DA MONACO ALLA LUNA (E OLTRE): I ROVER SPAZIALI DI VENTURI IN MOSTRA FINO AL 15 SETTEMBRE
I saloni delle Collezioni di Auto del Principe di Monaco ospitano, da qualche giorno, quattro veicoli protagonisti della prossima corsa allo spazio. Tra missioni lunari e marziane, il nome del Principato vola in orbita grazie alla visione di Gildo Pastor.




Dopo la radio, la birra e investimenti in nuove tecnologie e primati mondiali, Gildo Pallanca Pastor, uno dei rampolli più visionari della dinastia dei noti costruttori monegaschi, è quello più lanciato verso imprese che varcano i confini umani e terrestri. Dalla moto elettrica Voxan Wattman su cui Max Biaggi ha stabilito numerosi record mondiali, ora è la volta di spiegare anche le ali dal Principato di Monaco, grazie alla realizzazione di moduli spaziali che impiegano alcuni componenti originali come le batterie fotovoltaiche e le ruote che si adattano ad ogni superficie, anche in condizioni climatiche estreme. Per vederli da vicino, l’appuntamento è fino al 15 settembre, all’interno degli spazi espositivi delle Collezioni delle Auto di S.A.S. il Principe di Monaco, dove qui sono parcheggiati alla fine del percorso museale quattro veicoli eccezionali che segnano una nuova frontiera dell’ingegneria monegasca di cui due, i rover firmati Venturi Astrolab e Venturi Space, sono destinati a esplorare Luna e Marte nei prossimi anni. Fondata a Monaco nel 2000 dall’imprenditore visionario Gildo Pastor, il gruppo Venturi, e comprende anche Venturi North America, Venturi Lab (Svizzera) e Venturi Astrolab (California), è una realtà industriale e tecnologica all’avanguardia che ha saputo reinventarsi nel tempo, passando dalle competizioni automobilistiche elettriche alla progettazione di mezzi per l’estremo e per lo spazio, sviluppando tecnologie brevettate legate a batterie, sistemi di propulsione elettrica, mobilità estrema e ora anche esplorazione spaziale. Grazie a questa solida esperienza, Venturi è oggi uno dei tre finalisti selezionati dalla NASA per realizzare il futuro Lunar Terrain Vehicle (LTV) per le missioni Artemis. Una selezione prestigiosa che conferma la capacità di Monaco di competere ai massimi livelli nel settore spaziale globale, accanto a colossi industriali americani.



A raccontarcelo è stato Franck Baldet, ingegnere capo del gruppo e Direttore Tecnico di Venturi Space, che possiamo definire uno dei principali artefici dell’avventura spaziale di Venturi. Ex responsabile della gestione delle power unit nella Formula E, Baldet ha messo al servizio del programma spaziale tutta l’esperienza maturata nell’automobilismo elettrico estremo. È lui che ha sviluppato, insieme ai suoi team tra Monaco e la Svizzera, le batterie in grado di resistere a temperature lunari e marziane, nonché le ruote iper-deformabili in grado di adattarsi a qualsiasi terreno extraterrestre. La sfida non è solo tecnologica, ma anche logistica: garantire la sopravvivenza dei veicoli per lunghissimi periodi senza manutenzione, con totale autonomia energetica, controllo remoto e sistemi modulari adattabili a più missioni. «La Luna e Marte rappresentano due ambienti estremi, ognuno con sfide diverse. Le nostre tecnologie devono essere affidabili, leggere e robuste. Ogni grammo conta, ogni funzione deve essere multipla» – ha spiegato Baldet durante la presentazione alla stampa dell’esposizione monegasca. Il suo approccio integrato, tra ingegneria applicata, innovazione dei materiali e sistemi di controllo autonomo, ha reso Venturi un interlocutore credibile e competitivo anche nei confronti delle agenzie spaziali. Quattro, dicevamo, sono i veicoli in mostra. Il primo è FLEX-LTV Rover – Artemis V (NASA), selezionato dalla NASA per la missione Artemis V. Questo rover è progettato per operare in condizioni estreme, con guida autonoma e capacità di trasporto fino a 1.500 kg. Le ruote iper-deformabili e le batterie, interamente sviluppate da Venturi, sono pensate per resistere a numerose notti lunari. Se per le sue particolarità vincesse il bando internazionale decennale lanciato dalla Nasa (concorre insieme ad altri 2 veicoli fino a novembre, dove si saprà il risultato) Artemis V potrebbe essere il primo mezzo che solca la luna con la bandiera monegasca. Il secondo è Mars Rover – “From the Moon to Mars”, pensato per future missioni su Marte: sfrutta la base del FLEX per esplorazioni autonome e la produzione in loco di ossigeno e metano da acqua e anidride carbonica, permettendo la sopravvivenza umana e il rifornimento dei veicoli. Il terzo è l’ European Lunar Rover – Horizon 2030 (ESA), sviluppato per trasportare strumenti scientifici europei sulla Luna, potrà essere lanciato con Ariane 6.4 e operare in completa autonomia. Dotato di braccio robotico e ricarica solare, ha una capacità di carico fino a 200 kg.

Ed infine il FLIP – FLEX Lunar Innovation Platform (Astrobotic x SpaceX), previsto per il lancio nel 2026 con il razzo Falcon Heavy, sarà il primo passo operativo sulla superficie lunare, servendo come piattaforma tecnologica per testare componenti essenziali in vista delle missioni Artemis. Il progetto Venturi Space si inserisce in una strategia globale in cui Monaco si presenta come polo d’eccellenza per l’innovazione sostenibile e l’avanguardia tecnologica. Dalla Formula E alle distese lunari, passando per l’ambizione di creare tecnologie che consentano un giorno la vita su altri pianeti, la visione di Gildo Pastor – e il lavoro di pionieri come Franck Baldet – segnano un passaggio epocale. Il pubblico ed i visitatori che verranno a Monaco questa estate avranno quindi l’occasione rara di vedere da vicino ciò che tra pochi mesi solcherà i cieli verso lo spazio profondo. Una mostra che è molto più di un’esposizione: è una finestra aperta sul futuro, insieme a quella intitolata Grace#1 allestita al Palazzo dei Principi e una novità al Giardino Zoologico, tutte esposizioni gestite direttamente dal Palais. Ma di queste ultime due ne parleremo prossimamente…(FOTO: COPYRIGHT AMPA MONACO)
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