Consiglio nazionale di Monaco: inquietudini sul dossier dell’Unione Europea

I membri del Consiglio Nazionale di Monaco, recita il comunicato, hanno preso atto della comunicazione del Governo sul negoziato in corso per un eventuale di un possibile accordo di associazione con l’Unione Europea. E, dal testo, emerge una certa inquietudine sullo svolgimento delle trattative

Dal 2015 sono iniziate le trattative per comprendere come e con quali condizioni il Principato di Monaco, come San Marino e il Principato di Andorra, possano aderire all’Europa con un accordo di associazione. Recentemente, in una intervista rilasciata al canale governativo Monaco Info (clicca qui per vederla) Isabelle Costa, delegata alle negoziazioni con l’Europa, ha tracciato un bilancio delle iniziative in corso e tutto questo, ribadito anche da un comunicato ufficiale diffuso dal Governo di Monaco, secondo i membri del Consiglio Nazionale, ‘ha suscitato un’emozione molto legittima nell’opinione pubblica monegasca che mostra una preoccupazione molto comprensibile nel Paese su questa questione delicata. I rappresentanti eletti – recita la nota stampa – sono il tramite istituzionale di questa preoccupazione. Per questo motivo il Consiglio nazionale desidera chiarire che, contrariamente a quanto affermato da affermato dall’Alto Commissario per gli Affari europei (sempre Isabelle Costa), il Consiglio nazionale non è, a tutt’oggi, pienamente informato sull’evoluzione dei negoziati’. Per questa ragione ‘chiede che vengano effettuati tutti gli studi di impatto, in modo contraddittorio, tra la possibilità di un accordo e le conseguenze di un mancato accordo!. A tal fine, chiedendo al Governo di effettuare autonomamente propri studi in materia ricorda anche che non scenderà a compromessi ‘ sulle specificità del modello modello basato sulla priorità nazionale in tutti i settori, sul diritto di insediamento e sulla diritto all’insediamento, il sistema di autorizzazione e l’alloggio ‘ E qui la richiesta perentoria dei membri dell’Emiciclo: un cambiamento significativo nel modo in cui i rappresentanti eletti vengono informati, una maggiore trasparenza e che la rappresentanza nazionale venga presa in considerazione come risorsa istituzionale per lo Stato negoziatore’. In tal senso i rappresentanti eletti hanno sottolineato ancora una volta che ‘qualsiasi accordo deve essere oggetto di un disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, sottoposto al loro voto’. Si ricorda infine che i 24 componenti del Consiglio Nazionale sono stati eletti 5 febbraio affinché il patto sociale monegasco, basato sulla priorità nazionale, sia scrupolosamente protetto e perpetuato, senza alcuna nozione di ultimatum di un calendario’. Come reagirà, a questo punto, il Governo monegasco?

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