Le fantastiche 4 liste, ovviamente del COM.IT.ES. del Principato di Monaco

Tempo scaduto per votare ed esprimere le proprie preferenze per il rinnovo del COM.IT.ES. , cari miei concittadini iscritti all’AIRE e residenti nel Principato di Monaco. E allora, perché non lanciarsi in un racconto semiserio svelando qualcosa di più di queste 4 (fantastiche) liste sottoposte formalmente ai 1281 concittadini che hanno deciso di esprimere le loro preferenze?

Intanto è bene chiarire subito che quanto leggerete non è assolutamente un articolo bensì un insieme di osservazioni semiserie in quanto, come parte in causa, non posso permettermi di andare oltre. Detto questo, a urne ancora piene e con il seggio elettorale pronto a scrutinare quanto ricevuto, mi soffermerei prima ad analizzare – seriamente- un paio di evidenze. La prima è che, rispetto al 2015, i ‘postulanti’ alla carica del COM.IT.ES. sono praticamente raddoppiati: siamo passati da 31 candidature a 61, suddivise in quattro liste contro due della scorsa elezione. Il dato è estremamente sorprendente se pensiamo che, sempre nel 2015, erano stati 2125 i voti validi espressi per eleggere i candidati di due liste, Presenza Italiana e Unione Italiana di Monaco. La seconda cosa è che l’attuale presidente uscente è eletto con 182 voti, seguito da Chiusano con 154, quest’ultimo in carica per ben 3 quinquenni. Inoltre gli aventi diritto nel 2015, secondo i dati forniti dall’Ambasciata d’Italia a Monaco, erano 6628 individui maggiorenni iscritti correttamente all’AIRE contro i 6066 di quest’anno. I dati dello spoglio in corso in queste ore aggiungeranno altre informazioni che ora non soni in grado di fornire per quanto la designazione dei 12 candidati del prossimo COM.IT.ES., in carico per 5 anni, avverrà comunque secondo il criterio del sistema proporzionale puro. Quindi non darei nulla per scontato! Ed ora passiamo alle osservazioni semiserie sulle liste candidate per queste prossime nomine.

Dal 3 novembre ad oggi, nelle buche delle lettere degli italiani residenti a Monaco sono stati recapitati, per via posta, a mano, con il piccione viaggiatore, tramite amici, parenti e conoscenti, 4 volantini elettorali, uno per ogni lista. Su ognuno spiccavano foto, nominativi, biografie, ma anche programmi elettorali, ricchi premi e cotillons. C’è poi anche chi, collegialmente, ha deciso di sbilanciarsi attraverso pannelli pubblicitari che hanno invaso Monaco; e chi ha scelto il metodo del porta a porta, offrendosi di ritirare il plico elettorale per agevolare la procedura di voto. Questione di opportunità e di strategie. A fronte di tutto questo, le reazioni di chi si è recato a Monaco per turismo o per affari, sono state diverse. Del tipo: ma esistono le elezioni presidenziali per gli italiani che vivono all’estero? E quanto ci guadagnano gli eletti? A saperlo mi sarei trasferito pure io nel Principato… Ebbene, intanto per votare bisognava essere maggiorenni ed iscritti all’AIRE da più di 6 mesi. Quindi gli ultimi arrivati sono esclusi da questa esperienza. Inoltre, i magnifici 12 non solo non guadagnano nulla, ma addirittura, per tutta la durata del mandato, essendo assimilati ad un pubblico ufficiale e onde evitare conflitti d’interessi, gli affari personali dovrebbero, insisto dovrebbero, rimanere al di fuori della porta o delle faccende gestite durante le riunioni collegiali. I COM.IT.ES. nati su iniziativa del senatore Mirko Tremaglia, nel 1985, sono entità presenti ovunque tranne che in Italia, cioè dove esistano delle rappresentanze diplomatiche-consolari italiane estere. Per questa ragione non ci si può iscrivere come fosse un club di bocce, di burraco, e non è nemmeno un’associazione di beneficenza: il ‘Comitato degli Italiani all’Estero’ (Com.It.Es.) non è nemmeno l’espressione di forze politiche militanti bensì un ‘organismo rappresentativo della collettività italiana’ ed i suoi componenti sono eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero (AIRE) viventi. Ora passo ai commenti semiseri…

Bandiera della Polonia

Dunque, 61 persone candidate, 4 liste (fantastiche) e quattro simboli che le contraddistinguono. A meno che ci sia stato un’abbaglio collettivo che ha confuso tutte le coscienze, voglio approfittare per ricordare a tutti i che i colori della bandiera monegasca, ricorrendo alla descrizione di Wikipedia, sono due bande orizzontali di uguali dimensioni, rossa quella superiore e bianca quella inferiore. Si legge, poi: è uguale alla bandiera indonesiana e simile alla bandiera polacca, che ha i colori invertiti. A questo punto, soffermandomi all’evidenza, ritengo che il simbolo utilizzato per la Lista 1, benché ingraziosito da una leggera cornice verde fosforescente dentro cui spicca il nome del capolista, lo stesso abbia voluto omaggiare gli amici polacchi, visto la grafica proposta. Si saranno mica sbagliati di bandiera? No, non credo. I più informati parlano di semplice pretesto per testare l’attenzione dei connazionali che, ovviamente, hanno immediatamente intuito l’arguzia. Insomma se la Lista 1 inneggia all’inverso dei colori monegaschi ci sarà un perché…

Bandiera del Principato di Monaco

Per non essere da meno, la Lista 3 ha scelto, nel suo simbolo, di unire i colori della nostra bandiera nazionale con quella monegasca, ripeto monegasca. Ovviamente bisogna trovare qualcosa che non vada bene, anche qui; voci di corridoio sostengono che l’aspirazione dei candidati (12 donne e 4 uomini, insomma una lista pink a tutti gli effetti) fosse così internazionale da voler rendere omaggio non solo all’Italia e al Principato di Monaco, paese che ospita tutti noi, ma anche al popolo indonesiano e a quello della Costa d’Avorio, benché la bandiera di quest’ultima non esponga il rosso italico bensì l’arancione. Ma cosa c’entra, ci soffermiano ora anche sul gradiente del rosso utilizzato nei vari simboli in lizza alle elezioni del Com.It.Es.? Eh, cosa? Ah, ok: mi dicono dalla regia di lasciar perdere questi dettagli, tanto chi vive a Monaco è al corrente di tutte queste finezze, non è bello fare la maestrina! Chino la testa e proseguo con le mie osservazioni semiserie, ricordatevi, semiserie…

Passiamo alla Lista 2: dal nome incluso nel simbolo sembrerebbe che tutti i suoi componenti siano appena diventati maggiorenni. Ma non mi pare. In realtà sono tutte delle ottime persone, professionisti, medici, pensionati, e per loro pare che la cosa più importante da organizzare sia la Festa di Natale. L’abete con il vessillo italiano che sventola sull’apice dell’albero stilizzato non mente. E come dargli torto? Chi non rimpiange quelle belle serate dove almeno la metà degli ospiti non erano italiani residenti a Monaco, con la gente che durante lo spettacolo correva a degustare leccornie come non ci fosse un domani? Vero, era occasione per incontrarsi e farsi gli auguri, ma forse, dicono alcuni, anche in virtù di questa pandemia, la formula dovrà essere ripensata se saranno loro a dover organizzare questo evento, sbaragliando gli avversari. Ed infine arriviamo alla Lista 4, il cui simbolo riporta ai colori italiani e alla bandiera europea. Europea, a Monaco? Che forse si vogliano portare avanti con le probabilità di vedere il Principato associato all’Unione Europea, attraverso la firma di protocolli che da anni cercano la quadra per tutelare i privilegi dei monegaschi sanciti dalla loro Costituzione? Vedete, qui siamo di fronte alla vera politica: i membri della Lista 4 ci fanno intendere cose che noi comuni mortali non possiamo neanche lontanamente immaginare! E dire che nessuno di loro è mai stato membro del Com.It.Es. di Monaco, a differenza delle altre tre liste. Bisognerà indagare meglio… Comunque sia una cosa ve la devo dire, e qui però non scherzo: se davvero tutti quelli che si sono candidati lo hanno fatto per dare un servizio ai concittadini residenti, ai più bisognosi, a chi necessita assistenza, a facilitare la conoscenza della lingua italiana nelle scuole e la cultura con delle manifestazioni popolari, senza voler avere un titolo per apparire, per opportunismo e per ritagliarsi un ruolo che la professione non gli da più, allora qualunque sia il risultato, al di là dei prescelti, ci saranno comunque 49 persone che, anche se non elette, potranno esserci di aiuto, me compresa con il mio magazine. E non sarebbe un bell’auspicio se questa cosa avvenisse non solo in un mondo perfetto?

QE MAGAZINE #8 NOVEMBRE 2021

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2 risposte

  1. 07/12/2021

    […] del Principato di Monaco. Come ho già scritto in un articolo pubblicato lo scorso 4 dicembre (cliccare qui per leggerlo), la partecipazione al voto rispetto al 2015 è crollata di oltre il 50% contro il doppio dei […]

  2. 15/12/2021

    […] avevamo annunciato in un articolo ‘semiserio’ (clicca qui per leggerlo) ed in quello più analitico (accessibile cliccando qui), delle ben 61 persone candidate per […]

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