Gemellaggi royal: Monaco premia i suoi antichi feudi

Trovo estremamente interessante il fenomeno dei gemellaggi tra città, fascino al quale nemmeno Monaco è immune. Anzi, a dirla tutta, qui assume due forme diverse a seconda di cosa tratti. L’esempio delle celebrazioni che coinvolgono il Principato di Monaco, appunto e Lucciana, comune corso è lampante: Il 20 e 21 settembre si festeggiano i 10 anni di questa amicizia tra popoli, con serate gastronomiche, canti e balli aperti a tutti. Organizzatore dell’evento è il Comune di Monaco (cliccare qui per leggere il programma completo) ma promotore di questo avvicinamento storico, accomunato dalla stessa Patrona, Santa Devota, fu il Prince Rainier III, nel 2003. Di tutt’altra natura, invece, il recente sviluppo dell’associazione fondata a Mentone, nel 2015, ideata in occasione della commemorazione del tricentenario dell’alleanza tra i Grimaldi e la famiglia dei Matignon. Da allora, decine di paesi francesi ed italiani, una volta feudi degli antenati della famiglia regnante monegasca, hanno aperto i loro archivi per condividerli con Monaco. A suon di targhe, epitaffi, inaugurazioni di vie, scuole, locali, il nome della famiglia dei Grimaldi di Monaco risuona e rimbalza ovunque, riscuotendo un successo inaspettato.

Caterina Carlotta di Gramont, moglie del principe Luigi I di Monaco (copyright Gaetan Luci/palais Princier

Questo mese, per esempio, dopo il viaggio al nord della Normandia tra meno di una settimana, come leggerete presto, al Principe toccherà presenziare alla cerimonia prevista a Sanremo, 17a città già listata tra i membri dell’Associazione dei siti storici dei Grimaldi. Il connubio regale che si sta creando tra gli antichi feudi risalenti ai Grimaldi con le attuali città è, in qualche sorta, la maniera più elegante per rinnovare un vincolo di amicizia e di gratitudine verso una famiglia che ora regna solo Monaco. Nonostante appaia anacronistica per le modalità, ogni volta le dimostrazioni d’affetto riservate al Principe Alberto sono manifestazioni pubbliche che neanche le star di Hollywood ottengono al di fuori del tapis rouge, Un segnale inequivocabile, forse, di come il popolo sogni ancora di conoscere il Principe Azzurro per stringergli la mano o fare insieme a lui un selfie. Il ricordo di questo incontro alimenta poi la voglia di recarsi in visita al Palazzo di Monaco. Ed ecco che il circolo virtuoso si chiude. Le due giornate organizzate sulla piazza del Palazzo, a giugno, sono l’epilogo che giustifica questi investimenti a profitto di un turismo più mirato.. E se non è branding 3.0 questo…

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