Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu: oggi i bus sono gratuiti a Monaco

Lo sanno e lo hanno sempre saputo gli artisti ed i poeti che i colori dei cielo e del mare della Costa Azzurra, e del Principato di Monaco, hanno delle sfumature che non si trovano altrove. Forse per questo, celebrare anche qui la Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu ha molto più senso se non fosse che, in effetti, le polveri sottili che avvolgono la regione PACA è tutto fuorché volatile…

Martedì 7 settembre si celebra in tutto il mondo la seconda giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2019 e, come indicato anche nel comunicato stampa diffuso dal Governo di Monaco, è diventata parte integrante dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo scopo di questa giornata, si legge nella nota, è quello di aumentare la consapevolezza sulla qualità dell’aria e il suo impatto sulla salute umana e l’ambiente. È anche un’opportunità per evidenziare e condividere le iniziative per ridurre l’inquinamento nei paesi membri del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). Come sappiamo a Monaco esiste una pagina su cui viene condiviso quotidianamente l’indice della qualità dell’aria (cliccare qui per vedere il tracciato in tempo reale) curata dalla Direzione dell’ambiente dal 1998, con l’obiettivo di tracciare l’evoluzione dei livelli di inquinanti e informare la popolazione in caso di rischi di superamento soglie. Purtroppo, come indicato nell’immagine qui esposta, quello che si respira nel Principato non è proprio salutare, anzi. In verità non lo è nemmeno tutta la Regione PACA che risulta incredibilmente più inquinata di Milano, tanto per dire! Tuttavia il problema non è sconosciuto alle alte sfere, nei palazzi della Rocca di Monaco, tanto che il governo del Principe, nel 2019, ha cercato di migliorare la situazione aderendo alla rete BreatheLife (breathelife.org), che fissa gli obiettivi raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, da raggiungere entro il 2030.

Sempre secondo le fonti governative monegasche, ‘le varie fonti di inquinanti dell’aria sono valutate ogni anno dalla Direzione dell’Ambiente per dell’ambiente per rispettare le convenzioni internazionali come la
Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza (CLRTAP) e il Protocollo di Montreal per la conservazione dello strato di ozono. Localmente la misurazione nel Principato si basa sui dati forniti da 5 rilevatori, a cui si è aggiunto un ulteriore strumento, nel 2020, utilizzato per l’analisi delle particelle molto fini (PM2.5) provenienti da combustione incompleta (Black Carbon), rilevati da altri così come una più ampia diffusione di microsensori in punti strategici del Principato. L’indice giornaliero della qualità dell’aria (AQI) è usato per informare il pubblico ma anche per anticipare i picchi di inquinamento atmosferico. Grazie a una nuova rete di sensori, le informazioni sulle quantità e i diversi tipi di polline saranno disponibili quotidianamente, ma consultabili anche entro la fine del 2021″. Ma allora, come spiegare un’aria così inquinata nel Principato? C’è chi sostiene che siano i numerosi cantieri edili a contribuire a questo dato così poco incoraggiante. Secondo il Governo di Monaco, invece, una delle principali fonti di inquinamento dell’aria nel Principato è il traffico stradale. A confermarlo – ma neanche troppo a dire la verità – i dati registrati durante il lockdown (periodo in cui, a parte alcuni cantieri, i lavori sono stati sospesi per mesi nel 2020) e grazie anche all’applicazione del telelavoro. A diminuire in quel periodo, comunque, è stata la concentrazione di alcuni inquinanti come i diossidi di azoto (NO2). Che fare allora affinché il Regno dei Grimaldi diventi più virtuoso? Beh, a parte promuovere con varie misure una mobilità più rispettosa dell’ambiente – con incentivi per l’acquisto di veicoli ecologici, l’uso di biocarburante e una progressiva
elettrificazione del trasporto pubblico – le misure in opera oggi sono integrate anche verso altri tipi di mobilità come il bike e car sharing ((Monabike, Mobee) oltre l’utilizzo incentivato dei trasporti pubblici. Con l’obiettivo dichiarato dal Governo di Monaco di voler ‘ritornare alla densità di traffico del 1990 con lo sviluppo di infrastrutture come i parcheggi all’ingresso della città’ ci accontentiamo oggi di viaggiare a bordo dei bus CAM gratuitamente. Poco che sia, ma qualcosa pur servirà…

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