Consiglio Nazionale: sicurezza civile e vaccini pediatrici, Monaco aggiorna le regole della prevenzione

Nel corso dell’ultima seduta pubblica legislativa della sessione d’autunno, il Consiglio Nazionale ha approvato questo 11 dicembre, due testi che puntano a rafforzare l’architettura della prevenzione nel Principato: da un lato la modernizzazione dell’organizzazione della sicurezza civile, dall’altro l’introduzione dell’obbligatorietà per alcune vaccinazioni pediatriche finora solo raccomandate

Il primo provvedimento, il progetto di legge n. 1099 sull’organizzazione della sicurezza civile, nasce dall’esigenza di aggiornare un quadro giuridico chiamato a confrontarsi con rischi più complessi e interconnessi rispetto al passato: catastrofi naturali, minacce tecnologiche, crisi sanitarie ed emergenze ambientali. Il cuore del testo è il superamento del dispositivo “ORMOSE” e la sua sostituzione con un Piano generale di gestione degli eventi importanti (GEVIM). L’obiettivo dichiarato è rafforzare la coordinazione tra i servizi coinvolti in caso di crisi, prevedendo un impianto unico e “centrale” capace di collegarsi, quando necessario, a piani specifici in funzione della natura dell’evento (sanitario, ambientale, tecnologico, ecc.). In termini pratici, il GEVIM mira a rendere più chiara la catena decisionale e più fluido il raccordo operativo tra attori diversi: un passaggio rilevante in un territorio piccolo ma ad alta densità, dove il fattore tempo (e la qualità della comunicazione tra servizi) può fare la differenza nella gestione di un’emergenza. Il secondo testo riguarda la protezione sanitaria dell’infanzia e introduce l’obbligo per otto vaccinazioni che fino ad oggi erano semplicemente raccomandate. Nel dibattito in aula del Consiglio Nazionale di Monaco, il relatore ha richiamato il ruolo storico della vaccinazione come una delle grandi conquiste della medicina moderna e, soprattutto, la fragilità di questi risultati quando la copertura vaccinale scende: un punto che collega la scelta legislativa a una logica di sanità pubblica basata sulla protezione collettiva. Il provvedimento, tuttavia, è calibrato sul piano temporale: l’obbligo varrà solo per i bambini nati a partire dal 1° gennaio 2026. È un dettaglio importante perché definisce con precisione il perimetro della misura e lascia alle famiglie e al sistema sanitario una finestra di adattamento, evitando effetti retroattivi. Letti insieme, i due testi raccontano una stessa direzione politica: trattare prevenzione e gestione del rischio non come risposta episodica, ma come infrastruttura permanente. Con la riforma della sicurezza civile, Monaco punta a un modello più moderno di gestione delle crisi, dove pianificazione e coordinamento diventano strumenti strutturali. Attraverso l’obbligo vaccinale per alcune immunizzazioni pediatriche, l’attenzione si sposta sul fronte della sanità pubblica, con una scelta che privilegia la continuità della copertura e la riduzione del rischio di ritorno di malattie prevenibili. In un contesto europeo in cui emergenze sanitarie e rischi ambientali hanno cambiato la percezione della vulnerabilità collettiva, l’approvazione di questi provvedimenti da parte del Governo di Monaco segnala una volontà chiara: aggiornare le regole prima che siano gli eventi a imporre, in ritardo, soluzioni d’urgenza.

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