Carole Feuerman conquista (anche) il Principato di Monaco

Artista americana nota per le sue sculture figurative di nuotatori, Carole Feuerman ha scelto la Galleria di Adriano Ribolzi pe esporre le sue opere in attesa di conquistare anche il Monte Carlo Bay

Fino al 15 aprile 2024, da Ribolzi, diverse opere iperrealistiche firmate da Carole Feuerman . Unica donna, fino ad ora, ad aver creato sculture così verosimili – tanto che spesso le sue sagome umane, catturano l’attenzione dell’osservatore perché pare quasi che siano persone semplicemente addormentate -, mentre la sua passione per l’acqua e l’oceano, una sorta di sublimazione dei suoi ricordi d’infanzia sulla spiaggia, contemplano più messaggi. Tutte, però, sono l’espressione di equilibrio e proporzioni del corpo umano. Tranne i capelli che, necessariamente raccolti nella cuffia, non interferiscono con le forme rotonde e armoniche dell’insieme.

Pe la Feuerman, esprimere la sua creatività è un’esigenza vitale, che il pubblico ed i collezionisti intercettano come autentico messaggio di pace e serenità. Considerata tra le artiste chiave che hanno aperto la strada al movimento dell’iperrealismo alla fine degli anni Settanta, ha esposto le sue opere in varie istituzioni prestigiose in tutto il mondo, tra cui la National Portrait Gallery della Smithsonian Institution e il Museo Hermitage in Russia. Feuerman, che ha iniziato la sua carriera come illustratrice prima di passare alla scultura, ha anche fondato la Carole A. Feuerman Sculpture Foundation e le sue opere sono conservate in numerosi musei e collezioni private. A Monaco, l’abbiamo intervistata in esclusiva, chiedendole per prima cosa quale fosse il significato di bellezza, per lei. “E’ la prima volta che qualcuno me lo chiede, sapete? Per me la bellezza è qualcosa che abbiamo dentro, che esprimiamo per far fronte alla realtà che ci circonda, non sempre piacevole. E’ necessario circondarci da belle cose, di situazioni che ci fanno stare bene per poter affrontare la quotidianità” E le sue opere, come sceglie le persone da ritrarre? “In verità ogni mia scultura non dovrebbe rappresentare un tipo di persona nello specifico. Sono attratta dalle curve, pose statiche avvolte dalla quiete” ci ha detto. Carole, quando parla, ha uno sguardo sognante, ma sembra molto determinata se le chiediamo delle sue opere, ritratti di persone in posa, dormienti, in meditazioni, ma così verosimili nei colori e nei dettagli da indurre chiunque a volerle toccare: “Non mi piace che le mie sculture siano sfiorate da chiunque. Tuttavia comprendo che farlo significa rendersi conto della loro consistenza, del fatto che le gocce d’acqua sulla pelle delle mie ‘nuotatrici’ non sono vere”, afferma. Come per le sculture in bronzo che raffigurano delle ballerine, anche le ‘ragazze che nuotano’ di Feuerman non sono solo repliche realistiche, ma trasmettono un legame emotivo più profondo con lo spettatore. Il modo in cui cattura l’essenza del nuoto – la sensazione di assenza di peso, la liberazione del movimento e la gioia sfrenata di stare in acqua – è davvero notevole.

Attraverso la sua arte, la Feuerman ci invita dunque a contemplare il rapporto tra il corpo e l’ambiente e i modi in cui navighiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. In una società invasa dalla tecnologia frenetica e di continue distrazioni, le sculture di Feuerman riescono ad offrire un momento di tregua e di riflessione. Ci ricordano di rallentare, di apprezzare i semplici piaceri della vita e di trovare la bellezza nei fugaci momenti di quiete e grazia. Come artista e narratrice, ogni opera di Carole Feuerman ci parla dell’esperienza universale dell’essere umano e del potere dell’arte di catturare e celebrare l’essenza della vita stessa. Un invito alla contemplazione, insomma, che estendiamo ai nostri lettori ricordando che alcune sculture monumentali dell’artista americana, rappresentata dalla galleria Bel Air, sono esposte da metà aprile a fine agosto al Monte Carlo Bay…

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