Acli Monaco riflette sul futuro: la filosofia della persona al centro della Giornata Mondiale della Filosofia
Sabato 29 novembre, la Maison Diocésaine Agora del Principato di Monaco ha ospitato una giornata di approfondimento dedicata alla Giornata Mondiale della Filosofia, trasformandosi in un luogo di dialogo sul valore dell’essere umano in una società sempre più iperconnessa. Ce ne parla Koly Setten

La Maison Diocésaine Agora di Monaco è stata la sede per celebrare la Giornata Mondiale della Filosofia, trasformandosi in un crocevia di idee e riflessioni sul ruolo dell’essere umano in una società sempre più iperconnessa. L’iniziativa, promossa dalle Acli del Principato di Monaco, ha riunito numerosi partecipanti della comunità italiana e internazionale per interrogarsi su come l’uomo possa restare il fulcro della vita sociale, culturale e tecnologica nell’epoca digitale. Il filo conduttore dell’incontro è stato la filosofia della persona, proposta non come disciplina
astratta, ma come sguardo concreto e necessario per leggere la contemporaneità.


La riflessione ha messo in luce come l’individuo non possa essere ridotto a funzione, rendimento o immagine social: la persona è difatti un’unità complessa e inscindibile fatta di interiorità, relazioni, corpo, pensiero e responsabilità. La sua dignità non deriva da ciò che ottiene, ma da ciò che è. In apertura, Ginevra De Masi, presidente delle Acli Monaco, ha richiamato l’importanza di costruire una comunità capace di accogliere, formare e accompagnare, mostrando come la dimensione associativa rappresenti uno spazio privilegiato dove la filosofia della persona diventa vita concreta. Subito dopo, Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, ha sottolineato il ruolo delle Acli nel promuovere legami sociali e valori condivisi, offrendo in particolare ai lavoratori italiani del territorio un punto di riferimento umano e culturale che rafforza il tessuto sociale del Principato. Il cuore dell’incontro è stato l’intervento della professoressa Flavia Silli, docente di Filosofia della conoscenza alla Pontificia Università Lateranense, che ha approfondito il tema dell’umanesimo personalista. Con uno sguardo critico sull’epoca digitale, ha evidenziato come la nostra società rischi di trasformare l’individuo in numero, dato o consumo, e come sia urgente recuperare il valore intrinseco della persona e della sua capacità relazionale per dare senso ai progressi tecnologici e alla vita collettiva. Un’ulteriore prospettiva è arrivata dal mondo dello sport. Il giornalista Gerardo De Vivo, presentando il suo libro Quarti di gloria, ha raccontato le vicende di atleti che, pur non salendo sul podio olimpico, hanno mostrato una straordinaria forza interiore. Attraverso questi racconti, ha mostrato come resilienza, identità e impegno vadano ben oltre il risultato finale, diventando metafore perfette della filosofia della persona: non è il trionfo a definire il valore dell’individuo, ma la capacità di rialzarsi, perseverare e contribuire alla comunità con la propria unicità. La giornata si è conclusa con un messaggio chiaro e condiviso: rimettere la persona al centro significa costruire una società più umana, sostenibile e coesa, dove la tecnologia è strumento e non fine, e dove le relazioni autentiche ritornano a essere fondamento della convivenza. Un obiettivo che trova appunto piena sintonia con la missione delle ACLI, da sempre impegnate nel promuovere dignità, formazione, partecipazione e comunità, ricordando che il progresso più autentico nasce sempre dal valore inestimabile della persona.
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