori di Cap d’Ail e La Turbie, prima di essere scaricate a 800 metri dalla costa monegasca scendono a una profondità di 100 metri. Dotato di un nuovo sistema di trattamento biologico, l’estensione ha permesso di aumentare la capacità di trattamento da 100 a 130.000 abitanti equivalenti e soddisfare così le nuove esigenze sanitarie del Principato.
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