Dal Principato di Monaco la rivoluzione della CMB
Dal 14 settembre, ufficialmente, cambia il logo, più epurato, così come la lingua -l’inglese- e tutta l’identità grafica che caratterizza la nuova campagna di comunicazione della Compagnie monégasque de Banque (CMB) di Monaco già pronta, per i mesi a venire, a proiettarsi verso il futuro, con innovativi progetti che dovrebbero portare maggior visibilità e valore aggiunto anche al Principato di Monaco
Presentata alla stampa, l’11 settembre scorso, la nuova veste grafica della CMB – ideata dall’agenzia milanese Dictateur Studio – che avvolgerà uniformemente non solo l’aspetto esterno ma la comunicazione interna aziendale, dai supporti grafici cartacei alle email, impattando fortemente anche sui profili social del gruppo bancario monegasco, uno dei due soli istituti bancari di diritto monegasco tra i più rilevanti sul territorio.
A raccontarne il percorso che ha condotto a questo inatteso cambiamento d’immagine, il suo Amministratore delegato Francesco Grosoli, nominato un anno e mezzo fa alla testa di questa banca parte del gruppo Mediobanca. 53 anni, Grosoli, di nazionalità italiana, vanta ben 45 anni di esperienza consolidata in importanti gruppi bancari internazionali ed il suo arrivo alla CMB è considerato come il coronamento di una brillante carriera a cui seguiranno ancora altri anni di successo. Noi lo abbiamo incontrato ed intervistato qualche mese fa ( cliccare qui per leggere l’articolo ) e poi, ancora, incrociato per la donazione di uno shuttle devoluto all’associazione BESAFE Monaco come riportato sulle pagine di QE-MAGAZINE.
Quanto è stato illustrato nel corso dell’incontro organizzato con la stampa, dicevamo, è ben più di un semplice annuncio che, attraverso un video – cliccare qui per vederlo – racconta la trasformazione d’immagine pubblica di una banca che affonda le sue radici nel 1976, come branch monegasca della Commerciale Italiana. Perché, se di rivoluzione pacifica si parla, malgrado gli effetti saranno tangibili non prima di un anno, è anche e soprattutto la volontà del suo AD a spingere verso una proiezione all’internazionale molto marcata e ritenuta essenziale ai giorni nostri: “L’innovazione, servizi mirati ed integrati, ma anche attività volte a rilanciare l’economia locale sono alla base della nostra banca che, esprimendosi ora con claim in inglese, non si rivolge solo al mercato locale bensì si mette a disposizione del mondo, in gran parte rappresentato a Monaco con 139 nazionalità presenti” ha sottolineato Grosoli. “Il nostro deve diventare una sorta di ecosistema in cui i talenti del futuro, gli sportivi, i creatori e le elite intellettuali, trovano da noi il loro spazio. Per farlo ci saranno delle interessanti video-interviste, post sui social pubblicati periodicamente, ed un sito interattivo che completa l’offerta” ha aggiunto l’Amministratore delegato della CMB a chiosa del teaser emozionale proiettato nella sala della conferenza stampa organizzata all’Hotel de Paris. La sua visione è abbastanza chiara, ovverosia vuole essere una banca immaginata come una industria in cui ‘ognuno dei 247 impiegati fa parte dell’ingranaggio e tutti hanno la loro responsabilità affinché il sistema funzioni alla perfezione’. Ma se è vero che per aprire un conto alla CMB bisogna avere minimo 100.000 euro da parte, dall’altra si ha l’impressione che la stessa sia un organismo aperto a tutti e che sostiene varie iniziative benefiche come missione che appartiene al proprio DNA: la donazione alla Croce Rossa nei mesi della pandemia Covid19 o all’ospedale Princesse Grace di Monaco per l’acquisto di materiale sanitario indispensabile al funzionamento di alcuni reparti, sono solo un esempi pratici recenti. Inoltre, con la fruizione di nuovi servizi digitali riservati ai correntisti, con app dedicate e su misura, l’adattamento a Monaco come Smart-City della CMB va di pari passo con questa nuova identità grafica appena rilevata. Rivestire un ruolo essenziale nel Principato, proponendosi come entità bancaria nella quale sono accolte non solo le eccellenze ma anche favorite le persone di successo, capaci di adattarsi ai cambiamenti, inevitabilmente, significa prendere in mano il proprio futuro per adattarsi ai tempi, per quanto incerti, che ci aspettano nei prossimi anni. Ma anche questa è una sfida da vincere, Grosoli docet!
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