Inter’Act, a Monaco una giornata con gli studenti ed i rifugiati
A qualche giorno dall’inizio delle vacanze natalizie, per celebrare nel 2021 i 70 anni dalla creazione della Convenzione relativa allo status dei rifugiati, l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), in collaborazione con le Direzioni di Monaco a capo della Cooperazione Internazionale (DCI), dell’Educazione Nazionale, Gioventù e Sport (DENJS), ha organizzato un’edizione monegasca dell’Inter’Act Tour riunendo sia scolari e rifugiati. Lo rende noto un comunicato stampa come specificato qui di seguito
Il 10 dicembre, l’istituto François d’Assise-Nicolas Barré (FANB) e le sue classi di quarta elementare hanno ospitato un’iniziativa intitolata “Giornata con i rifugiati”. Scopo di questo incontro era quello di aumentare la consapevolezza della situazione dei rifugiati in tutto il mondo e di cambiare il modo in cui la gente guarda al loro status. Questa giornata emozionante è stata scandita da incontri, testimonianze, mostre, laboratori creativi e dalla degustazione di un pasto dai sapori iracheni. Gli studenti di 4a elementare della FANB hanno incontrato e scambiato con i rifugiati di diversi paesi. Come quelli che sono fuggiti dal Cile negli anni ’70, dal Ruanda negli anni ’90 e arrivati in Francia e a Monaco negli ultimi 30 anni o più recentemente. Come preambolo, gli studenti hanno avuto un momento speciale con le squadre dell’UNHCR, permettendo di discutere su nozioni come migrazione e spostamento forzato. Alla fine di questo scambio, un rifugiato ha parlato della sua esperienza in ogni classe, prima di prendere parte al tradizionale gioco di domande e risposte con gli scolari. Mentre gli studenti partecipavano ai workshop del mattino, una rifugiata, di professione cuoca, si è data da fare in cucina e, insieme alle squadre di catering della scuola, ha preparato un pasto tradizionale del suo paese, l’Iraq. Nel menu della mensa c’erano Kachke bademjan (un antipasto a base di melanzane), pollo Nardoni come piatto principale e loukoums per il dessert. Nel pomeriggio, sono stati offerti vari laboratori guidati dai rifugiati – canto/scrittura e origami – oltre a un tour di realtà virtuale del campo profughi Zaatari in Giordania e una mostra intitolata “La cosa più importante” (« The most important thing »). “Cosa porteresti con te se dovessi improvvisamente fuggire da casa tua?” Il fotografo americano Brian Sokol, in missione con l’UNHCR, lo ha chiesto ai rifugiati di diverse parti del mondo. Questa mostra offre un’opportunità unica per esplorare il mondo dei rifugiati, offrendo inoltre una serie di 13 ritratti di rifugiati in posa con l’oggetto più importante che hanno portato con loro quando quando hanno dovuto fuggire dal loro paese. Dopo aver visitato la mostra, agli studenti è stato chiesto di identificare l’oggetto che avrebbero portato con loro se fossero stati nelle stesse circostanze dei rifugiati. Altre due mostre sono state offerte agli studenti: una più generale sul tema dello spostamento forzato, e una seconda, più specifica, sul 70° anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951. Funzionari dell’UNHCR, del DCI e del DENJS hanno espresso la speranza che questa bella e potente esperienza possa ripetersi regolarmente nel Principato di Monaco.
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